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Come viaggiare sicuri in auto: buon senso al primo posto

La sicurezza nel trasporto è fondamentale, dovrebbe essere messa sempre al primo posto. Eppure non tutti sanno come viaggiare sicuri in auto, perlomeno non vi dedicano la giusta considerazione. E’ facile viaggiare con sicurezza, se si osservano alcune semplici misure. Ricordiamo le più importanti, ammesso che la sicurezza interessi.

LA MANUTENZIONE – IL PRIMO LIVELLO DI SICUREZZA

La manutenzione dell’auto non va mai trascurata. Da una buona efficienza dei suoi componenti dipende la vita di chi si trova a bordo e anche quella degli altri utenti della strada. Se non ci si può permettere di sostenerne i costi, che possono essere anche considerevoli, allora è saggio valutare di fare a meno dell’auto e usare i mezzi pubblici. Scomodi e inefficienti, ma almeno non ci si schianta (non così spesso, almeno) e si possono risparmiare cifre interessanti, fino a quando non si sarà in grado di acquistare un’auto meno usurata.
Quindi, al primo posto i freni: pastiglie e dischi non devono essere troppo usurati. Se il pedale del freno diventa “lungo”, cioè la sua corsa è maggiore del solito, è segno che le pastiglie sono al limite. Andare dal meccanico senza esitazioni.
Secondo posto, le gomme. Non si deve aspettare che il battistrada raggiunga lo spessore minimo di legge di 1,6 millimetri. Viaggiare così è già estremamente pericoloso, anche se è legale. Sotto al 40% le prestazioni del pneumatico degradano bruscamente. Inoltre in inverno, in zone dove la temperatura si mantiene costantemente sotto i 5 gradi anche di giorno, è meglio montare pneumatici invernali M+S.
Terzo posto, gli ammortizzatori. Quando sono scarichi, in curva l’auto si corica troppo e rischia di perdere stabilità ad ogni sobbalzo; inoltre in una forte frenata il posteriore si alzerebbe troppo, molto più del normale, rischiando il testacoda. Il primo controllo andrebbe fatto dopo 60.000 Km. Tra 80.000 e 100.000 Km si deve considerare seriamente la sostituzione. Oltre diventa pericoloso.

LA GUIDA – PRUDENZA, BUON SENSO E CONCENTRAZIONE

Posto che un minimo di capacità di guida è necessaria, quando ci si trova al volante è indispensabile usare sempre il cervello. Riepiloghiamo i consigli più ragionevoli per fare ciò che tutti dovremmo già conoscere.
Distanza di sicurezza: o è possibile superare o non lo è. In entrambi i casi stare attaccati al paraurti di chi è davanti è inutile e pericoloso. Più sale la velocità, più deve aumentare la distanza. Se piove o c’è nebbia, raddoppiatela. Se nevica o c’è ghiaccio, quadruplicatela.
Velocità: a parte l’invasione asfissiante di autovelox e compagnia, la velocità deve essere sempre adeguata alle condizioni della strada, del traffico e del vostro mezzo. Più si è veloci, maggiore sarà lo spazio necessario per frenare e minore il tempo a disposizione per farlo. Si schiantano anche i piloti professionisti, figuriamoci noi normali guidatori.
Distrazione: se siete schiavi del telefonino, se non siete capaci di mollare i social network nemmeno per un istante, fate guidare qualcun altro. Usare il maledetto cellulare distrae troppo, anche quando si usa il vivavoce, figuriamoci leggendo o peggio componendo un messaggio. Usare lo smartphone mentre si è al volante è come guidare ciechi. Se proprio ritenete che il messaggio che dovete inviare su Facebook sia indispensabile per evitare una catastrofe nucleare imminente (figuriamoci), accostate e fermatevi.

CINTURE E SEGGIOLINI – ATTACCATEVI ALLA VITA

Il corpo umano non può tollerare decelerazioni superiori a 20 g. In un urto a 50 Km/h, se non si allacciassero le cinture di sicurezza o i seggiolini, si andrebbe a sbattere contro la struttura del veicolo con decelerazioni anche del triplo. Si muore o si resta paralizzati su una sedia a rotelle. E per favore, smettetela di tenere i bambini in braccio in auto. Equivale ad un tentato omicidio. Se morissero in un incidente, li avreste uccisi soprattutto voi. I bambini vanno sempre tenuti allacciati agli appositi seggiolini omologati.

ALCOOL E DROGA – NEMICI MORTALI

Chi ha l’abitudine di drogarsi non conosce nemmeno il significato della parola sicurezza, quindi passiamo oltre. Per quanto invece riguarda l’alcool: gli effetti sono molto variabili da persona a persona, non esistono misure assolute. La capacità di smaltire l’alcool, cioè il tempo necessario, dipende in buona parte dal peso e dal sesso. Chi ha un peso corporeo minore “sente” di più l’alcool; la donna lo sente più dell’uomo, e non chiamate la Boldrini perché non serve. La chiave è il fegato: questo è l’organo responsabile dello smaltimento dell’alcool. Mediamente servono otto ore e ogni quantità di alcool in più si somma alle precedenti, quindi servono altre otto ore e così via.
In conclusione, chi guida non dovrebbe bere alcolici. Punto. Se proprio si deve, non più di un bicchiere (non grande) di vino o birra a gradazione moderata. Superalcolici zero. Leggenda metropolitana: chi è abituato a bere sopporta di più l’alcool. Falso, totalmente falso. Un bevitore abituale non ha un fegato migliore degli altri, anzi il contrario: proprio perché beve tanto, il suo fegato funzionerà peggio, quindi avrà bisogno di ancora più tempo per smaltire l’alcool. Per la stessa ragione, chi è sovrappeso non deve sentirsi immune perché la sua massa è ampia. L’essere sovrappeso molto probabilmente comporterà un fegato molto sovraccaricato, che non funzionerà bene, con i problemi sopra descritti.

Roberto Speranza

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