E’ iniziata sabato 3 luglio 2017 la nuova edizione di Complimenti per la connessione: pillole di pochi minuti, in onda dal lunedì al venerdì alle 20.30, dopo il Tg1, che vogliono aiutare gli spettatori a scoprire il mondo della Rete. Sembra passata un’eternità da quando, negli anni Sessanta, il Maestro Manzi, con il suo Non è mai troppo tardi, insegnava agli italiani a leggere e a scrivere. Allora la mission primaria del piccolo schermo era quella educativa.
Poi tutto è cambiato, è mutato lo scenario sociale e si sono trasformate le dinamiche televisive: è arrivata la tv commerciale, la logica degli ascolti ha elevato l’intrattenimento a macro-genere principe, si sono affermati linguaggi e generi nuovi quali il talk, prima, e il reality in tutte le sue differenti declinazioni, poi. La funzione più esplicitamente educativa e culturale è stata relegata a spazi e programmi ben definiti, passando indiscutibilmente in secondo piano.
Con l’avvento del digitale terrestre e di molti nuovi canali abbiamo assistito a un’ulteriore evoluzione: generi quali il lifestyle e il coaching hanno rimesso al centro la figura dell’esperto il cui ruolo, tuttavia, non è più tanto quello di fornire nozioni culturali salendo in cattedra, quanto, piuttosto, quello di accompagnare, facilitare per così dire, situazioni di vita quotidiana dalle più banali, come cucinare, alle più complesse, come educare i figli per esempio.
Complimenti per la connessione è un esperimento interessante, per certi versi quasi d’altri tempi, perché recupera la funzione più tradizionalmente pedagogica della tv di Sevizio Pubblico. E se mezzo secolo fa lo scopo di Manzi era quello di insegnare la lingua italiana attraverso il piccolo schermo, le pillole proposte oggi da Rai Uno mirano a superare un nuovo tipo di analfabetismo che prende il nome di digital divide. Ogni episodio è dedicato a illustrare un aspetto del mondo del web. Il linguaggio utilizzato è quello della fiction: protagonista è Nino Frassica nei panni del Maresciallo Cecchini, celebre personaggio della serie Don Matteo di cui Complimenti per la connessione diviene, di fatto, un piccolo spin off.
Rai Uno sceglie dunque la strada della comicità espressa attraverso alcuni dei volti più amati dal suo pubblico per spiegare l’universo del web rendendolo semplice, familiare e comprensibile anche agli spettatori meno avvezzi a muoversi tra smartphone e pc. Così la tv vuole insegnare a destreggiarsi tra i linguaggi e gli strumenti della contemporaneità. Lo fa, quasi paradossalmente, guardando al passato: recuperando, come cinquant’anni fa, il suo ruolo di maestra.
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