Arriva finalmente una svolta nell’omicidio del clochard di Pomigliano d’Arco, due 16enni sono stati fermati dai carabinieri.
Per loro l’accusa è quella di omicidio aggravato dai motivi futili e dalla crudeltà.
Friederick Akwasi Adofo è il nome del clochard 40enne ucciso lunedì mattina a Pomigliano d’Arco in provincia di Napoli e a compiere l’aggressione sarebbero stati due 16enni che ora sono stati fermati dai carabinieri con accuse molto pesanti. Dovranno rispondere ai giudici del Tribunale dei Minori, per omicidio con le aggravanti della crudeltà e dei futili motivi.
Avrebbero ucciso l’uomo di botte, mentre si trovava in strada. A condurre le indagini sono le forze dell’ordine di Castello di Cisterna, che hanno eseguito il provvedimento dopo il mandato della Procura. La svolta è arrivata dopo l’analisi delle immagini delle videocamere di sorveglianza della zona dove è avvenuto l’omicidio, in questo modo infatti è stato possibile risalire all’identità degli aggressori. Come mostrato dagli impianti, i due ragazzi hanno incrociato l’uomo in via Principe di Piemonte e l’hanno percosso violentemente senza alcuna ragione, egli infatti non ha fatto nulla per infastidirli.
Un’escalation di violenza quella che coinvolge i nostri giovani in tutte le città italiane, specialmente in contesti difficili come quello della città partenopea. Una violenza che scoppia spesso senza alcun motivo e ha il solo scopo di mostrare la propria superiorità. Nelle prossime ore il giudice deciderà se convalidare o meno il fermo per i due minorenni.
Intanto davanti alla panchina che il clochard usava per dormire, sono stati posizionati fiori e i cittadini si intervallano per ricordare silenziosamente la morte di un uomo pacifico e solitario che non aveva mai infastidito nessuno, nemmeno i suoi killer.
Tutti sono indignati per il delitto e non possiamo che esserlo anche noi della redazione. Friederick era arrivato nel nostro Paese nel 2012 e aveva iniziato un percorso di studi che lo ha portato a conseguire il diploma di terza media. Poi si sono susseguite una serie di vicende sfortunate nella sua vita, così è finito a dormire per strada e a vivere senza fissa dimora. A Pomigliano però era amico di tutti e in tanti gli volevano bene. Forse però c’era una parte di residenti che non lo accettava, come i due giovani che lo hanno aggredito a morte proprio sul materasso che usava coma giaciglio.
Friederick era arrivato in Italia nel 2012, aveva conseguito la licenza media, poi si era perso, finendo a vivere in strada. A Pomigliano però lo conoscevano in tanti e gli volevano bene. Ma davanti al materasso che usava come giaciglio, è stato aggredito senza motivo e picchiato a morte da due adolescenti. Non era la prima volta che veniva attaccato.
Inizialmente non si sapeva l’identità della vittima e nemmeno quella degli aggressori, poi piano piano sempre più dettagli sono emersi fino a dipingere un quadro allarmante. Due adolescenti hanno picchiato un uomo inoffensivo uccidendolo letteralmente di botte.
La notizia risuona ancora per le vie di Pomigliano generando rabbia, sconcerto ma anche tanta paura perché ci si chiede come stanno diventando gli adolescenti di oggi e se davvero possiamo essere sicuri di chi vive nella porta accanto.
Stando a una prima ricostruzione, l’uomo è stato aggredito nella tarda mattinata di lunedì 19 giugno mentre stava dormendo e poi lasciato lì a morire. Friederick Akwasi Adofo ha cercato di fare qualche passo per recarsi in ospedale ma le sue condizioni erano critiche e si è accasciato all’interno di un cortile condominiale. I residenti della palazzina lo hanno soccorso ed è stato portato in ospedale a Nola, dove è deceduto.
Originario del Ghana, il senzatetto era stato preso da tempo di mira da alcuni giovani, infatti quest’ultima che ne ha determinato la morte, non è stata la prima aggressione ai danni del 40enne.
Alcuni testimoni hanno detto ai carabinieri che una volta è stato preso a mazzate in testa, in un’altra occasione gli hanno lanciato delle pietre mentre stava dormendo, ad ogni modo la solidarietà per lui non è mai mancata, anche alla luce di questi fatti di odio. E se questo episodio rappresenta l’emblema del fallimento della società come hanno scritto i cittadini del paese sulla panchina del senzatetto amico di tutti, ci si chiede quando finirà questo orrore.
Veniva accolto spesso per un pasto caldo o per una doccia. Era un uomo tranquillo e non è chiaro come mai generasse tanta cattiveria. Nonostante i tanti amici che aveva a Pomigliano, nessuno è riuscito a proteggerlo come si deve e ora il sindaco Raffaele Russo e i cittadini chiedono funerali degni e meritevoli. Vogliono però anche giustizia perché Friederick era come un fratello per tutti, un amico sempre con il sorriso nonostante le difficoltà della sua vita al margine.
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