Come Rocky Balboa (di cui vi raccontiamo la trama) è il libro di Duccio Forzano con cui il noto regista fa il suo esordio nel mondo della narrativa. Sospeso tra autobiografia e romanzo di formazione, il libro è un racconto di vita delicato ma al contempo molto forte, in cui non mancano emozione, dolore, passione e perseveranza. Proprio come il celebre pugile, infatti, anche il protagonista della storia, lo stesso Forzano, riesce a realizzare i propri sogni nonostante le avversità che la vita gli ha messo davanti, a cominciare dal tormentato rapporto con la madre che decide, ad un certo punto, di andarsene da casa per sempre.
In vendita per Longanesi, Come Rocky Balboa è il libro che segna il debutto narrativo di uno dei registi televisivi più famosi di casa nostra, Duccio Forzano. Accolto positivamente dalla critica, che ne ha apprezzato soprattutto lo stile schietto – a tratti molto duro – con cui l’autore racconta uno stralcio di vita, Come Rocky Balboa svela un personaggio, che poi è lo stesso autore, in tutta la sua forza vitale, debolezze e fragilità comprese; e così come il pugile che cade al tappeto, anche il protagonista del romanzo riesce a rialzarsi sempre, per ricominciare a scontrarsi con la vita più tenace e agguerrito che mai.
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Come Rocky Balboa, di Duccio Forzano: trama
Duccio è un bambino che adora i cartoni animati, in particolare i personaggi della Disney. Quando gli capita di andare al cinema, rimane incantato di fronte a quelle figure colorate che si muovono, immaginando un finale diverso per ogni cartone che vede: e così Gatto Silvestro gozzoviglia col povero Titti e Wile E. Coyote acchiappa finalmente Beep Beep. Non avrebbe mai pensato che immaginare ogni volta finali diversi sarebbe diventato una necessità, ma quando la mamma abbandona la casa, lasciandogli tre fratelli cui badare, il dodicenne Duccio comincia il suo faticoso cammino di vita, cercando qualunque pretesto per darsi una possibilità. Proprio come un pugile schiva i colpi che la sorte gli sferra e, come Rocky Balboa, punta dritto alla vittoria.
Ma Duccio deve fare i conti con una madre che non c’è e con un padre alcolizzato perso nel suo dolore, in un contesto che è quello della Genova portuale in cui non mancano squallore, povertà e abuso di droghe. L’unica forza del ragazzo sta nel trasformare la sofferenza in energia, con lo sport prima e con la musica poi, adattandosi a mille lavori e perseverando per realizzare i propri sogni. Non ancora ventenne rinuncia, suo malgrado, ad una promettente carriera musicale, scoprendo di lì a poco la magia della macchina da presa: la vita gli regala, finalmente, l’occasione che aspettava.
LEGGI L’INTERVISTA DI NANOPRESS A DUCCIO FORZANO
La carriera di Duccio Forzano (Genova, 1960) inizia con Claudio Baglioni, di cui cura la regia dei videoclip e la direzione televisiva dei suoi concerti. Regista tra i più apprezzati della TV italiana, ha lavorato, tra gli altri, con Panariello, Morandi, Fiorello e Bonolis, curando la regia di programmi di successo come Che tempo che fa e il Festival di Sanremo, di cui ha diretto le edizioni 2010, 2011, 2013 e 2014. Ha diretto nel 2010, sempre per Fazio, Vieni via con me e, nel 2012, Quello che non ho, trasmesso su La7. Regista, nel 2015, di DiMartedì, con Giovanni Floris, nello stesso anno è stato regista, nonché autore, di Io leggo perché, una serata evento trasmessa su Rai 3 in occasione della Giornata Mondiale del Libro. Ha diretto le due puntate speciali del Rischiatutto firmato Fabio Fabio, andate in onda su Rai 3 ad aprile del 2016.
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