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Come sono andate le partite della dodicesima giornata di Serie A

Mancano praticamente tre giornate al rush finale della prima parte della Serie A, un campionato in cui il Napoli è ancora regina incontrastata e indiscussa, e in cui Milan e Lazio, che inseguivano la squadra di Luciano Spalletti, si sono fermate rispettivamente contro il Torino e la Salernitana. Bene, invece, l’Inter che raggiunge i biancocelesti a quota 24 punti e la Juventus di Massimiliano Allegri, staccata di due lunghezze ancora.

Victor Osimhen ed Eljif Elmas – Nanopress.it

L’Atalanta, delle precedenti prima quattro della classe, è l’unica a non perdere terreno rispetto ai partenopei. Nel fondo della classifica, la Cremonese guadagna un punto sull’Hellas Verona, sconfitto anche dalla Roma di José Mourinho – che ha scavalcato i cugini la settimana prima del derby della Capitale -, e sulla Sampdoria, che in un San Siro silenzioso, ha perso senza possibilità di appello contro i nerazzurri di Simone Inzaghi.

Serie A: poker del Napoli (pure) al Sassuolo. Lazio e Milan perdono punti, la Roma e l’Inter invece no

NAPOLI-SASSUOLO 4-0 – Occhio e croce, la sensazione che lascia il Napoli in questo momento è quella dello spettacolo che si miscela con la gioia. E stavolta ne fa le spese il Sassuolo. Gli Azzurri, pronti via e trovano subito il vantaggio. Khvicha Kvaratskhelia imbecca Victor Osimhen in area di rigore, al quarto minuto, e il nigeriano firma il gol del vantaggio.

La festa del duo offensivo di Luciano Spalletti è solo iniziata: è ancora il georgiano a trovare il centravanti, che firma la sua personale doppietta al 19esimo. Al 36esimo, la gioia non è finita: Kvaratskhelia sfrutta l’assist di Mario Rui e blinda la partita con un 3-0 che non lascia attenuanti ai neroverdi. Il secondo tempo non percorre una scia diversa con il Napoli e al 77esimo Osimhen firma la sua personale tripletta e il 4-0 finale. Una vittoria secca e netta, l’ennesima della stagione della capolista che poi allungherà anche su Milan e Lazio in classifica. Se Jurgen Klopp sostiene che i partenopei sono la squadra più in forma d’Europa e che potrebbero tranquillamente arrivare in finale di Champions League un motivo c’è e il Napoli lo sta confermando settimana dopo settimana.

LECCE-JUVENTUS 0-1 – Il momento della Juventus è ben diverso. I torinesi devono rincorrere in classifica e arrivano da un’eliminazione dolorosissima nella massima competizione europea per mano del Benfica. Una delusione che trova le sue motivazioni, non solo nei risultati, ma anche in un’architettura di gioco ben più strutturata per i portoghesi e deficitari per la Vecchia Signora.

La Juventus arriva all’impegno contro il Lecce stanca, incerottata e piena zeppa di assenze, ma si rivela una risorsa perché Massimiliano Allegri lascia molto spazio ai suoi giovani che danno subito grandi risposte. In una partita bloccata e che sembra avviarsi verso uno scialbo 0-0, la differenza la fa proprio un talento dei bianconeri. Al 73esimo Nicolò Fagioli sfoggia un destro a giro, sul secondo palo, d’autore e che fa subito venire in mente ai tifosi un certo Alessandro Del Piero. Basta il gol del trequartista a portare tre punti pesanti a Torino e a dare nuova linfa e motivazioni a una squadra che proprio ora ne ha tantissimo bisogno. E chissà che Allegri non possa rivedere con coraggio le sue scelte nel prossimo futuro.

Nicolò Barella – Nanopress.it

INTER-SAMPDORIA 3-0 – L’Inter va e in netta ripresa rispetto a un inizio di stagione che ha lasciato tanto amaro in bocca agli uomini di Simone Inzaghi. In casa dei nerazzurri arriva un’ex d’eccezione, quel Dejan Stankovic che la storia della Beneamata l’ha scritta e i tifosi non lo dimenticano, prima di lasciarsi andare a un silenzio discusso e assordante, arrivato dopo la morte di un capo ultras come Vittorio Boiocchi. Ed è un’altra storia fino a un certo punto.

L’Inter sul campo parte un po’ contratta, forse anche per le fatiche di Champions League. Poi Hakan Calhanoglu si presenta dalla bandiera e sfodera un gran cross che Stefan de Vrij tramuta di testa nell’1-0. Al 44esimo arriva anche il raddoppio, firmato dalla premiata ditta composta da Alessandro Bastoni e Nicolò Barella. Il centrale di difesa lancia con un mancino precisissimo l’ex Cagliari in profondità. L’ex Cagliari non se lo fa ripetere due volte: stop sublime e botta sotto la traversa per il 2-0 nerazzurro, già al 44esimo.

Durante il secondo tempo, la musica non cambia: l’Inter abbassa un po’ il ritmo e Inzaghi fa qualche cambiando, ma tra questi non c’è Robin Gosens, lasciato in panchina per tutto il match. C’è, però, Joaquin Correa, che si rende protagonista di una volata da più di 60 metri e batte Audero per il 3-0 che chiude l’incontro. È la maniera migliore per avvicinarsi a Juventus-Inter, se non fosse per l’ennesima ricaduta di Romelu Lukaku che preoccupa i tifosi.

EMPOLI-ATALANTA 0-2 – Sia la squadra di Paolo Zanetti, sia quella di Gian Piero Gasperini arrivavano da due pesanti sconfitte rispettivamente contro la Juventus e la Lazio, questa, quindi, era l’occasione del riscatto per entrambe. Che, però, c’è stato solo per l’Atalanta che, ancora, ora si trova a meno cinque dai partenopei. Il lunch match del Carlo Castellani inizia con il gol al 32esimo di Hateboer; i bergamaschi avrebbero anche la possibilità di andare all’intervallo sullo 0-2, ma Koopmeiners sbaglia il rigore concesso dall’arbitro per un fallo di mano di Destro. Niente paura, comunque, perché al 59esimo, Lookman, su assist di Pasalic, firma finalmente il raddoppio che fa calare il sipario sulla partita.

SPEZIA-FIORENTINA 1-2 – Dopo la qualificazione alla fase a eliminazione diretta della Conference League, i Viola di Vincenzo Italiano sono chiamati a rispondere anche in Serie A, e finalmente ci riescono. Al 14esimo, all’Alberto Picco, apre i giochi Milenkovic su assist di Biraghi: in pratica un gol venuto tutto dalla retroguardia della Fiorentina. Al 35esimo, però, pareggiano gli spezzini con Nzola che riescono a rimanere a galla fino al rosso diretto di Nikolau (che in realtà era stato il primo ammonito della gara): al 90esimo, infatti, è Cabral, subentrato a Jovic, a regalare tre punti pesantissimi agli ospiti.

CREMONESE-UDINESE 0-0 – I lombardi, fanalino di coda del campionato, riescono a strappare un punto prezioso all’Udinese di Andrea Sottil che, dopo il pareggio contro l’Atalanta, non sono più riusciti a vincere – neanche in Coppa Italia contro il Monza. Equilibro, però, è la parola d’ordine del secondo match del pomeriggio di domenica. Nei tiri, nelle parate, nei falli, e anche nel risultato, e infatti finisce a reti bianche, senza bonus, per nessuno.

LAZIO-SALERNITANA 1-3 – Le fatiche di un inizio campionato intriso di appuntamenti importanti si fanno sentire per la Lazio di Maurizio Sarri: Non solo, però, il mister toscano, infatti, lascia Milinkovic-Savic fuori dagli undici titolari: il serbo è diffidato e se venisse ammonito salterebbe il derby contro la Roma di domenica prossima. Al 41esimo, comunque, ci pensa Zaccagni a portare avanti i padroni di casa, è una rondine che non fa primavera perché, come nel peggiore degli incubi, a punire Provedel e i biancocelesti ci pensa un ex, l’unico ex in campo: Candreva. Con un pallonetto bellissimo, il centrocampista della Salernitana mette fine alle sette partite dei capitolini senza subire reti, ed è come l’inizio della fine.

Perché la Lazio deve recuperare e Sarri, al 64esimo, fa entrare il capitano (in assenza di Immobile). Dopo quattro minuti segna Fazio, che invece è un ex giallorosso, e quattro minuti più tardi il numero 21 prende un giallo, persino troppo avventato. La partita diventa più nervosa e al 76esimo è Dia a mettere in cascina i tre punti dei granata, che fanno male ai laziali, ma meno male di quanto faccia l’esclusione di Milinkovic nella stracittadina.

TORINO-MILAN 2-1 – Il Milan si presenta all’insidioso match contro il Torino con la volontà di tenere il passo di Atalanta e Napoli e con la voglia di mantenere il gran momento di forma, dopo la pesante vittoria in Champions League contro la Dinamo Zagabria. I rossoneri, però, rimangono imbrigliati fin da subito nella tela di Ivan Juric che mostra un calcio aggressivo e fastidioso per la manovra rossonera. Al 35esimo arriva anche il vantaggio dei padroni di casa: Djidji sfrutta un bell’assist di Lazaro e batte Tatarusanu per firmare l’1-0. Il Milan tenta di reagire ma dopo due minuti arriva il potenziale colpo del ko: Miranchuk sfrutta il passaggio di Vlasic e gonfia ancora la rete per un 2-0 che dà poche possibilità di recupero ai rossoneri.

Nella ripresa, infatti, la squadra di Stefano Pioli si riversa in attacco, ma Rafael Leao e compagni fanno una fatica maledetta a far male ai granata. Al 67esimo, però, Junior Messias si invola verso la porta avversaria dopo un intervento da molti considerato fallo, ma non dal direttore di gara. L’ex Crotone non sbaglia e riapre il match. È assedio fino alla fine, ma il Torino resiste e porta a casa tre punti pesantissimi per la sua classifica e per le gerarchie in ottica scudetto.

VERONA-ROMA 1-3 – Non inizia nel migliore dei modi la serata degli uomini di José Mourinho, a trovare per primi la via del gol, infatti, sono i padroni di casa con Dawidowicz al 26esimo, peccato che dopo la partita per il Verona si mette piuttosto in salita, perché l’autore della rete viene espulso. La Roma al 47esimo del primo tempo pareggia i conti con la prima rete di Zaniolo in questa Serie A. Per sorpassare i gialloblù, però, serve un’altra frazione e i cambi azzeccati dello Special One: all’88esimo è Volpato a segnare il gol dell’1-2 e quattro minuti dopo è sempre il giovane della scuderia di Francesco Totti a fornire l’assist a El Shaarawy per il definitivo 1-3, che vuol dire quarto posto in solitaria, davanti alla Lazio e prima del derby. Per il Verona, invece, è sempre più il baratro.

MONZA-BOLOGNA 1-2 – Nel primo tempo dell’ultima partita della dodicesima giornata non succede nulla, la musica cambia nella seconda frazione, precisamente al 57esimo quando Petagna trasforma un rigore, peccato che tra minuti dopo Ferguson trovi subito il gol del pareggio. E poi la ribalta, pure, il Bologna con Orsolini e inizia a respirare. Il Monza, invece, scende negli inferni, ma è lontana dai bassifondi, al momento.

La classifica di Serie A: il Napoli fa il vuoto dietro di sé, l’Inter si affaccia nei piani alti

NAPOLI 32

ATALANTA 27

MILAN 26

ROMA 25

LAZIO, INTER 24

JUVENTUS, UDINESE 22

TORINO 17

SALERNITANA 16

SASSUOLO 15

FIORENTINA, BOLOGNA 13

EMPOLI 11

MONZA 10

SPEZIA 9

LECCE 8

SAMPDORIA 6

HELLAS VERONA, CREMONESE 5

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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