L’emergenza Coronavirus sarà ricordata anche per la carenza di dispositivi di protezione individuale (dpi) sperimentata dall’Italia durante la fase più acuta della crisi sanitaria. Durante il lockdown era praticamente impossibile acquistare online, per esempio, le mascherine se non in pochissimi negozi e con tempi di spedizione lunghissimi. Da allora le cose sono un po’ migliorate ma la paura di acquistare un prodotto non efficace è rimasta nel cuore di milioni di italiani. Come si può superare il problema? Acquistando presso negozi verificati come lo Shop online del portale Tantasalute.it, una vera e propria istituzione in fatto di salute e benessere.
Come disinfettare le mascherine e come lavare le mascherine sono due delle ricerche più frequenti che milioni di persone hanno fatto online, almeno una volta, nei mesi più caldi dell’emergenza Covid. Se si va sul sito del Ministero della Salute, c’è un chiarimento sulla questione che riguarda la possibilità di riutilizzare le maschere contro il contagio.
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“È possibile – scrive il dicastero – lavare esclusivamente le mascherine utilizzate nell’ambito della comunità (e non mediche) fatte con materiali che resistono al lavaggio a 60 gradi. Le mascherine di comunità commerciali sono monouso o lavabili, in quest’ultimo caso sulla confezione sono riportate specifiche indicazioni che possono includere anche il numero di lavaggi consentito senza che questo diminuisca la loro performance”.
In caso di mascherine non mediche (monouso o lavabili), la procedura da seguire è la seguente:
Partiamo dal presupposto che, tecnicamente, tutte le mascherine in commercio sono monouso e quindi non pensate per essere riutilizzate. È chiaro che l’emergenza sanitaria ha imposto la necessità di “riciclarle” con più utilizzi consecutivi, ma prestando molta attenzione alla sanificazione dei dispositivi e ricordando, anzitutto, che non si può usare la stessa mascherina per più di 3 volte dopo averla disinfettata.
La mascherina chirurgica, detta anche “altruista”, ha capacità filtrante fino al 95% verso l’esterno. Significa che chi la indossa protegge gli altri da un eventuale contagio e dal fenomeno del cosiddetto droplet, cioè la diffusione delle goccioline veicolo di trasmissione del virus.
Le più complesse e potenzialmente utili a contrastare il contagio per chi le indossa sono quelle di tipo Ffp1/Ffp2/Ffp3. Esse si dividono in dispositivi senza valvola (raccomandati perché riducono sensibilmente il rischio di contagiare ed essere contagiati) e dispositivi con valvola (detti anche “egoisti” perché proteggono, di fatto, solo chi le indossa).
Per disinfettare una mascherina chirurgica monouso, in caso di impossibilità di cambiarla ogni volta, ecco alcune semplici “regole d’oro”:
1. Lavare accuratamente le mani prima di procedere.
2. Sfilare la mascherina utilizzata prendendola dagli elastici e senza toccare la parte esterna con le dita.
3. Lavare nuovamente le mani e indossare i guanti monouso.
4. Deporre la mascherina su una superficie disinfettata.
5. Spruzzare in maniera uniforme con alcool al 70% o con un disinfettante spray per mascherine su tutta la superficie, elastici compresi. Attenzione a non bagnarla eccessivamente e procedere anche dall’altro lato.
6. Far asciugare il dispositivo per almeno 30 minuti in un luogo protetto e pulito.
7. Se non si usa subito, conservarla in una busta di plastica fino al prossimo utilizzo.
Disinfettare mascherine in questo modo, occorre ricordarlo, è un trattamento consigliato in caso di estrema necessità dovuta alla carenza di dpi, e solo se la mascherina non presenti alterazioni. “Tale trattamento è sconsigliato al personale che si trova ad operare a contatto con persone infette (oppure in ambienti ad alto rischio di contagio) in quanto non vi sono, al momento, dati sufficienti per poterne convalidare l’efficacia“. Questo il chiarimento nelle linee guida diffuse dallo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare (S.C.F.M.) di Firenze.
Per le disinfettare mascherine Ffp1/Ffp2/Ffp3, oltre a poter eseguire i passaggi di sanificazione con spray e con alcol precedentemente spiegati, si possono esporre i due lati della mascherina ad alta temperatura (superiore ai 60°C) come il vapore del ferro da stiro avendo cura di mantenere la dovuta distanza per non compromettere il dpi.
Attenzione a non riporre la mascherina sanitizzata a contatto con superfici non disinfettate senza la protezione di una busta di plastica. L’interno della mascherina è off limits: non deve essere toccato per nessun motivo perché si potrebbe contaminare e questa condizione favorirebbe il
contagio.
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