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E’ finita la prima parte del restauro del Colosseo, l’arena simbolo dell’Italia nel mondo: ”È una bella giornata per Roma, per il Colosseo, per l’Italia. Il restauro del Colosseo riguarda tutto il mondo. È una giornata importante perché questo intervento è stato fatto con fondi privati, dopo anni di sciocche barriere tra pubblico e privato nella tutela dei beni culturali”. Così il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini, ha commentato il completamento dei lavori di restauro del Colosseo, finanziati da Diego Della Valle.
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I lavori proseguono”Oggi si dimostra che si può lavorare insieme. In più questo intervento è stato fatto quando non c’erano ancora gli incentivi fiscali. È un segnale e un invito ad altre imprese a fare come Della Valle” ha aggiunto il ministro, mentre il patron della Tod’s scherza con una battuta: ”Abbiamo acceso l’aria condizionata, ma non siamo riusciti a chiudere tutte le finestre”. Ora la facciata esterna dell’anfiteatro flavio è tirata a lucido, mentre si continua a lavorare sulla copertura dell’arena.
Renzi ottimista: ‘I fondi ci sono’Il premier Renzi ha parlato di segnale strepitoso al mondo da parte dell’Italia: ”Oggi è un giorno di grande gioia per chi crede nei progetti che diventano realizzabili. E’ un segnale strepitoso al mondo, perché si tratta di valori che vengono messi a beneficio dell’intera comunità”, e ancora ”Bisogna smetterla con le polemiche con il patrimonio culturale italiano. È finito il tempo in cui in Italia le cose non si possono fare, è finito il tempo in cui sulla cultura ci si lamentava perché si tagliavano i soldi”. Il punto, ribadisce il premier, è che i fondi , cercandoli, si possono trovare ”per rimettere in moto questo straordinario patrimonio ci sono. Se ciascuno, e soprattutto chi ha di più, dà di più e si mette in condizione di dare una mano all’Italia, dà un grande esempio al nostro Paese”.
L’orgoglio di Della Valle
”È una bella cosa per l’Italia, un bel segnale. Mi sento molto orgoglioso di essere italiano. È un modo per dire a tanti amici e colleghi: dobbiamo occuparci un po’ di più del nostro paese” ha sostenuto il patron di Tod’s, secondo il quale il mondo dell’impresa deve mettersi a disposizione dell’Italia, creando possibilità di lavoro per i giovani e consentendo ai piccoli artigiani di non chiudere le proprie botteghe. ”Dobbiamo portarci a casa l’orgoglio di essere italiani – sottolinea ringraziando tutti coloro che hanno collaborato al restauro – Ce lo abbiamo tutti, forte, e adesso è il momento di farlo vedere”.
L’idea originaria di Franceschini
Il ministro della cultura Dario Franceschini aveva annunciato nel 2015 alla fine del suo discorso al XIX convegno del FAI, che la sua intenzione era quella di ricostruire l’arena del Colosseo così come era stata nell’800, proprio per tutelare il monumento e garantirgli un futuro. In precedenza Franceschini aveva lanciato via Twitter una proposta per riportare il Colosseo ai fasti della fine dell’800. L’idea era quella di restituire al complesso storico la sua arena, seguendo le ricerche di Daniele Manacorda, professore di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica all’Università di Roma Tre, pubblicate sulla rivista Archeo del mese di luglio. Al Colosseo, qualcuno ha ritenuto di dover togliere la sua arena ‘cioè il suo vestito, magari un po’ lacero, che gli consentiva però di mostrarsi al mondo con dignità‘, afferma Manacorda. La restituzione dell’Arena ‘gli permetterebbe di tornare ad essere, carico di anni, un luogo che accoglie non il semplice rito banalizzante della visita del turismo massificato, ma un luogo che, nella sua cornice unica al mondo, ospita ogni possibile evento della vita contemporanea‘. Le vedute ottocentesche, ricorda l’archeologo, ritraggono il Colosseo ‘con la sua bella arena viva perché calpestabile, e quindi privatamente o pubblicamente usabile e usata‘.
‘Tra il XIX e il XX secolo, l’arena è stata progressivamente scoperchiata, l’invaso del monumento è stato scavato attraverso una complicata sequela di vicende, i suoi sotterranei sono stati messi a nudo: un’infinità di dati archeologici sono andati perduti, ma tanti altri dati sono stati raccolti, sicché oggi i sotterranei del Colosseo sono una fonte ancora inesaurita di ‘racconti’‘.
Tuttavia, riflette Manacorda, ‘per definizione un sotterraneo è qualcosa che sta ‘sotto terra’; è nato, è stato creato per stare sotto terra: è questa la sua condizione esistenziale. Perché i sotterranei del Colosseo stanno a pancia all’aria sotto il sole e non sono tornati là dove dovevano stare? O meglio: perché non è tornata su di loro quella coltre necessaria e antica dell’arena, appunto, che oltre a dar loro la dovuta protezione, gli avrebbe dato anche quel che adesso gli manca, cioè un senso?‘.
L’investimento futuro”Il restauro con capitali privati del Colosseo è un investimento sul futuro. Come sottolineato anche del premier Renzi interventi simili sono fondamentali per la nostra identità, per la missione dell’Italia nel mondo e per la nostra economia. Come dimostra il rapporto ‘Io Sono Cultura’ di Symbola e Unioncamere, infatti, la cultura e la creatività muovono 249,8 miliardi di euro, equivalenti al 17% del Pil, e in particolare è legato alla cultura il 37,5% del turismo”, ha poi dichiarato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, sulla conclusione dei lavori di restauro degli esterni del Colosseo sponsorizzati da Della Valle.
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