Quali cittadini italiani corrono il rischio di perdita della pensione. Nessuno si aspettava che fossero quelli che hanno iniziato a lavorare in questi anni.
Vi sveliamo tutto sul comunicato dell’INPS che sta facendo tremare milioni di cittadini italiani, specialmente quelli che sono pensionati o in procinto di esserlo. Chi ha iniziato a lavorare in questi anni potrebbe perdere il beneficio sulla pensione.
La nuova manovra pensionistica del governo ha apportato numerose modifiche alle pensioni degli italiani. In particolare, il governo ha voluto approvare dei sostegni concreti, che potessero in qualche modo aiutare i cittadini a far fronte alla crisi.
In particolare, le istituzioni hanno deciso di aumentare l’ammontare delle pensioni minime di 11 euro. Stiamo parlando di tutte quelle pensioni del valore di circa 524 euro al mese.
Ci sarà un aumento di 80 euro, invece, per quei pensionati che percepiscono ben 1000 euro al mese sul proprio cedolino. Un altro aumento è quello previsto dell’ammontare di 170 euro per coloro che, invece, ricevono ben 2692 euro al mese.
In generale, sono previsti ulteriori ricalcoli pensionistici per i cittadini italiani: si parla di circa il 2% per coloro che ricevono uno degli importi più alti tra le pensioni. Purtroppo, però, non ci sono soltanto belle notizie. Alcuni cittadini non solo potrebbero rimanere esclusi dai cambiamenti, ma potrebbero addirittura correre il rischio di perdita della pensione.
Ecco che di seguito vi sveliamo quali sono i pensionati italiani più a rischio.
Un comunicato da parte dell’INPS sta facendo a dir poco tremare milioni di cittadini italiani. La comunicazione in questione era riferita a tutti quei cittadini italiani che vorrebbero ricevere delle novità riguardo le loro pensioni.
Purtroppo, però, la comunicazione dell’INPS non è affatto buona e potrebbe procurare tutta una serie di svantaggi agli italiani. In particolare, tali svantaggi potrebbero essere vissuti da coloro che hanno cominciato a compiere un’attività lavorativa in un periodo successivo all’anno 1996.
I pensionati in questione vorrebbero beneficiare anche loro degli aumenti sulle pensioni, in particolare su quelle minime. Purtroppo, però, se non sono in possesso di determinati requisiti, possono perdere del tutto la possibilità di ricevere l’aumento.
Corrono il rischio di perdita della pensione, in particolare, quei cittadini italiani che hanno cominciato a lavorare dopo il 1996 e che non hanno raggiunto il livello di contributi minimi necessario per l’ingresso in pensione.
L’attuale manovra pensionistica prevedrebbe per tali pensionati un aumento di ben 38 euro mensili sulla pensione minima; aumento di cui questi pensionati potrebbero non poter usufruire se non sono in possesso del requisito anagrafico.
Il requisito attualmente previsto per la pensione anticipata contributiva è di 20.519,77 euro. Lo Stato italiano richiede così un’entrata mensile lorda di ben 1.578,44 euro. Chiunque non fosse in possesso di tale requisito anagrafico, quindi, potrebbe correre il rischio di perdita della pensione.
Chi desidera ricevere maggiori informazioni al riguardo, può mettersi in contatto con l’ente di previdenza sociale italiano oppure recarsi presso uno dei vari CAF sparsi sul nostro territorio.
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