La Commissione Europea ha recentemente annunciato di voler presentare una proposta di legge, per lanciare sul mercato finanziario una moneta digitale dell’Unione.
Le monete digitali continuano la loro corsa verso il successo. La Commissione Europea ha recentemente annunciato di voler presentare una proposta di legge, entro la metà del 2023, per lanciare sul mercato finanziario la moneta digitale dell’Unione. Gli aspetti più importanti proposti sono la possibilità di coesistere con il contante, depositi fino ai 3 mila euro, esenzione di tracciabilità per le somme al di sotto dei 50 euro. Un progetto che richiederà tempo e che arriverà non prima del 2026.
Le monete digitali, nate intorno al 2009, erano state date per un progetto destinato a fallire e invece in questi anni abbiamo visto come la loro valuta abbia assunto sempre più valore. Ad oggi si contano oltre 100 valute in tutto il mondo capitanate da Bitcoin, la prima moneta digitale, e Ethereum un’altra valuta digitale molto popolare.
Questo ha portato anche le istituzioni nazionali ed internazionali a pensare di voler indurre una propria moneta digitale, visto anche che il mercato finanziario legato a questo settore risulta sempre in forte crescita. La creazione di queste monete virtuali porterebbe ad una stabilizzazione delle transazioni e ad evitare che il potere economico si concentri presso i soggetti privati.
Ed è probabilmente per questi motivi che l’Unione Europea ha recentemente fatto sentire la sua voce su questo argomento, presenterà infatti una prima proposta legislativa per il progetto di una moneta digitale dell’Unione chiamata Euro Digitale.
Secondo quanto dichiarato da Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione: “Il denaro contante è ancora molto importante ma il suo utilizzo è in declino in molte parti del mondo. Un euro digitale integrerebbe questo mezzo di pagamento“. La proposta di legge è in fase di studio e non vedrebbe luce prima della metà del 2023.
Secondo quanto riportato dell’Eurotower i pagamenti senza contanti sono cresciuti nella zona Euro di circa il 12,5% nel 2021, un dato che da molto a pensare e che fa ben credere che presto saranno sempre di più le persone che preferiranno non utilizzare il contante per i pagamenti.
Lanciare una moneta europea digitale potrebbe portare a numerosi vantaggi, non solo per i consumatori ma anche per le imprese, dal momento che potrebbero usufruire di un’alternativa di denaro pubblico senza dover ricorrere ai privati.
La Banca Centrale Europea sta studiando un piano perciò che possa permettere la creazione di una moneta digitale, da affiancare alla moneta tradizionale con una parità di uno a uno. Questo permetterebbe l’utilizzo di una valuta digitale a costo zero, per tutte quelle operazioni essenziali all’interno dell’area euro.
Il vantaggio per le imprese sarebbe quello di poter fornire un’alternativa di pagamento ulteriore e al tempo stesso poter disporre di funzionalità avanzate, del tipo: pagamenti automatizzati oppure applicazioni con identità digitale.
Sono ancora numerosi i dubbi e i dettagli da definire, ma l’Europa non è sicuramente l’unica che sta studiando questa possibilità, sono infatti diverse le nazioni nel mondo che stanno studiando una moneta ibrida da fornire ai propri cittadini.
Tra i tanti dubbi da sciogliere c’è sicuramente quello cardine su come circolerà materialmente la moneta digitale, si ipotizza un passaggio da PC a PC o da smartphone a smartphone, ciò renderebbe non necessario il passaggio tra le banche e non vi sarebbe alcun tracciamento da parte dell’Eurosistema.
L’Eurosistema ha infatti precisato che non ha alcun interesse nel voler raccogliere i dati sui pagamenti di ogni singolo utente. Ed è per questo che al vaglio c’è anche lo studio di un sistema per la protezione della privacy di ogni cittadino.
Per poter vedere nascere l’Euro digitale sono numerose le tappe che dovranno susseguirsi tra cui quello di dover effettuare i negoziati con il Parlamento Europeo e il Consiglio degli Stati Membri. Proprio visto il lungo iter che attende questo progetto si ipotizza che l’Euro digitale non prenderà forma prima del 2026.
Gli istituti bancari non hanno accolto al meglio la notizia, secondo le analisi della Deutsche Bank, l’introduzione dell’Euro digitale potrebbe avere un impatto molto forte sulla stabilità dei vari istituti finanziari presenti in Europa. Un rischio invece escluso dalle istituzioni europee che hanno pensato di fissare un limite di deposito di 3 mila euro digitali.
Le autorità europee ritengono che realizzare una moneta virtuale dell’Unione sia un’esigenza impellente visto che nel mondo le altre nazioni già si stanno muovendo, vedi ad esempio la Cina che ha introdotto lo yuan virtuale.
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