Una petizione contro il commercio d’avorio: è stata lanciata in Rete la campagna #JoinTheHerd, per fermare una volta per tutte il massacro di elefanti in Africa legato allo sfruttamento di questo materiale prezioso contenuto nelle zanne dei pachidermi. Per quanto alcuni dati recenti in controtendenza parlano di un ripopolamento dei grandi mammiferi nel Continente Nero, le specie coinvolte nel traffico di avorio restano a rischio estinzione. La campagna #JoinTheHerd invita i cittadini di tutto il mondo, rivolgendosi in particolare a quelli dell’Unione Europea, a firmare affinché i leader politici si impegnino una volta per tutte a stoppare il commercio d’avorio.
Sebbene esista una parte di cittadinanza mondiale che ama la caccia grossa in Africa, come testimonia anche un documentario shock di recente presentazione, le indagini ad ampio spettro sulla popolazione dimostrano come l’opinione pubblica internazionale sia in larga parte contraria al commercio di avorio: i dati di un’inchiesta pan-europea effettuata da TNS su un campione di oltre 7000 persone rivelano infatti che 85 cittadini europei su 100 non sono d’accordo con l’acquisto e la vendita di avorio, che l’80 per cento crede, erroneamente, che sia illegale comprare e vendere avorio nel proprio Paese, e che l’83 per cento vorrebbe che il governo del proprio Paese si impegnasse a livello internazionale per la chiusura di tutti i mercati dell’avorio. Soltanto in Italia, l’82 per cento complessivo degli intervistati è contrario al commercio d’avorio e l’80 si dichiara favorevole ad interventi del governo per vietare o fermare il traffico del materiale.
Dall’indagine emerge anche che la maggior parte degli intervistati non conosce o sottovaluta il numero di elefanti africani uccisi per le loro zanne, oltre 30mila ogni anno: qualcosa di concreto ora forse è possibile fare firmando la petizione sul sito JoinTheHerd/cites, come chiedono WildAid, Stop Ivory, Environmental Investigation Agency (EIA), ZSL (Zoological Society of London), Tusk e Global March for Elephants, le sigle che si sono impegnate a lanciare questa campagna, i cui risultati verranno presentati ai leader politici presenti al convegno CITES in Africa, per fare in modo che votino a favore della chiusura di tutti i mercati dell’avorio. Una battaglia certamente non facile, ma se è vero che chi ci governa rappresenta la volontà popolare, allora rendere il mercato dell’avorio illegale ovunque, bandendo una volta per tutte il lucroso e sanguinoso commercio legato alle zanne, sarà null’altro che l’espressione di tale volontà, una vittoria della democrazia sulle logiche del profitto.