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Come si scrive una lettera formale, a un amico o di dimissioni?

Come si scrive una lettera formale, a un amico o di dimissioni? Che sia cartacea o digitale, la lettera è uno strumento di comunicazione assai utilizzato e, per quanto sembri banale, saperla scrivere è di fondamentale importanza, per la scuola, il lavoro e le relazioni personali. Consente, infatti, la comunicazione a distanza tra un mittente e un destinatario e, fino a qualche decennio fa, era scritta su carta e inviata tramite posta.

Oggi invece le nuove tecnologie hanno lasciato il posto alle e-mail che, sebbene più comode e immediate sono, per i più nostalgici, un pochino fredde e impersonali. Che sia su carta o per via telematica, tuttavia, la lettera conserva sempre la sua dose di fascino e per questo occorre saperla scrivere bene. Come si fa? Guardiamolo brevemente insieme.

Per capire come si scrive una lettera bisogna in primo luogo considerare i rapporti che intercorrono tra chi scrive e chi riceve il messaggio: il contesto, infatti, caratterizza la comunicazione che può essere perciò formale (come nel caso di una lettera di dimissioni o di presentazione) o informale (nel caso, invece, di una lettera a un amico, alla persona amata o di famiglia).

Come si scrive una lettera formale, di dimissioni o di presentazione

Intanto la lettera formale si rivolge a persone estranee e il tono della missiva è perciò distaccato e tutt’altro che confidenziale. I destinatari sono solitamente autorità, ditte o enti pubblici e la forma, particolarmente curata, preferisce un linguaggio specifico, tecnico e/o burocratico.
Essendo formale, questo tipo di lettera necessita di chiarezza, concisione e di eleganza strutturale, è bene arrivare subito al dunque e (nel caso si tratti di una lettera presentazione) stuzzicare l’interesse del destinatario. Com’è facile intuire, anche la struttura del testo è molto importante: sistemare bene le frasi, secondo un ordine preciso, rende più convincente la proposta.

Lettera formale di dimissioni

Come scrivere una lettera formale, nello specifico di dimissioni, richiede in primo luogo una precisa ‘struttura estetica’ del testo: in alto a destra s’inserisce l’indirizzo del mittente, subito in basso a sinistra quello del destinatario (utilizzando formule tipo Spett. Ditta, Gent.mo Dott. Bianchi, etc) e appena sotto di nuovo a destra la località e la data.
Dopo aver specificato l’oggetto – in questo caso basta semplicemente OGGETTO: DIMISSIONI – comincia il testo vero e proprio, spesso anche solo di poche righe:

‘Io sottoscritto (nome e cognome) con la presente intendo rassegnare in data odierna le mie dimissioni volontarie con un preavviso di (tot) giorni così come stabilito dalle norme contrattuali.Vogliate quindi considerare quale termine ultimo del mio rapporto di lavoro con la ditta (tal dei tali) la data del… ‘

Come scrivere una lettera formale, dunque, soprattutto se si tratta di dimissioni, risulta semplice se si seguono queste piccole regole: brevità, schematicità e, non meno importante, un tono cortese e educato. In più, perché sia valida da un punto di vista legale, occorre che alcuni elementi siano precisati per bene:

– nome, cognome e recapito del lavoratore
– dati del datore di lavoro
– espressa volontà di rinunciare al rapporto lavorativo
– data di decorrenza delle dimissioni
– data ultima di presenza in azienda
– data di consegna della lettera (che può essere inviata anche per posta, tramite raccomandata A/R)
– firma del lavoratore dimissionario (in basso, a destra)
– spazio per la firma del datore di lavoro (in basso, a sinistra)

Come scrivere una lettera informale

Questo tipo di lettera, invece, si utilizza nella comunicazione quotidiana tra persone in confidenza tra loro. L’argomento infatti è personale – mittente e destinatario sono amici, familiari o legati da una relazione amorosa – e il tono, così come il linguaggio, molto vicino alla lingua parlata.

Come scrivere una lettera a un amico

Per capire come scrivere una lettera a un amico basta tener presente poche piccole regole. Intanto, sebbene il tono sia più leggero, anche questo tipo di missiva è strutturata in varie parti: al contrario della lettera formale, si omette sia il mittente che il destinatario, lasciando invece luogo e data inseriti in alto a destra o in basso a sinistra.

Si procede poi con la formula di apertura (Caro Giulio, Mio dolce amore, Cara mamma, etc) per proseguire, a capo, con una sorta di introduzione: come stai? E’ tanto che non ci sentiamo oppure ti scrivo perché…; in altre parole, si tratta di qualche frase per introdurre il motivo o lo scopo di ciò che si vuole comunicare.

Una volta introdotto, il testo prosegue con il corpus vero e proprio che chiarisce lo scopo della lettera fornendo le informazioni che si desidera comunicare. Essendo indirizzata ad un amico, nella lettera il mittente parla di sé, di ciò che fa, dei progetti, dei desideri o degli stati d’animo, mentre il tono, colloquiale, è leggero, intimo e piuttosto familiare.

Anche il congedo, quindi, sarà affettuoso: dopo aver concluso, ad esempio, con frasi tipo spero di non averti annoiato troppo con le mie chiacchiere! oppure ora chiudo, spero di risentirti al più presto, le formule utilizzate alla fine sono, in genere, queste: ti abbraccio forte, un caro saluto, con affetto, tuo/tua…, e così via.

Scrivendo una lettera a un amico, infine, capita di inserire anche il cosiddetto Post Scriptum (più semplicemente un P.S.), una formula che ‘dopo lo scritto‘ serve ad inserire un’informazione dimenticata, un saluto a qualcuno che non è il destinatario o un argomento che si vuole evidenziare – segnalato come ultima informazione, infatti, non può non essere ignorato.

Caterina Padula

Giornalista pubblicista, appassionata di scrittura, mi occupo da anni di approfondimenti culturali e di informazione online. Da sempre lettrice accanita e curiosa, amo la musica, l'arte e tutto ciò che è natura.

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