Si chiama ‘#bracioleallariscossa’ ed è il Dossier che la Coldiretti presenta nella Giornata nazionale della Carne Italiana e in cui si evince che gli italiani sono meno carnivori rispetto al passato. “Proprio nel 2015 – denuncia la Coldiretti – la carne perde per la prima volta il primato ed è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta, con una spesa scesa a 97 euro al mese e una incidenza del 22% sul totale, che rappresenta una rivoluzione epocale per le tavole nazionali”.
“Quasi un italiano su dieci ha detto completamente addio alla carne, ma nel 2015 l’allarmismo si è fatto sentire sull’intera popolazione con gli acquisti delle famiglie che sono crollati del 9% per il carne fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per quella di pollo come pure per i salumi, scendendo ai minimi dell’inizio del secolo”.
Una buona fetta della popolazione (7,1%) si dichiara vegetariano nel 2015 mentre la percentuale di vegani ha raggiunto l’1% nello stesso anno per un totale dell’8% di persone che non mangia carne, una percentuale che è in aumento rispetto al 2014.
“Non si è mai mangiato così poca carne in Italia dall’inizio del secolo” denuncia la Coldiretti. “Le quantità di carne portate realmente in tavola dagli italiani sono scese – precisa la Coldiretti – in media a 85 grammi al giorno, ben al di sotto del limite dei 100 grammi al giorno fissato dai più accreditati Istituti di ricerca“.
“Serve educazione e buon senso e soprattutto rispetto per tutti i diversi stili alimentari ai quali l’agricoltura italiana può offrire grandi opportunità di scelta grazie ai primati conquistati nella qualità e nella biodiversità” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel ricordare che “proprio il rispetto dei principi della dieta mediterranea ha garantito fino ad ora all’Italia una speranza di vita da record a livello mondiale di 80,1 anni per gli uomini e di 84,7 anni per le donne”.