Diventa sempre più irrespirabile l’aria del pianeta a causa dell’aumento dei livelli di CO2: mai era stata così inquinata l’atmosfera a causa dei gas di scarico di auto ed industrie, per la persistenza dello smog nelle città. Sin da quando 200mila anni fa ha fatto la sua comparsa l’Homo sapiens, la presenza di anidride carbonica nell’atmosfera ha oscillato tra le 170 e le 280 parti per milione (ppm), ma nel 2014 si è raggiunta la drammatica quota di 397 ppm. A dispetto di alcune buone notizie come la diminuzione dello smog in Cina, il 2015 promette di essere ancora peggiore, raggiungendo una media di oltre 400 ppm.
Al di là di quello che dicono i numeri, è ciò che sottintendono le suddette cifre a suscitare inquiatudine e preoccupazione: secondo la scienza infatti, se in questo secolo si andrà oltre le 450 ppm, gli effetti del cambiamento climatico saranno irreversibili, con tutte le conseguenze nefaste che questo comporterebbe. Il Climate-Kic, una delle ‘comunità della conoscenza e dell’innovazione‘ istituite dall’Istituto europeo per l’innovazione e la tecnologia, ha messo in rete lo scorso ottobre un contatore globale di CO2, che al suo debutto segnava 392 ppm. Adesso viaggia costantemente sopra i 400: sebbene i livelli di anidride carbonica abbiano oscillazioni stagionali, il 2015 sembra candidarsi a essere il primo anno con una concentrazione media oltre le 400 ppm, e seguendo questo ritmo, si arriverebbe a picchi di 450 ppm entro il 2040. E questo per il pianeta rappresenterebbe un problema davvero serio.
Per l’Ipcc, il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, soltanto rimanendo entro le 450 ppm si avrebbero infatti probabilità concrete di contenere l’aumento delle temperature entro 2 gradi rispetto al livello preindustriale, il limite fissato dalla comunità scientifica per scongiurare l’irreversibilità degli effetti del mutamento climatico. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se il 2015 sarà il primo anno oltre quota 400, e gli ambientalisti fremono in attesa che giunga novembre, quando i leader mondiali si riuniranno a Parigi per la Conferenza delle parti sul clima, dove si auspica che verranno finalmente prese quelle decisioni non più rinviabili per rallentare il surriscaldamento della Terra. Secondo l’Ipcc, queste contromisure comporterebbero un taglio delle emissioni del 40-70 per cento rispetto al 2010 entro il 2050, ed emissioni prossime allo zero per i 50 anni successivi.