Colleghi insopportabili o antipatici? Ti è capitato di vivere in un ambiente di lavoro ostile e pesante, con colleghi insopportabili, dove il mobbing e le umiliazioni sono all’ordine del giorno? Colleghi cattivi, pronti a pugnalarti alle spalle, o ancora colleghi invidiosi, che ti fulminano con lo sguardo quando ricevi una gratificazione dal capo. Con colleghi di ufficio così ostili è difficile evitare lo stress ed essere produttivi. Come riuscire allora a sopravvivere circondati da questi colleghi di lavoro, soprattutto se il nostro è il lavoro che abbiamo sempre sognato?
Esiste un metodo per creare un ambiente di lavoro più civile o almeno più sopportabile con dei colleghi di lavoro antipatici? Fiumi di parole sono stati scritti sull’argomento; tra libri e filmografia, la letteratura sugli ambienti di lavoro difficili è molto vasta. Come dimenticare la protagonista de ‘Il diavolo veste Prada‘? O ancora il film di Francesca Comencini, ‘Mi piace lavorare (Mobbing)‘, la prima pellicola ad affrontare questo tema. Per quanto riguarda i libri, invece, c’è un saggio scritto da Robert Sutton e pubblicato nel 2007 negli Stati Uniti dal titolo ‘Il metodo antistr*nzi – Come creare un ambiente di lavoro più civile e produttivo o sopravvivere se il tuo non lo è‘. Vediamo alcune cose che ci suggerisce lo scrittore americano.
Innanzitutto, parte dall’idea che gli antipatici vadano trattati da incompetenti, anche se sono bravi nel loro lavoro, ma altrettanto bravi a mortificare gli altri.
In secondo luogo, Sutton suggerisce di concentrarsi sulle piccole cose quotidiane e lavorare per cambiarle. Occorre riflettere su ciò che si fa abitualmente e osservare come gli altri rispondono al nostro comportamento e a quello dei colleghi, facendo degli opportuni aggiustamenti mentre si interagisce.
Infine, praticare e insegnare il confronto costruttivo, capire quando discutere e quando smettere di litigare, ascoltare gli altri, non lamentarsi e portare avanti le proprie decisioni, anche se in disaccordo con gli altri. In questi casi vale il consiglio di Karl Weick: ‘Se hai ragione combatti, se hai torto ascolta’.
Ambiente di lavoro ostile? Ecco cosa fare
Tre consigli rimangono validi in qualunque situazione:
– Mantenere sempre l’autocontrollo, restando padroni delle proprie reazioni.
– Discutere con calma, non perdere mai l’educazione e la disponibilità.
– Non fomentare gli scontri e le liti, ma rispondere con ironia e intelligenza, senza mai perdere il sorriso sulle labbra.
Come non renderci odiosi
E infine, cosa potremmo fare noi in prima persona per non renderci odiosi e antipatici e non irritare i colleghi di lavoro? Ecco 10 modi sicuri per non ottenere questo risultato:
Rispondere al cellulare durante le riunioni, fregandosene dei colleghi e senza chiedere il permesso.
Inviare continuamente messaggi o mail che non finiscono mai, non badando al tempo che occorre per leggerli.
Sbrigare le nostre faccende in ufficio, tipo pagare bollette, effettuare acquisti su eBay o telefonare al nostro parrucchiere per prendere un appuntamento.
Stare troppo tempo lontani dalla scrivania.
Pavoneggiarsi, elogiando il nostro precedente lavoro e l’azienda in cui lavoravamo.
Ricevere telefonate private, dando sfogo al nostro ultimo litigio col fidanzato.
Farsi coinvolgere in una relazione sentimentale sul luogo di lavoro.
Indossare un abbigliamento poco sobrio e pulito, che ignori i codici della nostra azienda.
Sentirci in vacanza nei giorni in cui lavoriamo da casa, non portando avanti il lavoro e non rispettando le scadenze.
Comportarci in modo non etico, barando per esempio sulle spese sostenute durante una trasferta.
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