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Come è morto David Bowie? Quando ci saranno i funerali? Mistero intorno alla scomparsa del Duca Bianco, che era da tempo malato di tumore: ma la morte del cantante potrebbe non essere stata naturale, quanto piuttosto una sorta suicidio assistito o una specie di ultima opera d’arte dell’artista. È inoltre mistero su dove sia avvenuto il decesso: secondo molti media (inclusi i giornali inglesi) David Bowie sarebbe morto a New York, ma ci sono anche media (americani) secondo cui il decesso del cantante è invece avvenuto a Londra; per motivi di privacy, inoltre, nessun reparto oncologico di nessun ospedale di New York ha voluto confermare di aver Bowie tra i suoi pazienti ed è silente anche il medico legale che dovrebbe aver certificato il decesso.
Mistero sulla morte di David Bowie: non si sa dove il cantante sia morto, né se sia morto naturalmente o in maniera assistita, né se ci saranno funerali (e quando). La famiglia ha chiesto di rispettare la privacy di moglie e figli, e anche le richieste dei media alla Columbia Records sono rimaste senza risposta. Nato e cresciuto a Londra, Bowie era da tempo residente a New York, luogo dove potrebbe essere avvenuto il decesso: il cantante aveva una penthouse da tre milioni di sterline a Soho, dove viveva con la seconda moglie Iman e la figlia Alexandria. Proprio la famiglia ha annunciato la morte di Bowie nella mattinata di lunedì: ‘David Bowie è morto in pace nella giornata di oggi, circondato dalla sua famiglia, dopo aver combattuto contro un cancro per 18 mesi‘, il messaggio rilanciato sui social, dopo di chi moglie e figli si sono chiusi nel massimo riserbo.
Ma la morte di Bowie (che ha commosso il mondo intero) potrebbe essere stata ‘preparata’? Si è trattato di una ‘messa in scena artistica’ o di un vero e proprio suicidio assistito? L’ipotesi nasce da alcuni commenti post morte: non quello di Ivo Van Hove, il regista di Lazarus, il musical scritto da Bowie in scena al New York Theatre, che si è limitato a confermare che il cantante era malato di cancro e disperato di poter finire Blackstar e Lazarus prima che fosse troppo tardi, ma da alcuni amici e collaboratori di Bowie.
Secondo Tony Visconti, ‘co-creatore’ dell’album Black Star, il disco era stato concepito come un regalo d’addio di Bowie ai fan e il Duca Bianco voleva che la sua morte fosse un ‘lavoro artistico’, mentre altri nello showbiz ricordano di aver sentito dei rumors sulla malattia di Bowie e non escludono che l’artista abbia fatto in modo che il suo decesso fosse un evento artistico, da ‘mettere in scena’ a due giorni dal suo sessantanovesimo compleanno e della release di Blackstar. Il disco, come notavamo qui, è d’altronde abbastanza ‘profetico’, se è vero che la canzone Lazarus recita ‘Guarda quassù, sono in paradiso, ho ferite che non possono essere viste‘ e il videoclip mostra
Anche la malattia del Duca Bianco era nota a pochi: secondo le indiscrezioni, Bowie aveva obbligato amici, medici e collaboratori a mantenere il silenzio su quel cancro al pancreas diagnosticatogli nel 2014, le cui cellule erano arrivate al fegato (e forse ai polmoni, un decorso comune per un cancro del genere). Massimo silenzio (lo si è saputo solo dopo la morte) anche sui sei infarti che lo avrebbero colpito negli anni recenti, come ha rivelato alla BBC la biografa di Bowie, Wendy Leigh.
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