Un cittadino italiano medio dovrebbe poter compilare il modello 730 in maniera autonoma, attraverso lo spazio presente sul sito delle Agenzie delle Entrate, dedicato appunto al modello 730 precompilato individuale. Usiamo il condizionale perché, come riportato recentemente da un professore universitario di economia, in realtà questa procedura risulta essere piuttosto complicata, anche per un addetto ai lavori come lui. La conclusione pare proprio chiara: il sistema tributario italiano è e resta complicato. Ecco cosa è successo.
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Come racconta Daniele Checchi su lavoce.info, la dichiarata semplificazione nel rapporto tra il cittadino e autorità fiscale con la predisposizione del modello 730 precompilato individuale in effetti si traduce in un meccanismo macchinoso, per niente facile da attuare per un ‘esperto’, figurarsi per un comune cittadino.
Prima di tutto, il professore segnala che solo per leggere tutte le istruzioni per la compilazione del modello 730 è necessario impiegare alcune ore per capire come muoversi. Dopo, non si ha del tutto la sicurezza di non commettere errori. Affidarsi a un tecnico commercialista resta una delle alternative più sicure, ma in questo caso viene meno l’autonomia. Ad ogni modo, il prof di economia, dopo aver provato ad accedere nell’area riservata dell’Agenzia delle entrate, si è trovato immediatamente di fronte al problema delle password non riconosciute. Rinnovata la password, cerca di entrare nella sua pagina, ma il sistema dichiara errate le coordinate. Al sesto tentativo (il limite massimo è otto, oltre il quale l’accesso viene bloccato) il prof prova la procedura “ho dimenticato la password”. Il sistema chiede però la password data in origine e associata al Pin, per consultare i documenti catastali. La password è irreperibile.
Allora il nostro prova ad accedere attraverso l’identificazione con la carta regionale dei servizi, ma non funziona, perché il sito dell’Agenzia delle entrate funziona con il browser Internet Explorer di Microsoft, e non con Mozilla di Firefox. Il prof racconta: ”Lancio Explorer, vede la mia carta, mi chiede il Pin della stessa. Purtroppo, non ho aggiornato il mio fantastico file dove registro tutti i codici, digito tre volte il vecchio Pin e mi si blocca la carta. Non mi arrendo, cerco nella documentazione cartacea, trovo nuovo Pin e Puk (che ero andato a ritirare di persona due anni fa agli uffici regionali, per poter leggere gli esami del sangue online). Devo purtroppo installare il software che mi permette di sbloccare la carta col Puk, lo faccio e finalmente digito il Pin corretto. Nulla”.
A questo punto il prof, mai dato per vinto, prova a cercare nelle news del sito, in cui legge che il sito non sarà operativo per manutenzione dalle 8 alle 9 di domenica 29 marzo. ”Sono le 17, ho già dedicato tre ore alla procedura. Ci tornerò alle 22 riuscendo finalmente a compiere ben due accessi, con password e con smart-card”. Dopo ben cinque ore il prof riesce ad accedere al cassetto fiscale messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate: ”E sono solo all’inizio. Non mi si venga a raccontare che si tratta di una procedura accessibile al cittadino medio”, conclude.
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