I motociclisti non saranno proprio contenti di leggere quanto segue: la Commissione Bilancio del Senato ha respinto le nuove riforme del Codice della Strada. Queste nuove norme avrebbero portato molti vantaggi per gli utilizzatori di mezzi a due ruote (motociclisti e ciclisti), ma a quanto pare la realtà è cambiata.
Le novità prevedevano il libero accesso in autostrada da parte delle moto 125, la percorrenza delle corsie urbane riservate ai mezzi pubblici e la limitazione di guardrail e ostacoli fissi a bordo carreggiata. Il Ministero dei Trasporti aveva stilato delle linee guida per la realizzazione di nuove strade più sicure soprattutto per le due ruote.
Nonostante questo pacchetto di nuove leggi avesse superato lo scoglio della Camera dei Deputati prima di andare verso l’approvazione parlamentare, la Commissione Bilancio del Senato ha fatto marcia indietro annullando il decreto. Colpo difficile da digerire per i motociclisti e ciclisti che da tempo rivendicavano un ambiente più sicuro in cui circolare.
Come mai si sia deciso all’ultimo momento di fermare tutto? Alla base c’è, come sempre, un fattore economico, vale a dire la mancata copertura finanziaria delle misure previste dal provvedimento. Tuttavia non tutti la pensano allo stesso modo. Ad esempio, il presidente di Ancma, Corrado Capelli, ha commentato quanto accaduto proferendo tali parole: “Queste e altre disposizioni non comportano un solo euro di aggravio per il bilancio dello Stato. Pertanto, non si comprende il motivo della bocciatura”, ha commentato Capelli. Come sempre, è una lotta tra il mondo dei motociclisti e il governo che non intende, questa volta, fare nuovamente marcia indietro.