Scopri l’affascinante storia degli orologi, ecco come ha fatto l’uomo a scandire il tempo nel corso della storia.
La storia degli orologi ha attraversato i secoli, con sviluppi davvero affascinanti e straordinari. Pensare che l’uomo è passato dallo scandire il tempo osservando il sole ad utilizzare meridiane, torri con orologi enormi, e infine piccoli orologi da polso ha davvero dell’incredibile. Ma come siamo arrivati ai nostri giorni? Scopriamolo.
Dall’homo sapiens agli egizi: gli albori del tempo
L’inizio della suddivisione del tempo durante le giornate coincide con quello della storia umana. Già al tempo dell’homo sapiens, infatti, il tempo era scandito avendo come riferimento il susseguirsi di albe e tramonti. In corrispondenza della rivoluzione agricola del neolitico, poi, l’uomo inizia ad avere bisogno di strumenti veri e propri per misurare il tempo.
Ci troviamo tra il 10.000 e l’8.000 avanti Cristo, e a questo punto della storia umana si passa da una vita dedita alla raccolta e alla caccia ad uno stile di vita sedentario, legato all’agricoltura. In questo contesto, l’uomo necessita di mezzi per prevedere i momenti di siccità e conoscere i periodi esatti in cui si trova per coltivare la terra al meglio.
Secondo gli esperti, è quindi a questo punto che nascono i primi calendari. Gli antichi calendari erano strettamente legati alla religione e ai miti, ma anche ai cambiamenti della terra, che influenzavano direttamente la vita delle popolazioni. Il calendario egizio, ad esempio, si basava completamente sull’attività agricola, partendo dal giorno in cui il Nilo era in piena e raggiungeva Melfi.
A partire dal 2150 a.C, poi, gli egizi decidono di dividere le ore di luce in 12 parti uguali. Dopodiché, in Mesopotamia, sotto il regno del re babilonese Hammurabi si assiste alla nascita della settimana. Inoltre, lo strumento di misurazione del tempo più antico arrivato fino a noi oggi è una meridiana egiziana del 1800 a.C.
La meridiana, antenata dell’orologio, consisteva in un’asta la cui ombra veniva proiettata su una specie di quadrante, che permetteva di segnare l’ora. Nello stesso periodo si assiste alla nascita della clessidra, che inizialmente conteneva acqua. Successivamente, nell’VIIII secolo a.C, i caldei e gli assiro babilonesi suddividono il giorno in 24 ore, poi le ore in 60 minuti e i minuti in 60 secondi.
Dai calendari agli orologi da polso
La storia degli orologi è solo un esempio di come le varie civiltà abbiano contribuito, aggiungendo via via dei tasselli, alle invenzioni utili di cui godiamo oggi. Ad esempio, in molti non conoscono il percorso che ha portato all’invenzione della carta igienica.
Tornando alla storia degli orologi, comunque, a secoli di distanza, nel VI-VII secolo a.C, la cattività babilonese del popolo ebraico porta alla creazione del calendario ebraico. Secondo quest’ultimo, l’anno zero corrisponde al nostro 3.761 a.C, che per gli ebrei coincide con la creazione del mondo.
Nel III secolo a.C., poi, nascono gli idro cronometri, cioè orologi ad acqua. Questi dispositivi si basavano sul passaggio dell’acqua all’interno di un meccanismo formato da ruote dentate e recipienti. A due secoli di distanza, all’epoca dell’antica Roma, fa il suo esordio il calendario giuliano, che pone come anno zero il 753 a.C, anno presunto della fondazione di Roma.
Durante questo periodo nascono anche le prime clessidre a base di sabbia, più pratiche di quelle ad acqua perché portatili. A seguire, nel Medioevo, sono le campane delle Chiese a determinare lo scorrere del tempo. Campane che nel corso degli anni si trasformano in torri e campanili dotati di enormi orologi.
Dobbiamo attendere ancora qualche secolo per la nascita del calendario gregoriano, utilizzato in diverse parti del mondo ancora oggi. Questo calendario si basa su quello giuliano, ma Papa Gregorio XIII lo modificò nel 1582 d.C. Tuttavia, è solo nel 1600 che sugli orologi compaiono la lancetta dei minuti e quella dei secondi.
Infine, con la rivoluzione industriale il tempo inizia ad essere un fattore realmente condizionante nelle vite delle persone, e diventa disponibile per tutti. Compaiono così orologi nelle fabbriche e in luoghi pubblici, per arrivare progressivamente nelle case, nei taschini e, infine, sui polsi di ognuno di noi.