Controlli a tappeto quello che sono stati effettuati dalla Guardia di Finanza sul lungomare calabrese. In particolare a Vibo Valentia sono state fermate quattro persone. Vediamo insieme per quale motivo.
L’accusa mossa nei loro confronti è quella di associazione per delinquere di stampo mafioso. Sono state anche poste sotto sequestro alcune strutture alberghiere.
La Guardia di Finanza di Catanzaro, su ordine della DDA, ha portato avanti un’operazione molto particolare e, con essa, anche l’arresto di ben quattro persone. Verso di loro, l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso. Le persone arrestate sono sospettate di avere il controllo di alcuni villaggi turistici della Costa degli Dei, in provincia di Vibo Valentia.
Diverse anche le strutture alberghiere e ricettive sequestrate perché si sospetta che, all’interno di una di esse, si siano svolti alcuni incontri tra gli esponenti di Cosa nostra siciliana e quelli della ‘ndrangheta.
Incontri finalizzati all’attuazione della cosiddetta “strategia stragista”. Sarebbero stati proprio alcuni esponenti della mafia, dopo le stragi che hanno portato alla morte dei giudici Falcone e Borsellino, a proporre ad esponenti della ‘ndrangheta di entrare a far parte di questa ala stragista, così cruenta quanto crudele.
Gli uomini della Guardia di Finanza hanno accertato, nella loro operazione, che alcune cosche di ‘ndrangheta avevano il pieno controllo anche all’interno di alcuni villaggi turistici in provincia di Vibo Valentia, come dicevamo, nella cosiddetta Costa degli Dei.
Sono diversi i capi d’accusa contro le quattro persone che sono state arrestate: non solo associazione per delinquere di stampo mafioso, ma anche estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori e favoreggiamento della latitanza.
Anche un ingente sequestro di beni immobili e mobili, per un valore che si aggira essere intorno agli 11 milioni di euro, è stato portato avanti dalla Guardia di Finanza. Fra questi anche dei villaggi turistici proprio nella provincia di Vibo Valentia.
Terreni, fabbricati, ma anche quote di partecipazione, complessi aziendali, mezzi, auto e ditte individuali son compresi nel provvedimento di sequestro. In tutto, nell’indagine, sono state indagate 14 persone, delle quali 4 sono in stato di arresto.
Il sequestro di beni, come dicevamo, ammonta a circa 11 milioni di euro, fra i quali un noto villaggio turistico del vibonese, il “Sayonara” di Nicotera. Fra le persone fermate, invece, ci sono Francesco Mancuso, 52 anni, Domenico Cupitò, 64 anni, Assunto Natale Megna e Paolo Mercurio, 45 anni.
I provvedimenti sono stati eseguiti nelle province di Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Milano e Catania e sono stati impiegati oltre 100 finanzieri, insieme, anche, alle unità di antiterrorismo e di pronto impiego della componente aerea del Corpo della Guardia di Finanza.
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