Di tutti i primati di cui vorremmo parlare, decisamente non ci entusiasma, per usare un eufemismo, quello del livello Co2 record che la nostra atmosfera registrerà nel 2016: benché manchino soltanto due mesi alla fine dell’anno, pare proprio che l’anidride carbonica supererà le 400 parti per milione per tutti i 12 mesi del 2016, quando lo scorso anno scatto l’allarme perché lo stesso fenomeno avvenne per un singolo mese, e sembrò un indizio gravissimo di come il nostro clima, profondamente cambiato negli ultimi 20 anni a causa dei gas serra, si stesse avvitando verso una spirale inquinante irreversibile. E invece il World Meteorological Organization’s annual Greenhouse Gas Bulletin ci sembra dire che al peggio non c’è mai fine: il 2016 supererà ogni record di Co2 da tre milioni di anni a questa parte.
C’è da dire che negli ultimi due anni le emissioni di anidride carbonica prodotte dall’uomo sono rimaste costanti, ed è presumibile che i dati confermeranno lo stesso anche per il 2016: ad incidere sono dunque fenomeni estemporanei, eccezionali, ma purtroppo anche ciclici come la corrente El Nino, che si è manifestata in una forma particolarmente virulenta questa volta, con periodi di siccità molto intensi in ampie parti delle regioni tropicali, avendo come conseguenza che la ridotta vegetazione non è stata in grado di assorbire una quantità sufficiente di anidride carbonica. Inoltre contestualmente si è registrato un aumento degli incendi sia in aree forestali che boschive, aggravando ulteriormente la situazione della nostra atmosfera, che risulta essere sempre più irrespirabile.
A far innalzare la temperatura terrestre non c’è solo l’anidride carbonica ma anche altri gas serra, tra cui il metano e il protossido di azoto: il primo è aumentato di 2,5 volte rispetto al periodo preindustriale, mentre il protossido di azoto di 1,2 volte, e il loro impatto ambientale è notevole. Lo stato di salute dell’aria è dunque tutt’altro che roseo, ed erano letteralmente secoli che la Terra non viveva un momento così delicato dal punto di vista atmosferico: l’ultima volta che l’anidride carbonica è rimasta costantemente al di sopra delle 400 parti per milione si è verificata infatti tra 3 e 5 milioni di anni fa, mentre nell’era moderna, prima del 1800, l’anidride carbonica presente in atmosfera non andava oltre le 280 parti per milione. Le tanto annunciate misure drastiche per combattere l’inquinamento atmosferico e il riscaldamento globale dovranno necessariamente trovare attuazione il prima possibile, se vogliamo garantire un futuro alle nuove generazioni.