La seconda giornata di questa ventiduesima edizioni dei Mondiali, che si giocano in Qatar, si è un po’ animata. Non più sorprese, ma partite vere di calcio, che non durano neanche un infinito. L’ultima quella tra il Portogallo di Cristiano Ronaldo e l’Uruguay di Diego Alonso e di tanti giocatori che, probabilmente, giocheranno per l’ultima volta quest’anno in una coppa del mondo. La sfida ha decretato la qualificazione agli ottavi di finale della squadra di CR7 e Bruno Fernandes, gli autori dei gol che hanno piegato Luis Suarez e Edison Cavani.
Alla fase a eliminazione diretta, tra l’altro, si sono già qualificati sia la Francia, sia il Brasile (anche senza Neymar). L’Argentina, invece, una delle Nazionali data per favorita per la vittoria del titolo, è riuscita ad aggiustare il tiro della sconfitta con l’Arabia Saudita vincendo contro il Messico, la Germania dovrà sperare nella Spagna con cui ha pareggiato. Ecco come sono andati i gironi.
Francia e Brasile, due delle Nazionali più accreditate alla vittoria di questa edizione dei Mondiali in Qatar, sono le uniche squadre, assieme al Portogallo che si sono già qualificate agli ottavi di finale. Per molte altre, anche tra le cosiddette teste di serie, la situazione non è così semplice o scontata. I padroni di casa, come era facilmente pronosticabile, invece, sono già fuori.
*GIRONE A – Il primo gruppo della coppa del mondo vede il Qatar già automaticamente eliminato dopo le prime due giornate con zero punti fatti, cinque gol subiti e solo uno fatto. La qualificazione, quindi, è una corsa a tre tra Olanda ed Ecuador, appaiate a quattro punti, e il Senegal, che di punti ne ha tre. Gli Oranges di Louis Van Gaal sfideranno i padroni di casa, e per loro le cose potrebbero essere più semplici, le altre due Nazionali se li giocheranno nello scontro diretto gli ottavi di finale.
QATAR-SENEGAL 1-3 – È Dieng, all’84esimo, a concludere con più di novanta minuti di anticipo la prima, e forse anche l’ultima, avventura dei qatarini in un Mondiale. Prima, però, i giocatori Félix Sánchez Bas regalano una piccolissima gioia, con Muntari, ai tifosi presenti allo stadio, forse tra i pochi veri, o forse no. Certo, non è che prima del 78esimo le cose andassero una Pasqua, i padroni di casa, infatti, stavano già perdendo per 2-0 a causa delle reti di Dia, che gioca nella Salernitana, e di Diedhiou. È andata così, sicuramente non bene. Ma i conti si fanno alla fine, e del calcio interessava poco davvero. Non al Senegal, comunque, che ora può addirittura pensare di spuntarla nel girone A.
OLANDA-ECUADOR 1-1 – Quanto all’Olanda, un po’ (molto) fortunata nelle urne, contro l’Ecuador non riesce a sfangarla. A Gakpo al sesto minuto, ha risposto il solito Valencia, arrivato a tre gol in questa edizione dei Mondiali, al 49esimo del secondo tempo – giusto precisare. Cala il sipario, dopo, tra sostituzioni, qualche momento di panico per il goleador ecuadoregno e basta. Rimandati.
*GIRONE B – L’Inghilterra di Gareth Southgate partita benissimo contro l’Iran non trova gol nella sfida contro gli Stati Uniti e fallisce l’obiettivo di arrivare alla terza e ultima giornata già qualificata alla fase a eliminazione diretta. Con quattro punti, infatti, gli inglesi sono primi in classifica ma hanno solo un punto in più degli iraniani, due degli statunitensi e tre del Galles, fanalino di coda del gruppo che già domani potrebbero salutare il Paese mediorientale.
GALLES-IRAN 0-2 – Che Gareth Bale, quel Gareth Bale non sia più ai livelli in cui lo abbiamo ammirato prima al Tottenham, poi al Real Madrid è evidente dal fatto che, il suo Galles, non è ancora riuscito a vincere una partita, neanche contro l’Iran, che stavolta cantano l’inno, più per paura che per reale convinzione. Quella l’hanno messa in campo, e fin da subito. Al 16esimo, Gholizadeh ci prova, ma l’arbitro annulla il suo gol per fuorigioco. Settanta minuti dopo, tra sostituzioni e poco altro, la partita cambia con il rosso diretto a Hennessey. Un segno del destino, perché al 98esimo e al 101esimo gli iraniani la sbloccano e raddoppiano anche. Gli autori delle reti che profumano di speranza sono di Cheshmi e di Rezaeian. Considerato che dopo la vittoria, in patria, il regime ha scarcerato 709 prigionieri, anche di quelli che manifestano per i diritti per le strade di Teheran, sì, sono degli eroi nazionali, e pure bypartisan.
INGHILTERRA-USA 0-0 – Gli inglesi, vicecampioni d’Europa, sono scesi in campo pensando che sì, tanto basta un pareggio. Per gli statunitensi, invece, quel punticino era d’oro, e quindi: non attaccano, non facciamolo neanche noi, galleggiamo. E così, galleggio dopo galleggio, entrambi hanno ottenuto quello che volevano, il pareggio. E in fondo è giusto così per le Nazionali di due Paesi che aspettano sempre che siano gli altri ad attaccare così da non prendersi la responsabilità di averlo fatto per primi. Ma questa è un’altra storia, e non c’entra niente con il calcio. Che ancora, in quel momento, non si era manifestato per davvero in questa versione politicizzata male della coppa del mondo del pallone.
*GIRONE C – L’Argentina conquista i suoi primi tre punti alla ventiduesima edizione della coppa del mondo, inguaiando il Messico, ultimo a solo un punto nel girone in cui è la Polonia di Robert Lewandowski a fare la voce grossa, cioè non troppo, ma comunque con quattro punti. A tre come l’Albiceleste ci sono, invece, i giustizieri della Nazionale di Lionel Messi e Lionel Scaloni, l’Arabia Saudita. Il giochi non sono per nulla fatti.
POLONIA-ARABIA SAUDITA 2-0 – Emozioni se ne sono viste parecchie, invece, nella partita tra Polonia e Arabia Saudita, arrivate alla vigilia della gara con stati d’animo contrastanti: perché affrontare la Nazionale che ha appena battuto l’Argentina non è facile, ma anche esserlo ti mette addosso aspettative e felicità. Zielinsky, quello del Napoli, sì, spezza i dubbi al 39esimo, ma è giusto non esultare troppo, quando però segna Lewandowski è come una catarsi. Per il bomber che ha sfiorato il Pallone d’oro, perché nell’anno che lui ha vinto tutto, non lo assegnavano, perché era il suo primo gol a un Mondiale, sì, perché per essere grandi si deve essere grandi anche con la maglia della Nazionale, forse quello a cui si tiene di più.
ARGENTINA-MESSICO 2-0 – Ecco, di questo ne sa qualcosa soprattutto Messi, arrivato al suo ultimo Mondiale con il peso di dover dimostrare che può essere grande quanto Maradona, se non di più. Nello spogliatoio, però, a fine gara, glielo hanno fatto capire i compagni che è già così, che lui è grande quanto il Pibe de oro, e quindi più di Pelé. Lo hanno fatto perché la Pulce, che già aveva segnato di rigore nella prima partita, ha sbloccato una delle partite più soporifere con una magia da fuori area che ha riacceso sogni di tutti, dei tifosi argentini in primis e di tutti gli amanti del calcio, e delle storie, poi. Segna anche Enzo Fernandez, e lo fa assist suo. Perché è giusto che questa sia la sua festa, peccato averla celebrata proprio qua, Leo, ma d’altronde già tu hai molto a che fare con il Qatar con il tuo Psg.
*GIRONE D – La Francia di Didier Deschamps è la prima Nazionale che si è qualificata agli ottavi di finale dei Mondiali. Con sei punti, i detentori del titolo guardano tutti dall’alto in basso nel quarto gruppo del torneo targato Fifa. A tre, invece, c’è l’Australia, e a uno sono appaiate Danimarca e Tunisia, le stesse tre squadre che si contenderanno il secondo posto.
TUNISIA-AUSTRALIA 0-1 – Duke al 23esimo basta all’Australia per vincere una partita in perfetta linea con questo torneo Uefa piuttosto noioso. Lo abbiamo già detto? E va bene, ribadiamolo, ancora non ci hanno contraddetto, in fondo. E quindi, niente, è finita 1-0.
FRANCIA-DANIMARCA 2-1 – E meno male che c’è la Francia ad animare un po’ le cose, anche a complicarsele, però. I galletti, infatti, passano in vantaggio con Mbappé su assist di Theo Hernandez, del Milan, al 61esimo dopo che per tutta la prima ora di gioco avevano provato a sbloccare la gara, così come anche i danesi. Neanche sette minuti dopo, infatti, è arrivato il pareggio di Christensen, del Barcellona. Alla fine, però, a regalare questa fantastica qualificazione anticipata alle Bleus ci pensa sempre lui, l’attaccante del Psg che risponde al suo compagno di squadra. E dimostra che i bomber di razza esistono ancora.
*GIRONE E – Il gruppo E è, forse, il girone più aperto e più emozionante di questa brutta coppa del mondo in Qatar. Il Giappone, che aveva giustiziato la Germania, perde contro la Costa Rica, martoriata dalla Spagna all’esordio, le due europee, dal canto loro, si dividono la posta in palio. E quindi gli uomini di Luis Enrique guidano tutti a quattro punti, nipponici e sudamericani a tre, e tedeschi a uno, ma ce la possono ancora fare.
GIAPPONE-COSTA RICA 0-1 – Il Giappone di Holly e Benji, no, non è vero, quelli erano cartoni animati, dopo la partita vinta contro i tedeschi di Hans-Dieter Flick e avevano già mezzo compiuto un’impresa non da poco. Ai bistrattati costaricani, quindi, è sufficiente il gol di Fuller, su assist di Tejeda per batterli e rientrare in corsa, nonostante i sette gol presi dalla Spagna.
SPAGNA-GERMANIA 1-1 – Finalmente un po’ di calcio, una filosofia di gioco. Arrivati solo a una settimana dall’inizio del mondiale, però. Eh vabbè. La Germania deve fare almeno un punto, se ne arrivano tre è anche meglio, la Spagna non vuole perdere, anzi vuole dimostrare di poter ammazzare il girone già alla seconda giornata, come hanno fatto i francesi. A differenza di quello che succede in Inghilterra-Stati Uniti, qua non si ha paura di osare. I primi a farlo sono i tedeschi che passano in vantaggio con Rudiger, la rete dell’ex difensore di Roma e Chelsea, ora al Real Madrid viene annullata, però. Al 62esimo, quindi, dopo otto minuti della sua entrata in campo, è Alvaro Morata a sbloccare il risultato. È quasi la fine dei sogni degli uomini di Flick che comunque non si perdono d’animo. Fulkrug, 29enne che gioca nel Wender Brema che è arrivato ora a essere un calciatore da convocare in Nazionale dopo anni di peregrinaggio, all’83esimo a pareggiare i conti. E forse anche a dissacrare l’idea che il centravanti di peso, nel calcio moderno, non serve più.
*GIRONE F – Aperto, però, è anche il gruppo di Croazia, Marocco, Belgio e Canada, non per gli ultimi condannati dal poker subito dai vicecampioni del mondo, che guidano il girone assieme ai nordafricani a quattro punti, appena una lunghezza in meno degli undici di Roberto Martinez.
CROAZIA-CANADA 4-1 – Di nuovo, il calcio. Che bello, non ci sembra vero. E anche delle belle storie, quella di Alphonso Davies che vi abbiamo già raccontato, per dire, o quella della Croazia che non era partita al meglio in questa edizione qatarina della coppa del mondo, ma poi ha saputo reagire nel tempo di una mezz’ora e dimostrare che quello che è successo in Russia, quando si è arrivati in finale, non era frutto del caso. Kramaric prima, Livaja dopo portano i croati sul 2-1 a fine primo tempo. Nella seconda frazione, poi, dilagano con la doppietta del giocatore dell’Hoffenheim e chiudono i conti al 94esimo con Majer. È il calcio, signori.
BELGIO-MAROCCO 0-2 – Il Belgio è diventato vecchio, e così anche il suo primo posto nel ranking Fifa, senza Romelu Lukaku, tornato solo nel finale, ma con Kevin De Bruyne. Non bastano, però, le stelle perché il Marocco ci mette più grinta e segna prima con Ziyech, ma è in fuorigioco, poi con Saiss al 73esimo e Aboukhlal al 92esimo ci arrivano davvero a vincere la partita. I festeggiamenti dei tifosi, a Bruxelles, macchiano questa vittoria che ha dello storico, però.
*GIRONE G – Dopo la Francia, ecco che risponde subito il Brasile che, anche senza Neymar, è già agli ottavi di finale e con una partita in meno con due vittorie su due. Segue la Svizzera a tre punti, e il Camerun e la Serbia a uno. Nessuna è ancora spacciata, però.
CAMERUN-SERBIA 3-3 – I più attesi in questa sfida sono tanti, tre su tutti: André Onana, portiere dell’Inter, Dusan Vlahovic della Juventus e Sergej Milinkovic-Savic, della Lazio sì, ma ammirato anche dai bianconeri (che ora, mi sa, non potranno più permetterselo). Il primo viene messo fuori rosa per motivi disciplinari qualche istante prima della partita, il secondo non si alza neanche dalla panchina, il terzo, invece, fa centro, e risponde a tutte le critiche di chi, come al suo compagno Immobile, dice che non si accende nei palcoscenici importanti. È a loro che il serbo ormai romano dedica il gol del 2-1, quello che la ribalta, e illude. È Castelletto, che ha il padre italiano, che apre i giochi su assist di N’Koulou, poi Pavlovic al 46esimo a pareggiare e il Sergente, dicevamo.
Un bel gol, di mancino, non il suo piede, ma in cui è complice anche il sostituto del portiere nerazzurro. Mitrovic, alla ripresa, sembra voler sigillare il risultato e cambiare l’inerzia di un girone già scritto. Ci sono pensano Aboubakar e Choupo-Moting a riequilibrare il tutto in tre minuti che hanno del grottesto per i serbi. Milinkovic esce dal campo, nonostante sia stato il migliore. E finisce così, con molta amarezza, ma spettacolo.
BRASILE-SVIZZERA 1-0 – Ci provano per 64 minuti i brasiliani a passare in vantaggio, alla fine ci riescono con Vinicius Junior alla seconda rete di sempre con i verdeoro, e la prima in un Mondiale. Al giovane leva questa gioia immensa il guardalinee segnalando un fuorigioco di un suo compagno nell’azione che ha portato al gol. C’è Casemiro, però, su assist di Rodrygo a pensarci meno di venti minuti dopo. Gli svizzeri ci hanno provato, ma non è sempre festa, ecco.
*GIRONE H – Il Portogallo raggiunge la Francia e il Brasile ed è l’ultima Nazionale che si qualifica con una giornata di anticipo agli ottavi di finale. Il Ghana è secondo a tre punti, mentre più complicata è la situazione di Corea del sud e Uruguay, che sono ultimi a un punto. Saranno loro a giocarsela fino alla fine.
COREA DEL SUD-GHANA 2-3 – Ancora gol e ancora spettacolo, da non crederci, anche in Corea del sud-Ghana, in cui sono gli africani ad avere la meglio sugli asiatici. Al 24esimo e dieci minuti sono loro a passare in vantaggio con Salisu e Kudus. Al 58esimo e tre minuti dopo una doppietta di Cho Gue-Sung rimette in parità il risultato, ma un’altra doppietta, quella del centrocampista dell’Ajax, al 68esimo a cambiare ancora le cose, che poi rimangono così.
PORTOGALLO-URUGUAY 2-0 – Ci prova l’Uruguay a non arrivare all’ultima partita con l’acqua alla gola, ma non ha fatto i conti con la voglia di Cristiano Ronaldo di mettersi in mostra come ha fatto prima il suo più grande rivale di sempre, Messi ovviamente. Ci mette la testa, infatti, lo svincolato d’oro nel tiro in porta del suo ormai ex compagno di squadra del Manchester United Bruno Fernandes, e alla fine, a bocce ferme, la Fifa dà il gol proprio a lui, lo stesso ex Novara, Udinese e Sampdoria che ha segnato anche il raddoppio su rigore. Un penalty che, forse, è stato molto generoso, ma che comunque ha decretato la gioia per i portoghesi di essere già agli ottavi di finale, e forse lo avrebbero meritato a prescindere più dell’Italia di esserci a questa kermesse, anche se noi non ci siamo neanche avvicinati.
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