Come vota la Chiesa al referendum costituzionale 2016?

come vota il clero al referendum costituzionale

Come vota il Clero e il popolo cattolico al prossimo Referendum Costituzionale del 4 dicembre? Come si schierano i preti, i vescovi e i cardinali? Lo scorso settembre, in una nota del cardinal Bagnasco si ribadiva il principio di equidistanza rispetto al voto, dal momento che l’argomento referendario in questo caso non va a modificare valori intoccabili della Santa Romana Chiesa. Quindi non c’è stato una vero e proprio indirizzo politico suggerito dal (al) mondo cattolico, che quindi si dividerà tra il sì e il no, seguendo personale coscienza.

Nessuna dichiarazione ufficiale è giunta fino ad ora da parte del Vaticano, né a favore del sì né a favore del no. Se da un lato si può pensare al fatto che la Chiesa non voglia essere criticata e accusata di ingerenze nella politica del Belpaese, dall’altra non si può escludere che la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) sia confusa, un po’ come una buona parte di italiani che ancora non sa come voterà al prossimo referendum.

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Va detto che i primi a esprimersi, in questi mesi, sono comunque stati i sostenitori del sì e di quelli che sottoscrivono le ragioni del governo guidato da Matteo Renzi. Ultimamente, invece, anche sul ”fronte del No” clericale stanno accodandosi esponenti di rilievo del mondo cattolico, che attraverso il referendum costituzionale vogliono bacchettare l’esecutivo di Renzi, ”reo”, non dimentichiamolo, di avere approvato una legge come quella sulle Unioni Civili.

Papa Francesco ha più volte fatto sapere che il Vaticano si tiene a distanza dalle vicende politiche italiane, non volendo influenzare nessuno. ”Ci terremo a mille miglia da questa diatriba, anche perché non tocca direttamente gli interessi della Chiesa. Per questo, non pronunciarsi è saggio e doveroso”, è il sunto del pensiero ufficiale della Santa Sede nei confronti del quesito referendario di modifica costituzionale che gli italiani andranno a votare il 4 dicembre prossimo.

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Ovviamente il dibattito dentro alla comunità cattolica continua, anche se non è palesato. Le anime del mondo cattolico sono variegate e distribuite in ambo gli schieramenti. C’è dunque chi apprezza gli ottimi propositi (come ad esempio quelli di velocizzare le leggi e di risparmiare soldi) della riforma costituzionale. Ma c’è anche chi critica la possibile concentrazione di potere dovuta proprio ai cambiamenti della riforma e lancia l’allarme: per loro (cardinale Bagnasco in primis) il rischio è quello di ferire a morte la democrazia in Italia.

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