Il leasing auto è forse in calo di popolarità rispetto ad altre formule, ad esempio il noleggio a lungo termine; un’incidenza non leggera è data dalla riduzione dei vantaggi fiscali decisa negli ultimi anni dalla classe politica, sempre pronta a tagliare le spese ovunque sia inutile e mai dove sia doveroso. Tuttavia il leasing conserva ancora un vantaggio importante nel seguente caso: quando si ha l’intenzione di acquistare l’auto ma non si può o non si vuole impegnare un grosso capitale tutto in una volta. Vediamo quindi cosa accade quando si vuole stipulare un contratto di leasing per l’automobile.
Parliamo qui esclusivamente di imprese, lavoratori autonomi e professionisti, accomunati fiscalmente dal detenere una partita Iva. Nessuno vieta ad un privato di contrarre un leasing, tuttavia per questa categoria non esiste alcun concreto vantaggio nel farlo.
I VANTAGGI FISCALI DOPO IL 2014
La legge di stabilità 2014 ha cambiato le regole sulla deducibilità dei canoni di leasing. Nel linguaggio tributario, deducibile significa sottraibile dal reddito imponibile. Cioè una spesa che va ad abbassare il reddito sul quale verrà poi calcolata l’imposta. Cosa diversa dalla detrazione, cioè una spesa che abbassa l’importo delle imposte da pagare, ma non tocca il reddito. La differenza è importante, perché un reddito diminuito fino a scendere sotto la soglia di una certa aliquota fiscale, potrebbe consentire risparmi enormi, ben superiori a quelli dati da una semplice detrazione.
Se l’auto viene usata esclusivamente come un bene strumentale per l’impresa, cioè un bene senza il quale l’attività non potrebbe essere svolta, allora i canoni di leasing sono interamente deducibili. E’ inoltre interamente detraibile l’Iva. C’è però un limite di prezzo: le autovetture (e gli autocaravan) non possono superare 18.075,99 euro; i motocicli 4.131,66 euro; i ciclomotori 2.065,83 euro. Inoltre la deducibilità del canone ha una durata limitata alla metà del periodo di ammortamento (cioè la durata del contratto). Infine deduzioni e detrazioni sono concesse ad un solo veicolo.
Se le auto sono affidate in uso promiscuo (cioè parziale) ai dipendenti, la deduzione del canone scende al 70% e la detrazione dell’Iva al 40%. Se le auto non sono beni strumentali, si scende al 20% per il canone e la detrazione Iva resta al 40%. Per quanto riguarda invece gli agenti di commercio, essi possono dedurre il canone all’80% e l’Iva interamente. Sale tuttavia il limite di prezzo per le auto, 25.822,84.
COME SI ACCEDE AL LEASING
Nelle pubblicità le società finanziarie non vedono l’ora di innaffiarci con una pioggia di denaro. Nella realtà invece per ora non vi chiedono del sangue in deposito (anche perché non si può rivendere), per tutto il resto chiedono mille garanzie prima di sganciare, a meno che non siate grandi imprenditori abili nel fallire ma con le spalle coperte politicamente. In quel caso le porte sono sempre aperte.
I poveri cristi che tirano avanti a malapena invece dovranno presentare una folta documentazione che attesti la loro capacità di pagare il canone fino alla fine del contratto. Probabilmente se la loro attività è appena nata oppure non hanno dei conti molto entusiasmanti le società negheranno il finanziamento o comunque pretenderanno garanzie molto solide, magari appoggiate da terzi.
Questo è l’ostacolo più grande da superare e richiede tempi abbastanza lunghi. Dopo le cose diventano più semplici e spedite. Approvato il finanziamento, si possono scegliere due formule di contratto.
La prima è il leasing finanziario normale. Il canone comprende esclusivamente il costo per l’acquisto dell’auto (più gli interessi che costituiscono il profitto della società finanziaria). Tutto il resto è a carico del cliente (che si chiama locatario), il quale dovrà anche effettuare direttamente i vari pagamenti: bollo, manutenzione, stipula e pagamento dell’assicurazione, che sarà intestata al locatario.
C’è poi il contratto full leasing. Il canone è molto più alto e comprende tutto. In questo caso sarà la società finanziaria ad occuparsi di tutti i pagamenti. A carico del locatario resteranno solo carburante ed eventuali multe. Bollo, assicurazione e manutenzione ordinaria e straordinaria sono standard. L’assicurazione è intestata alla società finanziaria. Di solito costa meno. Spesso si inseriscono anche altri servizi secondari ma sempre importanti come l’assistenza stradale, i veicoli sostitutivi o il cambio stagionale dei pneumatici.
Nell’uso aziendale, più è certo un costo più facile sarà la sua gestione, risultando quindi in una diminuzione dei costi totali dell’azienda. Quindi il full leasing è preferibile.
I VINCOLI
Poiché il leasing è un noleggio fino a quando non si decide di riscattare il bene, la proprietà rimane alla società finanziaria. Quindi questa deve preservarne il valore. Per cui nei contratti esistono diversi vincoli a cui il locatario deve sottoporsi. I principali riguardano: limite di chilometraggio annuo, obbligo di stipulare una polizza assicurativa furto/incendio, obbligo di effettuare la manutenzione solo nelle officine convenzionate; a volte ci sono limiti anche su chi può guidare l’auto.
DURATA, ACCONTI, CANONI E RISCATTO
I contratti di leasing auto hanno una durata generalmente da 2 a 4 anni. La prima rata è molto alta, consiste a tutti gli effetti in un acconto. Di solito ammonta al 10% del valore dell’auto. Poi ci sono i canoni mensili. Al termine del contratto, se decidete di riscattare (cioè acquistare) la macchina, dovrete pagare la maxirata finale, che viene stabilita all’inizio. Alcuni contratti prevedono la formula a riscatto alto: più alta la maxirata finale se volete acquistare l’auto, più bassi i canoni mensili. Il riscatto basso è esattamente il contrario, rate mensili più alte e maxirata inferiore.
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