Chi cambia auto ogni due anni non si pone questo problema, però la maggior parte delle persone tiene il proprio veicolo generalmente per un tempo decisamente più lungo, ancora di più negli ultimi anni in cui la crisi economica ha svuotato le tasche di molta gente. Di conseguenza prima o poi si arriva al momento della revisione obbligatoria. Riepiloghiamo norme, procedure e costi di questa periodica e importante operazione.
La revisione dei veicoli a motore è obbligatoria perché lo impone il Codice della strada. Rinfreschiamoci la memoria. Come prescrive l’articolo 80 al comma 3, per la maggior parte degli autoveicoli (cioè quelli con massa complessiva inferiore a 3,5 tonnellate e per quelli adibiti a trasporto promiscuo) la revisione va eseguita dopo quattro anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni due anni.
NON SI PUO’ CIRCOLARE SENZA
Circolare senza aver superato la revisione è una violazione grave. Al di là del pericolo concreto di andare in giro con un mezzo non sottoposto a manutenzione, le multe sono salate: da 168 a 674 euro se si viene pizzicati la prima volta; queste somme raddoppiano se si circola avendo saltato la revisione più di una volta. Dopo essere stati multati, da quel momento la circolazione è consentita esclusivamente per recarsi ad un centro autorizzato per la revisione. C’è di più: se dopo aver eseguito il controllo del veicolo non c’è subito un esito positivo (solitamente accade perché c’è qualche componente importante da sostituire) ma si continua a circolare ugualmente, in questo caso la multa va da 1.941 a 7.767 euro. Infine, chi mostra agli agenti un falso esito di revisione viene multato per un importo da 419 a 1.682 euro; in questo caso viene anche ritirata la carta di circolazione. Importante: la mancata revisione può essere accertata anche tramite apparecchiature elettroniche, come gli autovelox o le telecamere di controllo degli accessi. Lo dice l’articolo 201 del Codice.
IL MINISTERO DECIDE I COSTI
E’ sempre il Codice della strada ad affidare al ministero dei Trasporti il compito di stabilire le procedure e le tariffe per la revisione obbligatoria. La revisione può essere effettuata direttamente presso un centro della Motorizzazione civile. In questo caso si deve compilare un apposito modulo di richiesta (il modello TT 2100), disponibile negli uffici della Motorizzazione oppure scaricabile on line dal portale dell’automobilista, all’indirizzo www.ilportaledellautomobilista.it. Si deve quindi effettuare un versamento di 45 euro sul conto corrente postale 9001. Il bollettino è disponibile in tutti gli uffici postali. Poi si deve prenotare l’appuntamento per il test.
In alternativa è possibile rivolgersi ad un centro autorizzato per la revisione. In questo caso pensa a tutto l’officina. Ovviamente si paga un po’ di più; la differenza non è elevata, certamente si risparmiano tempo, code e altre seccature. Anche in questo caso le tariffe sono stabilite dal ministero: 54,90 euro all’officina, poi 9 euro di diritti per il ministero e 1,80 euro di costo del bollettino. Totale: 65,70 euro. Queste sono le uniche tariffe ammesse. Sono illegali sia sconti o promozioni che aumenti. Inoltre non tutte le officine possono svolgere questa attività. Devono essere espressamente autorizzate dal ministero.
TUTTI I CONTROLLI DELLA REVISIONE
Cosa viene controllato durante la revisione? L’elenco di componenti del veicolo soggetti al test è anch’esso stabilito dal Codice della strada, per la precisione l’appendice IX all’articolo 238 del Regolamento del Codice della strada. Si comincia dai freni, compreso il freno a mano, la loro efficienza, l’equilibratura e il loro stato meccanico. Si passa poi agli organi dello sterzo. Si prosegue con la visibilità, vale a dire vetri, specchietti, tergicristallo e lavavetro. Successivamente si procede con tutte le luci, dai proiettori all’illuminazione della targa, sia le lampadine che lo stato dei vetri protettivi.
Poi c’è il controllo di assi, sospensioni, ruote e pneumatici. Arriva quindi il controllo del telaio e gli elementi ad esso fissati: stato strutturale, carrozzeria, portiere, serrature, tubi di scarico e serbatoi. Si procede con gli altri equipaggiamenti, cioè il fissaggio dei sedili e della batteria, le cinture di sicurezza, il triangolo e il clacson. Il controllo finale è quello sui cosiddetti effetti nocivi: rumori e gas di scarico, cioè le dannate emissioni.
COSA ACCADE DOPO IL TEST
Se tutti i test vengono superati, l’officina registrerà l’esito positivo e lo invierà telematicamente alla Motorizzazione, poi applicherà sul libretto di circolazione l’apposita etichetta. Se qualche test fallisce, l’esito può riportare l’indicazione “ripetere”, allora c’è un mese di tempo per provvedere alle relative riparazioni e ripetere quindi la revisione; questo è legato agli equipaggiamenti giudicati secondari. Se invece c’è un problema grosso (ad esempio i freni), allora l’esito indicherà “sospeso”; si deve quindi rifare l’intera procedura, oltre alle riparazioni, e l’auto può circolare solo dopo aver presentato una nuova richiesta di revisione. Se circola senza un appuntamento prenotato, s’incorre nella violazione che comporta la multa più pesante descritta in precedenza.
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