Come sono andate le partite dei quarti di finale di Europa e Conference League

Steso il sipario sulla Champions League, almeno per ora, è già tempo di tuffarsi su Europa e Conference League, in cui le italiane, fino a questo momento, avevano comunque brillato, a parte la Lazio, chiaro. La giornata, però, stavolta non parte bene, visto che la Roma perde il primo round contro il Feyenoord e con infortuni pesanti che potrebbero incidere seriamente sul finale di stagione dei giallorossi. La Juventus, invece, strappa una vittoria tirata e pesantissima contro lo Sporting grazie a un gol di Federico Gatti. C’è stata, però, anche tanta paura per il malore accusato da Wojciech Szczesny. Bene, anzi benissimo la Fiorentina che vince largamente in trasferta e manda ancora in gol Arthur Cabral.

Allegri
Massimiliano Allegri dà indicazioni a bordo campo durante il match contro lo Sporting – Nanopress.it

È giovedì e vuol dire solo una cosa: il momento dei quarti di finale di Europa e Conference League è arrivato e con tre italiane ancora in gioco in entrambe le competizioni. La Roma era chiamata a un impegno difficile contro il Feyenoord che aveva eliminato anche la Lazio spedendola nel purgatorio della terza competizione Uefa, la stessa che i giallorossi di José Mourinho hanno vinto lo scorso anno trionfando proprio sugli olandesi nella finale di Tirana. Pochi minuti dopo è stata la volta anche di Juventus e Fiorentina, impegnate rispettivamente contro Sporting e Lech. Entrambe le squadre sono riuscite a superare le loro dirette avversarie e, nel caso della Viola, ipotecando il passaggio alla semifinale. Ecco come sono andate le partite.

La Roma cade contro il Feyenoord (e con tante brutte notizie). Paura per Szczesny, la Juventus non va oltre il pareggio

Il programma della giornata di Europa League si apre con Feyenoord e Roma, una partita che è di fatto il remake dell’ultima finale di Conference League vinta dai giallorossi, come abbiamo appena detto. Da allora, però, tante cose sono cambiate, soprattutto per gli olandesi che hanno letteralmente stravolto la squadra e, alla lunga, i risultati stanno arrivando. Ne ha fatto le spese la Lazio nella fase ai gironi, ma stasera anche i loro storici rivali.

Dybala
Paulo Dybala, attaccante della Roma, dolorante a terra – Nanopress.it

L’inizio di partita non è particolarmente esaltante per la squadra della Capitale, con i padroni di casa che cercano di fare la partita e di trovare lo spazio giusto per andare in gol. La squadra di Mourinho, invece, si arrocca nella propria metà campo anche con gli attaccanti, tentando di non subire reti e di ripartire velocemente in contropiede. La prima tegola per gli ospiti arriva già al 26esimo minuto: Paulo Dybala è costretto a uscire tra le lacrime a causa di un infortunio muscolare, al suo posto lo Special One sceglie Stephan El Shaarawy. È ovvio che, a questo punto della stagione, il forfait del calciatore più rappresentativo della Roma rappresenta una pessima notizia anche per il percorso in campionato.

Nonostante tutto, i giallorossi continuano a fare la loro solita partita: organizzata, attenta e in alcune fasi anche cinica. È proprio grazie a questo che, poco dopo il 40esimo, gli italiani conquistano un calcio di rigore. Dal dischetto, non essendoci la Joya, si presenta Lorenzo Pellegrini e sbaglia, e questa non è una notizia positiva né per i giallorossi, né tantomeno per il capitano che quest’anno non ci ha ancora fatto vedere i suoi colpi migliori, e ne ha eh.

Comunque, si resta sullo 0-0 e in uno scontro a eliminazione diretta si tratta di un rimpianto che pochi minuti dopo sarà ancora più importante. Al 46esimo, Mourinho sostituisce proprio Pellegrini con Georginio Wijnaldum, ma le cose non vanno meglio. Nel secondo tempo, infatti, il Feyenoord si getta ancora di più all’attacco e inizia a trovare qualche spazio in più.

Al 53esimo, la diretta conseguenza è una doccia fredda dritta in testa per la Roma: Mats Wieffer sblocca la partita e porta in vantaggio gli olandesi con un gol che potrebbe essere pesante nell’economia del doppio confronto, anche se, diciamocelo chiaramente, la pratica rimane ancora molto aperta e tutto può ancora succedere. Quel tutto, però, al 58esimo, diventa un’altra piccola tragedia per mister triplete, perché oltre al numero 21 argentino, arriva un’altra tegola: si fa male anche Tammy Abraham, il secondo attaccante, in pratica, a dare forfait in questa partita, al suo posto entra Andrea Belotti, che come Pellegrini non ha proprio dato sfoggio del suo miglior repertorio in stagione.

È ancora il Feyenoord che controlla la partita, tentando di chiudere gli spazi a disposizione degli ospiti, ora costretti anche ad avanzare. Ci mette il suo anche l’allenatore che opera una serie di cambi che spezzano il ritmo della gara, che nel finale, però, si anima un po’.

Infatti, poco prima del triplice fischio del direttore di gara, arrivano un paio di occasioni, una per parte per le due squadre che si stanno giocando un accesso alle semifinali della seconda competizione europea. Ci prova prima Orkun Kokcu, ma il suo tiro dal limite dell’area non è fortunato. Esattamente dieci minuti dopo, arriva la risposta di Wijnaldum con un gran tiro dalla distanza che non si allontana molto dalla porta di Justin Bijlow.

Finisce 1-0 e con la necessità della Roma di ribaltare il risultato tra le mura amiche tra una settimana, ma con assenze pesanti in attacco che potrebbero rendere l’opera decisamente più complicata, ma con un allenatore come lo Special One che ci ha abituato alle sorprese, l’impresa si ridimensiona e potrebbe essere più un problema per gli olandesi, che sono davanti anche all’Ajax in campionato, che per la Roma, oppure chissà.

Alle ore 21.00, invece, è la volta della Juventus. I bianconeri hanno perso l’ultimo match contro la Lazio tra le polemiche per il gol che ha aperto le danze con Sergej Milinkovic-Savic, ma anche per quello che ha fatto vedere nei primi 70 minuti la squadra di Massimiliano Allegri allo stadio Olimpico, l’Europa League, però, è un’altra cosa. È una competizione secca, e in realtà la Vecchia Signora, che un occhio ce l’ha sempre avuto anche alle decisioni della giustizia sportiva, vogliono dare seguito a un periodo generalmente buono sotto il punto di vista del gioco e delle prestazioni, quindi anche dei risultati.

La partita di stasera si preannuncia particolarmente interessante anche dal punto di vista tattico. La Juventusaffronta un altro club portoghese dopo l’eliminazione in Champions League per mano del Benfica e soprattutto il tecnico di Livorno decide di schierare dal primo minuto Angel Di Maria, Arkadiusz Milik e Federico Chiesa, in un 3-4-3 decisamente più offensivo e che potrebbe mettere a maggiore agio il Fideo, come successo nell’ultimo match contro i biancocelesti dell’ex Maurizio Sarri, almeno negli ultimi 30 minuti.

La partita inizialmente è parecchio equilibrata con entrambe le squadre che cercano di sfruttare i punti deboli degli avversari. Al 12esimo, Chiesa tenta subito di lasciare il suo marchio sulla partita. L’ex Fiorentina, infatti, semina il panico con una delle sue solite progressioni, poi si ferma e tira, ma il portiere avversario risponde alla grande. La partita è molto tattica con nessuna delle due squadre che alza il ritmo e crea occasioni con grande continuità in questa fase del match.

Szczesny
Wojciech Szczesny lascia il campo dopo il malore accusato nel match contro lo Sporting – Nanopress.it

Al 29esimo, Sebastian Coates ha la grande chance di portare in vantaggio i portoghesi. Il calciatore, però, a pochi passi dal gol, deve fare i conti con uno straordinario intervento di Wojciech Szczesny che si supera e salva i suoi. Purtroppo, proprio il portiere polacco è protagonista di attimi di paura sul finire del primo tempo. L’estremo difensore accusa un malore al petto ed esce tra le lacrime, al suo posto entra Mattia Perin, che non farà rimpiangere il titolare ad Allegri. Nei minuti di recupero, anche Jerry St. Juste è costretto a uscire per Sinaly Diomandé.

A inizio secondo tempo, la Vecchia Signora sembra voler prendere il possesso del pallone e del ritmo con maggiore continuità. Ci prova prima Di Maria e poi Manuel Locatelli, ma senza successo. Al 62esimo, arrivano i primi cambi da una parte e dell’altra: entrano in campo Dusan Vlahovic e Nicolò Fagioli per la Juventus, al posto di Milik e Filip Kostic. Il centravanti serbo cerca subito di farsi vedere in avanti, ma inizialmente viene controllato senza troppi problemi dai suoi diretti avversari. Al 73esimo, però, arriva l’episodio che cambia la partita: Federico Gatti emerge da una mischia in area di rigore e batte il portiere avversario senza alcuna difficoltà.

Ora la Juventus è in vantaggio e si tratta di un risultato pesantissimo nell’economia del doppio confronto, specie in una gara che sembra poco aperta. La rete del difensore, però, non rappresenta la fine del match, anche perché la squadra di Lisbona ci vuole arrivare quanto i bianconeri in semifinali e quindi, lo Sporting non si arrende e tenta immediatamente di rimettere a posto le cose con un paio di cambi. Proprio il nuovo entrato, Hector Bellerin tenta di creare subito un pericolo, ma Perin esce e blocca le velleità del terzino.

All’85esimo, Allegri opera altre due sostituzioni e non sono affatto banali: entra, infatti, Leandro Paredes dopo il presunto screzio avuto in settimana con il tecnico toscano, ma anche Paul Pogba che proverà a lasciare il segno dopo una stagione decisamente travagliata e al di sotto delle aspettative, in cui sicuramente hanno pesato gli infortuni che lo ha tenuto fuori anche dai Mondiali invernali in Qatar, per giunta. Il risultato, in ogni caso, non cambia più: la Juventus passa in casa contro lo Sporting con il punteggio di 1-0 e indirizza una qualificazione in semifinale che sarebbe importantissima, e lo sarebbe perché con la decisione del Collegio di garanzia del Coni della prossima settimana per quanto riguarda i 15 punti di penalizzazione, ma anche i filoni d’inchiesta sulla manovra stipendi e quello dell’Uefa, il futuro non dipende solo da quello che potrebbe o meno succedere in campo, in cui però si deve sempre dare il meglio in ogni situazione proprio per evitare di avere rimpianti, o semplicemente di arrivare dove si vuole al di là della giustizia sportiva.

Per quanto riguarda le altre partite che, tra l’altro, se tutto dovesse andare bene, sarebbero anche le sfidanti in semifinale delle tue italiane, tutto è ancora abbastanza aperto, e anche emozionante, a dir la verità. Specie dalla parte di tabellone della Vecchia Signora, che comunque vada dovrà far pesare la sua storia in un eventuale doppio confronto che potrebbe portarli direttamente alla Puskas Arena di Budapest del 31 maggio.

Se, infatti, il Manchester United dopo essere passato in vantaggio, all’Old Trafford, grazie alla doppietta in sette minuti di Marcel Sabitzer nel primo tempo, nei minuti finali della gara è stata rimontata dal Siviglia, che è praticamente la regina dell’Europa League (e a farne le spese, una volta, è stata anche l’Inter di Antonio Conte), grazie ai gol del veterano Jesus Navas e di Youssef En Nesyri, anche se poi l’assegnazione della seconda rete viene corretta in autogol di Harry Maguire.

Su chi, invece, potrebbe affrontare la Roma, il Bayer Leverkusen ha pareggiato in casa contro il Royale Union Saint Gilloise grazie al gol al 51esimo minuto del nigeriano Victor Boniface a cui ha risposto all’83esimo Florian Wirtz, rimandando di fatto il discorso qualificazione tutto al ritorno, e quindi fra una settimana.

Tutto è ancora aperto, insomma, sia per le italiane, sia per le altre, d’altronde si sta parlando di essere tra le prime otto squadre in Europa (perché, ovviamente si devono considerare anche le quattro che arriveranno in semifinale di Champions League), e tutte vogliono far parte del banchetto, chi ci è abituato come gli spagnoli, chi è meno avvezzo come i belgi, chi ha da salvare una stagione, chi vuole continuare a stupire in Europa come è successo lo scorso anno, in palio dopo tutto, per qualcuna, c’è anche un’entrata nella coppa dalle grandi orecchie che probabilmente dal campionato potrebbe anche non arrivare.

La Fiorentina non fallisce: ancora in gol Cabral e la semifinale è a un passo

Cabral
Arthur Cabral esulta dopo un gol con la maglia della Fiorentina – Nanopress.it

Non c’è, però, solo l’Europa League, per lo meno non c’è dallo scorso anno, ovvero da quando è nata la Conference, che la passata stagione, dicevamo, ha visto trionfare la Roma, e quest’anno potrebbe regalare molto più di una gioia alla Fiorentina. I Viola di Vincenzo Italiano, infatti, vengono da un momento davvero positivo, la finale di Coppa Italia è a un passo, la squadra ha iniziato a girare anche in campionato, nonostante i punti di gap dalle prime della classe, per lo meno quelle che lottano per la Champions, siano tanti, e quindi quello che si è visto nella terza competizione Uefa si inizia a vedere anche altrove, continuando, però, a stupire anche al di fuori dal nostro Paese. Tanto che La prima pratica contro i Lech Poznan potrebbe aver già ipotecato un posto in semifinale.

A dimostrazione di questo, l’inizio della gara in Polonia è subito travolgente per l’allenatore ex Spezia: Nico Gonzalez tenta il tiro dal limite dell’area al quarto minuto, ma si infrange sul palo, primo squillo, a cui ne segue subito un altro, che però si trasforma subito in gol con Arthur Cabral: il bomber è al posto giusto al momento giusto e non sbaglia, continuando il suo splendido momento di forma, soprattutto sotto il profilo realizzativo, e ne aveva bisogno considerato che da quando è arrivato a Firenze con il pesante ruolo di sostituire Vlahovic non è andato tutto bene. Il Lech, però, non ha alcuna intenzione di arrendersi e si riversa subito nella metà campo avversaria con la chiara intenzione di trovare il pareggio.

E quell’1-1 arriva, in effetti, arriva con Kristoffer Velde al 20esimo, con il calciatore dei polacchi che è bravo a indirizzare il pallone direttamente all’angolino basso con un tiro preciso dal limite dell’area. Subito il colpo, la rilassatezza della Fiorentina è come se svanisse, anche se nella fase centrale del primo tempo, regna l’equilibrio, ma sul finale della prima frazione di gioco è ancora Nico Gonzalez ad accendersi e a fare ancora la differenza. L’argentino che ha dovuto rinunciare ai Mondiali, poi vinti dalla squadra dei due Lionel – Messi e Scaloni -, su assist di Cristiano Biraghi, segna la rete dell’1-2 che riporta in vantaggio i suoi prima di andare negli spogliatoi.

Al ritorno, è ancora la squadra di Italiano a rendersi più pericolosa. È Jonathan Ikone, entrato al 51esimo al posto di Nico Gonzalez infortunato, tira e sulla respinta interviene ancora Giacomo Bonaventura che regala due gol di scarto, importanti per il match dell’Artemio Franchi fra una settimana, contro il Lech. A ipotecare, poi, ancora di più la qualificazione, ma anche ad arrivare sempre più tranquilli al ritorno, anche l’attaccante francese finisce sul tabellino dei marcatori. Al 64esimo, Ikone – entrato molto bene in partita – impatta il pallone al limite dell’area di rigore e realizza il gol del poker, che però non manda ko i padroni di casa.

I polacchi, infatti, cerca quantomeno di accorciare le distanze e di avere qualche speranza per il ritorno con una serie di cambi, ma anche mescolando le carte, non cambia la sostanza delle cose, con la Fiorentina che controlla la partita senza troppi patemi. Al 79esimo, la Viola va vicina anche all’1-5 con una grande conclusione al volo di Luca Ranieri che viene neutralizzato dal portiere avversario. Si dovranno accontentare di 1-4 che è comodo sì, ma ha anche dimostrato che non ce n’è più, e quindi quel sogno che a inizio campionato, e soprattutto vedendo i risultati in Serie A, sembrava lontana, adesso è sempre più concreto, e vicino, così vicino che i giocatori viola preferirebbero non svegliarsi.

Le altre partite di Conference League, esattamente come quella dei Viola, non sono state avere di gol. In quella delle 18:45 tra Gent e West Ham, gli inglesi passati in vantaggio fuori casa grazie al gol di Danny Ings dopo che è stato annullato un gol per fallo di mano a Nayef Aguerd, sono stati raggiunti nel secondo tempo da Hugo Cuypers che non ha sbagliato dal dischetto del rigore. I giustizieri della Lazio quindi l’AZ Alkmaar, invece, hanno perso per 2-0 in casa dell’Anderlecht, e sono finiti sul tabellino Michael Murillo e Majeed Ashimeru.

Gol, spettacolo e doppiette, poi, nella partita tra Basilea e Nizza, da cui uscirà la semifinalista che, quasi sicuramente, affronterà la Fiorentina. Ad aprire i giochi ci ha pensato, su rigore, Zeki Amdouni, al 26esimo, poi è salito sugli scudi Terem Moffi prima al 38esimo, poi al 46esimo (del primo tempo). L’autore del primo gol per gli svizzeri ha pareggiato i conti al 71esimo, rendendo tutto aperto, e tutto in bilico, e sicuramente i toscani la prossima settimana butteranno un occhio a cosa succederà in Francia.

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