Chiara Ferragni – Unposted, proprio come la sua protagonista, è stato un vero e proprio uragano mediatico fin dalla prima scena. Il film di Elisa Amoruso sulla vita di Chiara Ferragni, infatti, è stato tanto criticato al Festival del Cinema di Venezia, dove è stato presentato nel settembre 2019, quanto remunerativo. Distribuita per pochissimi giorni e in sale accuratamente selezionate, la pellicola ha incassato 1,6 milioni di euro, portando in sala 160mila spettatori.
In seconda battuta, Unposted è stato reso disponibile sulla piattaforma di streaming online di proprietà di Amazon. A quasi un anno dall’uscita, però, Unposted torna a far parlare di sé. Oggi infatti il Codacons si è detto pronto ad azioni legali contro la Rai nel caso in cui il docufilm dovesse essere confermato in prima serata. La programmazione televisiva infatti prevede la messa in onda del film questa sera, lunedì 12 ottobre 2020 alle 21.20.
Chiara Ferragni è ormai avvezza all’attenzione dei suoi milioni di follower, della stampa e degli haters. E stasera ci sono tutti: se i suoi sostenitori sono impazienti di rivivere secondo per secondo un anno della vita di Chiara, scrupolosamente documentata dal film di Amoruso, dall’altro non ci si poteva far scappare l’occasione di una nuova intervista, soprattutto dopo l’annuncio della nuova gravidanza con Fedez e seguita da quello del sesso del nascituro. È femmina.
La serata evento di Rai 2 non prevede quindi solo la messa in onda del film: in coda verrà trasmessa un’intervista esclusiva a Chiara Ferragni realizzata da Simona Ventura.
Il quotidiano La Stampa spiega che, secondo il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, “Il documentario, come sottolineato dalla totalità dei critici, non è una opera cinematografica né artistica. Ma solo un mega spot pubblicitario di carattere commerciale in favore di Chiara Ferragni e della sua attività imprenditoriale”.
Il problema, quindi, sarebbe la “pubblicità occulta” che la Rai, sempre secondo il Codacons, non può veicolare, in quanto servizio pubblico. Si evince chiaramente anche dal comunicato dell’ente stesso: “Si tratterebbe di una forma di pubblicità occulta all’impresa commerciale della Ferragni e ad altre società. Questo se la Rai dovesse mostrare stasera in video i prodotti o i marchi che l’influencer notoriamente pubblicizza. A volte utilizzando anche l’immagine del proprio figlio. La Rai è finanziata dai cittadini attraverso il pagamento del canone. Il servizio pubblico deve sottostare a regole di correttezza in tema di informazione e di propaganda. Trasmettere quello che i critici hanno definito “un film di propaganda nordcoreano” violerebbe le più basilari norme del servizio pubblico. E darebbe il via a inevitabili azioni legali contro la rete per i danni prodotti agli utenti finanziatori dell’azienda”.
La tv di Stato adesso deve solo prendere una decisione: lo share, o il rischio di finire in tribunale.
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