La start-up di Napoli Prindex ha vinto il premio Open Accelerator con un sistema per fare diagnosi di sclerosi multipla direttamente dal sangue. Obiettivo del programma Open Accelerator, giunto alla terza edizione, è quello di premiare le start-up più meritevoli scelte tra diversi candidati italiani e internazionali. In questa edizione aveva come focus specifico le aree terapeutiche del Sistema nervoso centrale e Respiratorio, incluse le malattie rare.
La premiazione si è svolta a Bresso presso il campus scientifico OpenZone, del gruppo farmaceutico Zambon. I ricercatori e gli scienziati che hanno partecipato hanno potuto dialogare con il mondo dell’imprenditoria in un modo assolutamente nuovo.
Oltre alla Prindex sono state premiate startup nazionali e internazionali nelle aree terapeutiche del Sistema nervoso centrale e del Respiratorio con investimenti seed fino a 100.000 euro e la possibilità di avviare una partnership strategica con l’azienda farmaceutica.
Progetti di ricerca a beneficio dei pazienti
“Siamo convinti, venendo da 112 anni di vita e start-up – ha detto Elena Zambon, presidente della società – come azienda che opera nel mondo delle conoscenze e perennemente sfidata dall’innovazione, che sia nostra responsabilità fertilizzare con una serie di elementi il campo e creare imprenditorialità in un paese che ha sempre espresso anche da un punto di vista della ricerca grandi competenze. Credo che l’unione dei due mondi Scienza e Imprenditorialità faccia diventare quelli che sono progetti di ricerca in opportunità trasformandoli in innovazioni che poi vadano a beneficio dei pazienti. Mai prima d’ora in un campus come OpenZone, c’è la possibilità di creare ponti tra competenze diverse”.
Il progetto sottolinea l’importanza dell’innovazione in ottica Open: “In un mondo così complesso, continuamente in accelerazione – aggiunge – credo che tutte le nuove tecnologie e il mondo digitale che entrano nella salute, aiutino a rendere sostenibile e dare un livello di vita migliore fornendo competenze che difficilmente un’azienda chiusa in se stessa può dare. Il progresso scientifico deve creare ponti tra diverse competenze aprendosi e pensare sulla base di una fiducia reciproca di reimpostare quello spirito ispiratore che Gaetano Zambon, fondatore di questa azienda, ha sempre dato come elemento chiave di successo”.
In collaborazione con AdnKronos