Questa è un’opzione che fu sperimentata nel 2019 secondo la quale si invitano le aziende ad effettuare un’assunzione ogni tre pensionati.
In questo modo si potrà uscire dal lavoro fino a 5 anni prima di arrivare alla pensione di vecchiaia o a quella anticipata. Attraverso il decreto lavoro è stata approvata una novità per determinate aziende.
Le modifiche al contratto di espansione
Attraverso il contratto di espansione si va ad incentivare il cambio generazionale all’interno delle aziende. Si tratta di un qualcosa che ha subito delle modifiche attraverso il nuovo decreto lavoro il quale ha ricevuto la sua approvazione il primo maggio durante il consiglio dei ministri. È stata infatti introdotta la possibilità di avere un anno in più per mettere in piedi l’uscita per coloro che hanno stipulato un contratto entro la fine del 2022 così da poterlo gestire fino alla fine del 2023.
Non è una proroga poiché tale strumento ha visto già un finanziamento fino al 2023 attraverso la legge di bilancio del 2022. In base a ciò che precisano i quotidiani economici, la novità riguarda il fatto che per le imprese al cui interno è presente un organico maggiore di 1000 dipendenti di attuare i piani di rilancio. In base a ciò che ricorda il Corriere della Sera, nel biennio 2019- 2020 nacque il contratto di espansione il quale ottenne una prima proroga nel 2021 e, in un secondo momento, fino al 2023.
In cosa consistono le novità
Attraverso questa proroga si è andata quindi ad ampliare la platea di utenti indirizzandola così anche a quelle aziende medio- piccole al cui interno sono presenti almeno 50 dipendenti. Infatti, la versione che fu lanciata nel 2019 comprendeva soltanto quelle imprese in cui erano presenti almeno 1000 dipendenti, numero che poi scese a 250 per arrivare poi a 100.
In poche parole, le imprese al cui interno sono presenti più di mille dipendenti devono assumere una persona per ogni tre dipendenti che hanno firmato il contratto di espansione. In questo modo è permessa una riduzione del 30% dell’orario lavorativo in coloro che non possiedono i requisiti per ottenere lo scivolo. Attraverso il contratto di espansione è possibile uscire dal lavoro fino a 5 anni prima del raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata.
Il dipendente otterrà una pensione uguale a quella che maturerebbe bene nel momento dell’uscita del mondo del lavoro. Inoltre il costo dell’assegno mensile, durante l’intera durata dell’anticipo risulta essere a carico dell’azienda. I dipendenti con meno di 60 mesi dal decorrere della pensione hanno la possibilità di firmare il contratto di espansione. L’assegno pensionistico che otterranno potrà essere cumulabile con ogni altro tipo di reddito proveniente da un’attività lavorativa.