Nuove regole sul congedo parentale e permessi per disabilità, ecco le ultime interessanti novità ricapitolate dall’Istituto di previdenza sociale.
Novità molto interessanti in arrivo per quanto riguarda il congedo parentale ed i permessi per disabilità.
E stato l’INPS con un messaggio dello scorso 26 luglio a fare il punto sulla situazione, annunciando nuove regole soprattutto per i datori di lavoro nella compilazione dei flussi Uniemens, che per chi non lo sapesse sono necessari per poter effettuare il calcolo dei contributi.
Ma vediamo nel dettaglio quelle che sono le novità principali per quanto riguarda il congedo parentale e i permessi per disabilità.
Congedo parentale, che cos’è e come funziona
Innanzitutto, diciamo che con il termine congedo parentale ci si riferisce a quel diritto che un genitore ha nel momento in cui nasce un figlio.
Il genitore lavoratore ha diritto così ad un periodo di 10 mesi di astensione dal lavoro e spetta sia alla madre che al padre.
Ovviamente nel caso in cui i genitori siano entrambi lavoratori, questo periodo di 10 mesi va ripartito e se ne può usufruire soltanto nei primi 12 anni di vita del figlio.
Questo periodo di astensione dal lavoro sarà comunque pagato dall’Inps. Si riceverà un’indennità pari al 30% per 8 mesi.
Indennità pari all’80% per l’ultimo mese, della retribuzione media giornaliera del genitore lavoratore.
Attenzione perchè il mese indennizzato all’80% spetta soltanto ad alcuni lavoratori, ovvero i dipendenti del settore privato e pubblico. RIspetto al passato c’è stato un incremento, grazie al decreto legislativo 105 del 2022 che ha introdotto il congedo con un’indennità all’80%.
A chi è rivolto e come è ripartito
Ad ogni modo, va detto che questo congedo con agevolazione dell’80% è rivolto soltanto ai lavatori o lavoratrici dipendenti che però hanno concluso il loro periodo di assenza dal lavoro, in seguito al 31 dicembre 2022.
Il congedo, come già anticipato, spetta ad entrambi i genitori ed ha una durata di 10 mesi, da ripartire tra i due genitori. Per circa 9 mesi questo congedo viene indennizzato dall’Inps.
Entrambi i genitori, possono contemporaneamente fruire di questo congedo. Si tratta ad ogni modo di una misura a sostegno della genitorialità in materia di lavoro.
E’ disciplinato dal Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e paternità. Ovviamente nel tempo ci sono state tante modifiche, incrementi e rimodulazioni.
Le novità 2023
Come abbiamo già avuto modo di anticipare, proprio in questi giorni è cambiato qualcosa riguardo il congedo parentale ovvero sono mutati i codici evento e conguaglio che vanno utilizzati nel momento in cui si fa tale richiesta.
La mappa dei codici evento e conguaglio è mutata con il decreto legislativo 105 del 2002 e la legge di bilancio 2023.
Questa non è però la sola novità introdotta proprio nell’ultimo periodo. Si parla infatti di un periodo di congedo parentale aggiuntivo di 3 mesi.
Nel caso in cui questo periodo in più si debba richiedere, non è necessario che l’altro genitore abbia già usufruito dei tre mesi di congedo indennizzato non trasferibili.
Sarà il datore di lavoro che dovrà applicare il cosiddetto codice evento MA2 fino a quando non si siano raggiunti i 6 mesi di coppia entro i primi 6 anni di vita del bambino. Ovviamente in questo calcolo, bisognerà tenere conto anche del mese indennizabile all’80%.
L‘Inps ha anche chiarito il fatto che qualora ci siano degli accordi contrattuali differenti, questo periodo di congedo può anche protrarsi a periodi successivi.
Novità anche per i permessi disabilità
Cambiano anche i codici evento e conguaglio che vanno comunicati nei flussi Uniemens per quanto riguarda i permessi disabilità, che sono regolati dalla famosa legge 104.
Non esiste più il referente unico per l’assistenza, così come si evince dalla circolare 39 del 2023.
Il permesso mensile per assistere una persona disabile, è concesso anche a più persone ovviamente in via alternativa tra loro.
Insomma, tante novità emerse in quest’ultimo periodo che di certo possono apparire complesse, ma semplificano di fatto la vita dei genitori-lavoratori.