Il governo è in gran ritardo rispetto all’approvazione del Pnrr. Slitta l’esame in aula del Senato in quanto, mancano gli emendamenti esposti dall’esecutivo. Intanto i tempi stabiliti dalle scadenze per l’approvazione diminuiscono velocemente.
Il cambiamento del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza sta diventando sempre di più una corsa contro il tempo. Mentre le scadenze si avvicinano, l’esame in aula è stato rimandato a dopo Pasqua.
I tempi del governo per l’approvazione del Pnrr si restringono sempre di più. A causa delle modifiche al Piano, è stato rimandato l’approdo in aula, che doveva tenersi durante i primi giorni dei mesi di aprile. Questi a causa della mancanza di alcuni emendamenti.
A confermare la notizia è stato Nicola Calandrini, presidente della commissione. In goni caso, durante la settimana dopo Pasqua ci si dedicherà unicamente ai lavori delle commissioni. Per questo l’approvazione dovrebbe avvenire tra il 17 e il 18 aprile.
Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, infatti, dopo l’analisi in Senato dovrà arrivare alla Camera, per poi essere approvato entro il 25 aprile.
La Sose, l’iniziativa promossa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze avrà un ruolo centrale nell’elaborazione della riforma fiscale. Secondo l’emendamento la società può avvalersi di società in house del Ministero dell’economia per il rafforzamento delle capacità tecniche volte ad assicurare la giusta attuazione del Pnrr.
Nel marzo del 2020 a Commissione europea vara un piano d’azione sull’economia circolare, questo viene denominato Green Deal. Il piano ha lo scopo di aumentare la resilienza del continente europeo rispetto all’approvvigionamento di materie.
L’economia circolare, in particolare si fonda su un quadro produttivo che punta a minimizzare gli scarti, allungando la vita dei beni.
Nel 2021 il governo italiano traduce questo piano d’azione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza. Esso può essere interpretato come un piano d’investimenti per obiettivi, finanziati in accordo con la Commissione europea.
Il piano si compone di sei missioni e tre pilastri: transizioni ecologica, transizione digitale e transizione della pubblica amministrazione.
Circa il 32% degli investimenti sono dedicati alla missione due del piano, ossia quella sulla transizione ecologica (PTE).
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