Un’analisi di Coldiretti e Ixé ha rivelato che non tutti hanno ricevuto regali a Natale, precisamente un italiano su sei è rimasto senza.
A rinunciare a questa tradizione sono il 23% in meno rispetto allo scorso anno segnato ancora dagli effetti della pandemia.
Nonostante in questi giorni ci sia stata la corsa all’ultimo regalo, una stima di Coldiretti/Ixé ha evidenziato che italiano su sei non ha ricevuto nessun regalo a Natale a causa di diversi fattori.
Uno di questi è sicuramente il carovita che ha messo alla prova la capacità di spesa degli italiani, molti dei quali hanno puntato al risparmio economico.
Preoccupati per il futuro ma anche per l’attuale disagio che stiamo vivendo attualmente, sono tanti quelli che non hanno speso per i regali, tuttavia chi non ha voluto rinunciare a questa tradizione è il 23% in meno rispetto al 2021, anno ancora legato agli effetti della pandemia.
Chi ha preferito donare, ha speso mediamente 180 euro a testa ma in molti sono stati costretti a rinunciare a questa fetta di budget per affrontare spese più importanti.
È chiaro infatti che chi si trova a dover combattere con diversi costi, difficilmente ha speso soldi per regali natalizi o comunque ha cercato di contenerli il più possibile.
Una buona fetta di popolazione si è potuta permettere i regali di Natale, altri no, ma la punta dell’iceberg della situazione di disagio in Italia è rappresentata da 3 milioni di persone che nel 2022 sono state costrette a chiedere aiuto per mangiare.
Molti preferiscono ricorrere ai pacchi alimentari consegnati dai volontari poiché per vergogna non vogliono consumare pasti gratuiti nelle strutture della Caritas.
Questo dato è stato raccolto grazie all’analisi degli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura.
L’emergenza sociale è evidente, a prescindere dalla parte consumistica delle festività natalizie infatti la situazione è pessima anche nel resto dell’anno, a causa del carovita che allarga sempre di più la forbice fra coloro che possono permettersi uno stile di vita per lo più agiato e coloro che invece soffrono molto dal punto di vista economico.
Ai dati raccolti si aggiunge anche quello relativo ai minorenni sotto i 15 anni che hanno bisogno di assistenza alimentare, questi sono più di 600mila, in pratica un quinto del totale degli assistiti, ai quali si sommano 337mila anziani e 687mila migranti.
Si chiamano nuovi poveri e fra loro ci sono anche i disoccupati che hanno perso lavoro recentemente o gli artigiani che si sono trovati costretti a chiudere per gli aumenti delle bollette, ancora ci sono le persone che non godono di sussidi e non hanno risparmi, come pure molti lavoratori con contratti non stabili.
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