Qual era il vero volto di Gesù? Quale il suo aspetto fisico? La risposta arriva da Richard Neave, esperto di scienza forense che, grazie ad uno speciale software, ha ricostruito la faccia del Messia basandosi sulle descrizioni fatte nel Vangelo di Matteo. La ricostruzione – che risale al 2001 ma è stata recentemente ripresa da Independent e Daily Mail – è in netto contrasto con l’immagine tradizionale che attribuiamo al Figlio di Dio: Cristo non sarebbe stato magro, dalla pelle chiara, con gli occhi azzurri e i capelli lunghi ma, secondo l’antropologo britannico, l’aspetto di Gesù era quello di un uomo di bassa statura, con la pelle e gli occhi scuri, i capelli ricci e la barba folta.
La questione su quale fosse il vero volto di Gesù e quale il suo aspetto fisico, ha da sempre appassionato antropologi e scienziati ma, non avendo a disposizione uno scheletro, né un DNA da analizzare, non è stato ancora possibile ricostruire con precisione l’aspetto reale di Gesù Cristo. Nonostante l’assenza di prove, Richard Neave, esperto britannico di scienza forense all’Università di Manchester, ha provato a riprodurre il il vero volto di Gesù basandosi sui metodi utilizzati dalla polizia per risolvere i crimini, quelle stesse tecniche con cui la polizia italiana ha ricreato l’aspetto di Gesù da giovane. Con l’aiuto di un team di antropologi forensi, coadiuvati da un gruppo di archeologi israeliani, Neave ha ricreato l’immagine più verosimile del volto di Gesù che, stando ai risultati raggiunti, sarebbe stato un uomo alto circa un metro e mezzo, dalla corporatura robusta e dalla pelle scura.
La scoperta – argomento, qualche anno fa, di una seguitissima trasmissione della BBC che, proprio per il tema trattato, è stata al centro di polemiche da parte dei fedeli ‘difensori’ di un Messia alto, di pelle chiara e con gli occhi azzurri – è il frutto di una ricerca partita dalla descrizione dell’aspetto di Gesù fatta nei Vangeli. Presupponendo che le sembianze del Messia fossero simili, come lineamenti, ai galilei del tempo, Neave e il suo team hanno analizzato alcuni teschi rinvenuti a Gerusalemme e, grazie ad uno speciale software in grado di analizzare i tessuti molli presenti in alcune zone del cranio, è stato ricostruito un volto in 3D. Il risultato? Un uomo con le sembianze di un contadino, basso e di pelle scura, del tutto simile agli uomini vissuti al tempo di Gesù.
Lo studio condotto da Neave, dunque, si è concentrato soprattutto sulle fonti storiche e sulle usanze dell’epoca, ricreando il volto di un uomo il più possibile fedele alla realtà. Del resto anche la Bibbia è vaga riguardo a quale fosse il vero volto di Gesù e quale il suo aspetto fisico, e, con buona pace di chi è abituato ad una diversa raffigurazione – quella cioè di un uomo di origine caucasica – la ricostruzione di Richard Neave rimane l’immagine più verosimile rispetto a quelle realizzate nel corso dei secoli.