Mettiamo a disposizione dei nostri lettori una pratica guida per gli studenti che intendono fare ricorso al TAR dopo essere stati bocciati ai test di medicina preliminari, ossia quei test di ammissione che bisogna passare necessariamente per poter ottenere l’immatricolazione alla facoltà a numero chiuso. Entro quando va presentato il ricorso? Quanto costa? Come fare per presentare il ricorso correttamente? A queste e ad altre domande rispondiamo di seguito in questo utile vademecum.
CASI PER FARE RICORSO AL TAR
Non vi hanno ammesso in facoltà e siete convinti di aver subito una ingiustizia (ad esempio un basso punteggio in graduatoria)? Anche se volete segnalare irregolarità o eventuali scorrettezze avvenute in sede di esame, potete presentare il ricorso al Test di Medicina 2016. Nel dettaglio, è possibile fare ricorso in caso di disturbi presenti in aula durante il test (telefoni che squillano, aria condizionata non funzionante, vociare che dà fastidio, ecc), di rilevamento di domande errate nei test, di manomissione dei plichi e se c’è sospetto di raccomandazioni in aula.
PREMESSE PER FARE RICORSO AL TAR
Fare ricorso per il test di Medicina non superato è un diritto, ma il giudice non è tenuto ad accogliere tutte le domande degli studenti, quindi conviene fare ricorso al Tar solo in determinate situazioni in cui si è sicuri di aver dritto all’iscrizione in facoltà nonostante l’esito negativo del test. Per fare ricorso al Tar bisogna innanzitutto farsi seguire da un avvocato, avere un motivo valido per richiedere l’ammissione in facoltà nonostante la bocciatura, e presentare la domanda di ricorso nei limiti di tempo previsti dalla legge.
MODALITA’ DI RICORSO AL TAR
Quali sono i passaggi per ricorrere al Tar e ottenere l’immatricolazione in caso di bocciatura ai test di medicina? Gli aspiranti studenti di Medicina che pensano di essere state vittime di irregolarità o vogliono segnalare il non corretto svolgimento della prova, possono presentare ricorso seguendo questi passaggi:
1) Comunicare i dettagli all’avvocato che presenterà il ricorso all’Università, al Ministero e al Tar del Lazio.
2) Presentare i documenti entro e non oltre i 60 giorni (compresi i festivi) dalla pubblicazione della graduatoria.
Nell’esaminare le carte, i giudici del Tar possono chiedere delle integrazioni nei documenti ma in genere entro 40 giorni dopo l’udienza viene emessa la sentenza con cui si accoglie o respinge la domanda di ricorso. In attesa della sentenza il Tar può anche concedere la cosiddetta tutela cautelare, durante la quale lo studente può immatricolarsi e iniziare a frequentare i corsi. Il provvedimento espresso dal Tribunale è comunque da considerarsi definitivo e non può essere impugnato a sua volta.
IL RICORSO COLLETTIVO
Il ricorso può essere sia individuale (seguendo le procedure descritte finora) o collettivo, cioè presentato da associazioni, come quello annunciato dall’UDU (Unione degli universitari) per il Test di Medicina 2016, che hanno contestato la domanda di pura logica numero 16 presente nel test. In effetti quel quesito è stato ”abbonato” dal Ministero a tutti i candidati poiché non era stata fornita la risposta esatta. Il fatto è che diversi candidati hanno dato comunque la risposta corretta, e quindi chiedono che gli vengano assegnati gli 1,9 punti in più relativi.
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