Come vivono i migranti sopravvissuti al naufragio di Cutro

Mentre si cercano ancora migranti in mare, dopo il naufragio di Crotone nella notte tra il 25 e il 26 febbraio, Alessandra Sciurba e Franco Mari hanno lanciato dei gridi di allarme per denunciare le condizioni igienico-sanitarie in cui sono ospitati i sopravvissuti alla tragedia dove hanno perso la vita più di 70 persone. 

Resti in spiaggia
Resti in spiaggia-Nanopress.it

Subito dopo il naufragio, di fronte al Cara di Crotone è stato allestito un capannone dove al momento sono ospitati i profughi sopravvissuti alla tragedia in mare dello scorso 25 febbraio. Chi ha potuto vedere con i loro occhi ha raccontato di una situazione di vero degrado, con pochi letti, nessun riscaldamento e un bagno in comune per tutti.

La denuncia di Alessandra Sciurba

Tra i volontari che hanno deciso di dare il proprio aiuto ai migranti sopravvissuti al naufragio di Cruto avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 febbraio scorso vi è Alessandra Sciurba, docente di Deontologia, sociologia e critica del diritto all’Università di Palermo.

Da venerdì, infatti, si trova a Crotone e ha denunciato l’hotspot improvvisato: pochi letti, assenza di riscaldamento e un unico bagno per tutti. Una vera e propria situazione di degrado segnalata anche da Franco Mari, dell’Alleanza Verdi sinistra.

 La situazione dei migranti all’hotspot improvvisato

Alessandra Sciurba e Franco Mari, entrambi si trovano a Crotone per cercare di dare il loro aiuto ai profughi sopravvissuti al naufragio. Hanno visto con il loro occhi le condizioni in cui sono ospitati uomini, donne e bambini.

Dalle foto condivise dalla docente dell’Università di Palermo nel suo profilo social, si evince subito una situazione di condizioni igienico-sanitarie in pessimo stato all’interno di un capannone che si è improvvisato hotspot.

Materassi sul pavimento, privi di lenzuola; i letti purtroppo non sono sufficienti per tutti e i superstiti hanno in comune solamente un bagno.

Hot spot improvvisato
Hot spot improvvisato-Nanopress.it

“Come in mare ha prevalso la logica di polizia e difesa dei confini su quella del soccorso delle persone in pericolo, in terra prevale la logica del confinamento e della punizione di chi emigra sul rispetto dell’umanità”.

Queste le parole di Alessandra Sciurba sul suo profilo Facebook mentre descrive questi capannoni allestiti alla meglio. A lanciare un grido di allarme anche l’esponente di Alleanza Verdi sinistra, Franco Mari. 

“niente letti per tutti, niente riscaldamento, un solo bagno, una sola doccia con un’imbarazzante promiscuità, niente lenzuola. Chiusi, senza alcuna colpa, come reclusi grazie all’assurdità delle leggi che vigono in questo Paese”.

Queste le parole di Mari, il quale ha fatto visita ai migranti di Cutro nella giornata di domenica; il parlamentare, si è mostrato sconvolto e al tempo stesso ha provato un senso di vergogna per quello che hanno visto i suoi occhi, spiegando che queste povere persone i quali hanno dovuto affrontare una tragedia in mare possano essere trattati con più dignità, con una cura e un rispetto in più.

Il trasferimento dei superstiti

Dopo le denunce di Alessandra Sciurba e del parlamentare Franco Mari, i 73 superstiti sono stati trasferiti in alloggi più confortevoli e sicuramente dignitosi dopo che per 9 giorni sono stati ospitati in due capannoni arrangiati alla meglio e in condizioni a dir poco vergognose.

Secondo quanto riportato da Repubblica i profughi sopravvissuti saranno trasferiti in un albergo della zona.

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