Nella Manovra 2024 è previsto il taglio del cuneo e una nuova Irpef, al vaglio altre misure del tutto nuove e innovative che dovrebbero aiutare le famiglie più in difficoltà.
Per le pensioni si ipotizza il rinnovo di Quota 103 e Ape sociale, l’introduzione di Ape donna e di una misura nuova destinata ai giovani che rientrano nella previdenza integrativa. Misure nuove anche per le famiglie numerose con un reddito medio basso.
Manovra 2024 tante le misure nuove che si ipotizza di mettere in campo
La Manovra 2024 partirà con una base di partenza con quasi 16 miliardi di deficit, sulla base degli obiettivi di indebitamento già fissati all’interno della Nota di aggiornamento al Def che permette di tracciare le prime misure che saranno incluse nella prossima Legge di Bilancio.
La principale misura che ritroviamo nel 2024 è il taglio del cuneo che è stato confermato da Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia. L’obiettivo è quello di proteggere il reddito famigliare e di poter contrastare in modo efficace il caro-prezzi a cui stiamo assistendo in questi mesi.
All’interno della Manovra troveremo la prima fase della riforma fiscale che prevede di accorpare i primi due scaglioni di Irpef all’interno di un’unica aliquota al 23%, verrà inoltre mantenuta la flat tax per i possessori di partita IVA e per i professionisti che hanno compensi inferiori agli 85mila euro l’anno.
Sono state confermate le risorse previste per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego, che andranno ad incidere principalmente all’interno del settore sanitario.
Il Governo sta attualmente studiando una misura destinata alle famiglie con redditi medio basso che hanno più di due figli, sarà una misura tutta nuova e completamente innovativa, l’idea è quella di sostenere le famiglie più numerose per contrastare la preoccupante situazione delle nascite in Italia.
Dalle prime informazioni diffuse ci sarebbero anche diverse misure allo studio del Governo che permetteranno di fare leva sulla pressione fiscale, tra cui la detassazione del reddito.
Saranno previsti diversi stanziamenti nel triennio 2024-2026 che saranno destinati al personale del settore sanità e che avranno lo scopo di incentivare gli investimenti nel Mezzogiorno. Alcune delle risorse saranno destinate alla continuità dei servizi pubblici.
Per quanto riguarda le pensioni ancora nulla di certo ma si ipotizza che ci sarà la proroga di Quota 103 e di Ape sociale per i lavoratori disagiati.
Ci dovrebbe essere anche Ape donna e un ulteriore aiuto per i giovani che rientri nella previdenza integrativa.
Alcune misure sono previste anche per il caro-energia, ma sono misure molto mirate che il Governo potrà ritirare gradualmente entro la fine del 2024.
Il problema principale è reperire i fondi necessari
Il nodo della questione però rimane sempre lo stesso, le risorse scarse di cui dispone attualmente l’esecutivo. Attualmente sono stati ricavati 15,7 miliardi in deficit dalla differenza del deficit tendenziale e quello programmato per il 2024.
Questa somma però sarà quasi del tutto utilizzata per il taglio del cuneo e per la nuova Irpef per cui sono necessari 14 miliardi.
Per predisporre tutte le misure previste nella Manovra 2024 sarebbero necessari circa 22 -24 miliardi quindi c’è la necessità di trovare ancora circa 8 miliardi di euro.
Un aiuto è previsto dall’arrivo di spending review a cui il Governo vuole dare uno slancio e questo secondo Giorgetti permetterebbe di ricavare circa 2 miliardi.
Attualmente sono incerti gli incassi che si otterranno sulla tassa degli extraprofitti, e c’è al momento l’ipotesi di un anticipo della gara delle cessioni del Lotto.
Sul fronte fiscale inoltre sono attesi tagli alle tax expenditures per circa 1 miliardo, e anche un taglio dal nuovo rapporto collaborativo con il fisco.
Attualmente la preoccupazione principale è legata ad una possibile sovrastima delle entrate attese come è già avvenuto con l’adempimento spontaneo.
Per quest’ultimo sono arrivati solo 235 milioni rispetto ai 1,2 miliardi che ci si aspettava e che sono già stati utilizzati per altre misure prosciugando il Fondo per la riduzione delle tasse.