Diversi italiani si sono rivolti ai compro oro negli ultimi anni. In particolare, secondo un recente rapporto Eurispes, si tratta di un italiano su quattro, con un incremento della percentuale notevole, dall’8,5% al 28,1%. Con questo aumento anche la criminalità non ha fatto altro che cominciare ad interessarsi maggiormente al settore. A conferma di tutto ciò ci sono i dati della Guardia di Finanza, che mettono in luce come nel giro di pochi mesi la percentuale degli arresti per traffico di metalli preziosi sia cresciuta del 200%.
La crisi economica fa sentire il proprio peso. La gente non riesce più ad arrivare alla fine del mese ed è costretta a fare ricorso ai gioielli. Un aspetto particolarmente triste e critico delle difficoltà economiche che il nostro Paese sta vivendo, spesso infatti si fa ricorso a quelli che possono essere considerati veri e propri ricordi di famiglia, regali ricevuti dai genitori o dai nonni, per cercare di rimediare ad una situazione complessa.
Una conseguenza inevitabile
Quando non si hanno più i soldi per i beni di prima necessità, non si può certo stare a guardare a quei gioielli che si custodiscono con tanta cura. E si rischia di cadere nelle trappole della criminalità organizzata. La Guardia di Finanza ha fatto emergere che esistono dei sistemi appositi, i quali consentono di esportare l’oro verso delle aziende all’estero. Si tratterebbe di aziende fantasma, predisposte soltanto allo scopo di camuffare la vendita in nero dell’oro.
Dalle tendenze in atto, dimostrate dai dati, ci si accorge che gli italiani sono proprio alle strette. Sono stati messi al muro da una recessione economica, che in Italia alcuni dicono essere finita. In realtà sembra che non sia proprio così. La crisi ha prodotto delle conseguenze inevitabili, fra le quali anche il boom dei compro oro.
Non si tratta di un aspetto che può essere sottovalutato, perché ci fa comprendere fino in fondo un lato che non conoscevamo. La crisi economica nel nostro Paese ha davvero tantissime sfaccettature. Quando si è costretti a dar mano ai propri ricordi di famiglia, pur di garantirsi la sopravvivenza e una vita dignitosa, ci si accorge di essere arrivati davvero al limite. E’ un confine che chi ha responsabilità governative e istituzionali dovrebbe prendere in considerazione, per rilevare il polso della situazione.