Alle prime ore della giornata in Niger c’è stato il colpo di Stato che ha permesso ai militari di rimuovere dal ruolo di presidente della nazione Mohamed Bazoum. In seguito alle operazioni che hanno avuto inizio dalla Guardia Presidenziale è seguito un annuncio da parte dei militari alla televisione nazionale in cui hanno confermato il colpo di Stato, annunciato la chiusura dei confini e applicato il coprifuoco su tutto il territorio nazionale.
Dall’America, dall’Italia e dall’Onu preoccupazione sulla situazione attuale in Niger ma anche parole di condanna su quello che sembra essere il tentativo di eliminare la democrazia dal Paese nigerino. Tajani ha fatto sapere che tutti i nostri connazionali sono al momento al sicuro nelle loro abitazioni, in Niger è presente anche un commando militare italiano.
Mohamed Bazoum, presidente del Niger, è stato rimosso dal suo incarico. A darne la notizia sono stati i militare di Stato in un messaggio effettuato alla televisione nazionale in cui hanno confermato le voci sul colpo di Stato.
I militari che hanno parlato, hanno precisato che hanno agito per conto del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria conosciuto con l’acronimo CLSP.
Gli stessi hanno dato annuncio che è stata decisa la chiusura dei confini di Stato ed è stato imposto il coprifuoco a livello nazionale.
La Costituzione, che fino ad oggi era in vigore, è stata sciolta. Il coprifuoco ha avuto inizio nella stessa giornata odierna e sarà dalle 22 alle 5 del mattino ore locali. Inoltre i militari hanno precisato che rimarrà in vigore fino a nuovo avviso.
I soldati che hanno eseguito il colpo di Stato hanno anche aggiunto che tutte le istituzioni all’interno della nazione sono al momento sospese.
Tra i militari che hanno parlato alla televisione nazionale c’era anche il colonnello Amadou Abdramane che era accompagnato da altri 9 soldati, tutti in divisa e dietro di lui.
Il suo annuncio è stato chiaro e diretto, queste le parole utilizzate: “Noi, le forze di difesa e di sicurezza… abbiamo deciso di porre fine al regime che conoscete” ha poi aggiunto: “Ciò segue il continuo deterioramento della situazione della sicurezza e la scarsa governance economica e sociale”.
Nel suo discorso ha anche invitato tutti i Paesi esterni e i partner a non interferire con quanto sta avvenendo in questo momento in Niger.
Secondo le poche informazioni che sono state diffuse all’inizio della giornata i membri della guarda presidenziale della nazione hanno dato il via all’ammutinamento andando a circondare il palazzo presidenziale.
Il palazzo interessato è quello situato a Niamey, la capitale, e hanno dato il via ad un blocco che ha interessato l’ufficio e la residenza dell’attuale presidente in carica, Mohamed Bazoum.
Mohamed Bazoum è attualmente un alleato chiave per i Paesi occidentali nella lotta contro la militanza islamica che si trova sul territorio africano nella zona occidentale.
Secondo quanto diffuso le motivazioni che hanno portato al colpo di Stato sono da ritrovare nell’intenzione del presidente del Niger di voler destituire Omar Tchiani, comandante della Guardia Presidenziale.
Le voci di un possibile colpo di Stato si susseguivano da giorni, tanto che proprio poco prima dell’effettivo colpo di stato il segretario americano Antony Blinken aveva avuto un colloquio con Mohamed Bazoum nel quale aveva espresso il completo sostegno degli USA in caso di attacco sia verso il presidente che verso la democrazia del Paese.
Antony Blinken, in seguito al colpo di Stato, ha rilasciato alcune dichiarazioni attraverso una nota del dipartimento di Stato americano. Blinken ha affermato che gli Stati Uniti sono dalla parte del popolo nigerino e dalla parte dei partner regionali e internazionali.
Ha fortemente condannato quanto avvenuto con questo tentativo di forza di voler prendere il potere e ribaltare l’ordine costituzionale.
Ha anche precisato che il partenariato economico e di sicurezza che gli USA ha con il Niger dipende dalla continuazione di un governo democratico che rispetti lo stato dei diritti e i diritti umani.
Anche l vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso alcune dichiarazioni alla fine del Consiglio dei ministri che si è tenuto nella serata di ieri.
Il ministro ha spiegato che i circa 170 italiani che vivono in Niger sono stati tutti già contattati dall’Unità di crisi della Farnesina.
Ognuno di loro è stato invitato a rimanere nella loro abitazione. Tajani ha precisato e rassicurato tutti che i nostri connazionali sono al sicuro. Secondo le informazioni riportate da Tajani fuori dal Palazzo presidenziale in Niger tra esercito e guardie presidenziali sono stati avvertiti degli spari.
L’Italia attualmente è impegnata a monitorare la situazione per poter vedere cosa succederà nelle prossime ore.
Il Niger è uno stato strategico per la stabilità in tutta l’area del Sahel e per questo anche Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, è costantemente aggiornata sulla situazione.
Ha poi voluto ricordare che in Niger si trova attualmente anche un contingente militare italiano anche se non si trova precisamente nel luogo dove sono avvenuti gli scontri.
Antonio Guetteres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha dichiarato attraverso il suo portavoce, Stephane Dujarric, che sta monitorando la situazione ed ha condannato il tentativo di prendere il potere con la forza e di minare l’attuale governo democratico, la stabilità e la pace che c’è in Niger.
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…
Il riscaldamento a pavimento è una delle soluzioni più moderne e apprezzate per il comfort…