Il tema della sicurezza su Facebook è centrale e sempre più impellente, ma ci sono ancora molti particolari da rendere più chiari e comprensibili, soprattutto per quanto riguarda il modo in cui il social network va a raccogliere e, successivamente utilizzare le informazioni personali che vengono raccattate non soltanto sulla piattaforma, ma anche mentre navighiamo online. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Per cercare di porre un freno a questa raccolta spesso sconsiderata di informazioni ci sarebbero due modi. Il primo è quello di limitare al minimo e al minimo personale l’interazione col sito e il secondo è quello di agire nelle impostazioni andando in Privacy, in seguito nel menu Le tue preferenze relative alle inserzioni non rendendo accessibili le proprie informazioni personali come situazione sentimentali e istruzione. Rimane un dubbio? Come vengono raccolti e utilizzati i dati?
La domanda di fondo è: come fa Facebook a raccogliere i dati personali? Semplice, attraverso il browser ossia il programma col quale ci si collega al web (Chrome, Firefox, Safari, Opera, IE, ecc…) che deve riconoscere il dispositivo che si sta “avvicinando” digitalmente offrendogli le info nel modo e nei tempi in cui serve. In questo scambio di informazioni che avviene a grandissima velocità, si potrà dunque capire quale è il browser, il sistema operativo e da dove si sta visitando. Inoltre si capirà se l’utente era già capitato sulle pagine o meno. Visto che molti siti hanno al proprio interno tasti per lo sharing o per il like di Facebook, sarà una calamita che porterà verso FB i dati richiesti. Lo stesso fanno anche Google, Twitter, Instagram e gli altri social network.
Cosa se ne fa di questi dati Facebook? Vengono memorizzati e dati in pasto ai sistemi che raccolgono i comportamenti online degli utenti per comprendere da dove arrivano, quali sono le loro preferenze, quanto tempo spendono sui siti, a cosa mettono like e così via. Informazioni preziosissime, che vengono miscelate con quelle raccolte direttamente in piattaforma. Lo strumento è Facebook Analytics, che può “digerire” queste fette pesanti di torta in collaborazione con Facebook Audience Network che è la controparte pubblicitaria. Il motivo ufficiale avanzato da Facebook è quello della sicurezza visto che viene bloccato l’accesso ad esempio a bot che vengono riconosciuti in quanto tali oppure si può prevenire un furto di identità. Ma è chiaro che l’aspetto economico è quello più importante e fondamentale.
Ci sono molti altri modi di tenere sotto controllo Facebook anche con Facebook, mentre per la vicenda Cambridge Analytica ecco una spiegazione facile facile.
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