Il Colosseo, uno dei principali simboli non solo di Roma, ma in generale dell’Italia, sta diventando sempre più inaccessibile. Oltre ai prezzi da capogiro, i biglietti sono introvabili. Infatti, in molti sono costretti a rivolgersi al secondary ticketing.
A quanto pare, i biglietti giornalieri disponibili sono solo 11mila e non per questioni di sicurezza, ma probabilmente a causa di una cattiva gestione delle procedure di vendita e acquisto dei biglietti.
A tal proposito, Fiavet-Confcommercio, con il supporto dell’assessore al turismo del Comune di Roma, ha denunciato “l’insostenibile situazione”.
Il Colosseo è uno dei monumenti storici più strabilianti e mastodontici del mondo. Simbolo fondamentale non solo della città di Roma, ma anche dell’italianità all’estero.
Purtroppo però, gran parte dei turisti che visitano la capitale non riescono a visitare il meraviglioso Anfiteatro Flavio, questo a causa della difficoltà nel reperire i biglietti.
A quanto pare, infatti, i biglietti che vengono erogati ogni giorno sono solo 11mila. Questo non per motivi di sicurezza o di conservazione dei beni culturali, ma piuttosto per una cattiva organizzazione nella gestione delle transazioni.
Per questo, in molti sono costretti a rivolgersi al cosiddetto “secondary ticketing”. A tal proposito, Fiavet-Confcommercio ha nuovamente denunciato tale situazione, descrivendola come “insostenibile”.
La denuncia è stata sostenuta anche da Alessandro Onorato, assessore al turismo del Comune di Roma.
“Da sette mesi, pur riempiendo i formulari online per l’acquisto della biglietteria, non si riesce mai a concludere la transazione, ci si trova quindi costretti a rivolgersi al secondary ticketing”.
Ha affermato Onorato.
Il problema del secondary ticketing è che i biglietti ufficiali, pubblicati sul sito online CoopCulture, spariscono nel giro di pochi minuti. Questo a causa dei bot che puntano ad accaparrare biglietti per poi rivenderli attraverso siti non ufficiali a prezzi triplicati.
Per questo anche l’Antitrust è intervenuta con un avviso di “avvio di procedimento istruttorio”. Entro 20 giorni dall’inizio della procedura le parti in causa dovrebbero rispondere alla richiesta dell’Antitrust.
La Fiavet-Confcommercio, in realtà, era già intervenuta in merito alla situazione nel mese di maggio. Questo perché in realtà, la Coopculture non doveva essere più il fornitore ufficiale della biglietteria del Colosseo a partire dal mese di gennaio 2023.
Il problema, però, è che l’ente non ha emanato alcuna comunicazione relativa all’assegnazione del bando ad un altro gestore.
A quanto pare, vi è stata una proroga di tale ruolo fino al mese di novembre, anche se non vi è stata alcuna comunicazione ufficiale.
“Uno dei monumenti più importanti al mondo, gestito in questo modo, mette Roma e l’Italia in una cattivissima luce nei confronti del turismo e vanifica il grandissimo lavoro di promozione internazionale”.
Ha affermato Giuseppe Ciminnisi, presidente della Fiavet.
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