Che cos’è e come fare una corretta analisi grammaticale? In base alle regole più importanti dell’italiano, in linea generale, l’analisi grammaticale è un processo attraverso il quale si associa ad ogni singola parola presente in una frase una categoria di appartenenza: nome, aggettivo, pronome, verbo, articolo. Queste categorie di parole possono essere variabili, quando mutano in accordo fra di loro con genere e numero nella coniugazione del verbo, o invariabili, come nel caso di avverbi, congiunzioni, preposizioni e interiezioni, che non hanno variazioni di questo tipo.
Per capire come fare l’analisi grammaticale, in base alle regole più importanti dell’italiano, dovremo essere in grado di definire esattamente ogni parte della frase e del discorso, distinguendo fra proprietà morfologiche, genere, numero e mettendole in relazione agli altri elementi presenti nella proposizione. Andiamo a vedere, dunque, come si definiscono le varie parti del discorso per fare una corretta analisi grammaticale.
– Articolo: generalmente è il primo elemento che si deve definire e lo si fa, stando alle regole più importanti, in base alla funzione (se determinativo, indeterminativo, o partitivo), al genere (maschile o femminile) e al numero (singolare o plurale).
Esempio: ‘la‘ è articolo determinativo, femminile, singolare;
– Nome: noto anche come sostantivo, se ne deve stabilire la tipologia (concreto o astratto, individuale o collettivo, comune o proprio di persona, animale o cosa), il genere e il numero.
Esempio: ‘gatto‘ è nome comune di animale, concreto, maschile, singolare;
– Aggettivo: per capire come fare l’analisi grammaticale in italiano, bisogna capirne, anche in questo caso, la tipologia (se qualificativo, dimostrativo, numerale, indefinito, possessivo, interrogativo o esclamativo), il genere, il numero e, solo ed esclusivamente in caso di aggettivo qualificativo, la struttura (se primitivo o derivato) e il grado (se positivo, comparativo di uguaglianza, minoranza o maggioranza o superlativo, relativo o assoluto).
Esempio: ‘bello‘ è un aggettivo qualificativo, maschile, singolare, primitivo, di grado positivo;
– Pronome: anche per questa parte del discorso, in base alle regole più importanti dell’italiano, bisogna stabilirne la tipologia (personale, dimostrativo, possessivo, indefinito, misto, relativo, esclamativo o interrogativo), il genere, il numero e la funzione (se di soggetto, di complemento diretto o indiretto).
Esempio: ‘Sono le tue‘, dove ‘tue‘ è un pronome possessivo, femminile, plurale, parte nominale;
– Verbo: ragionando su come fare una corretta analisi grammaticale, le regole più importanti impongono di individuarne la coniugazione (se è la prima, la seconda o la terza, e se è regolare, irregolare o difettiva), la forma (attiva, passiva, riflessiva, impersonale), la funzione (ausiliare, servile, causativa, aspettuale), il genere (transitivo o intransitivo), il modo (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, infinito, participio o gerundio), il tempo (presente, imperfetto, passato/trapassato, prossimo o remoto, futuro semplice o anteriore), la persona e il numero.
Esempio: ‘Io mangio‘: voce del verbo mangiare, modo indicativo, tempo presente, prima persona singolare, prima coniugazione, forma attiva, genere transitivo;
– Avverbio: anche in questo caso, le regole dell’italiano ci chiedono di capire la categoria (se avverbio o locuzione avverbiale), la tipologia (di modo, di tempo, di luogo, di quantità, di affermazione, di dubbio, interrogativo, opinativo o relativo), la struttura (semplice o alterato) e il grado (comparativo o superlativo).
Esempio: ‘cordialmente‘ è avverbio di modo, forma semplice;
– Preposizione: si definisce, ragionando su come fare l’analisi grammaticale in italiano, in base alla categoria (se propria, impropria o locuzione prepositiva) e alla struttura (semplice o articolata).
Esempio: ‘negli‘ è preposizione propria articolata (in + gli);
– Congiunzione: come per tutti gli altri elementi del discorso, per capire come si fa una corretta analisi grammaticale, bisogna individarne la tipologia (copulativa, dichiarativa, disgiuntiva, avversativa, conclusiva, causale, finale, esclusiva, interrogativa, concessiva, limitativa, temporale, condizionale, modale, correlativa, consecutiva, comparativa o dubitativa), la forma (semplice, composta o locuzione congiuntiva) e la funzione (coordinante o subordinante).
Esempio: ‘perché‘ è una congiunzione composta (per + che), finale o causale, dipendente dalla frase in cui la usa;
– Interiezione: in questo caso, le regole impongono di stabilirne solo la forma (propria, impropria o locuzione interiettiva) e il tipo (di dolore, di stupore, di paura, di gioia…).
Esempio: ‘urrà!‘ è un’interiezione propria, di gioia;
Ricapitolando, per capire come fare l’analisi grammaticale, si procede, in base alle regole più importanti dell’italiano, così:
‘Alice mangia un biscotto‘
Alice: nome proprio di persona, femminile, singolare
mangia: voce del verbo mangiare, prima coniugazione, terza persona singolare, forma attiva, genere transitivo, modo indicativo, tempo presente
un: articolo indeterminativo, maschile, singolare
biscotto: nome comune di cosa, concreto, maschile, singolare
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