È stata condannata nel Regno Unito un’infermiera che uccideva i neonati utilizzando un mix letale di latte e insulina.
Incriminata per l’omicidio o il tentato omicidio di 17 bambini, l’accusa è riuscita a dimostrare la responsabilità della donna solo per 7 di questi neonati. Lei, si è sempre dichiarata innocente ma ci sono prove inconfutabili a suo carico e sebbene non risponderà di molte di queste morti, Lucy Letby sconterà molti anni in prigione. Ieri non era in aula per la lettura di una sentenza attesa da tanto tempo, infatti nonostante sia stata arrestata due volte durante gli anni delle indagini, solo adesso sono emersi gli indizi a suo carico.
È stata condannata oggi Lucy Letby, conosciuta ormai come la serial killer di neonati che fra il 2015 e il 2016 uccise o comunque tentò di farlo, ben 17 neonati. Solo per 7 di loro l’accusa è riuscita a dimostrare la responsabilità della donna, che in quel periodo lavorava presso il Countess of Chester Hospital, nel nord-est dell’Inghilterra.
Questo caso è senza precedenti nella storia recente del Regno Unito, una serie di reati mostruosi e incomprensibili. I bambini che erano affidati alle sue cure sono stati uccisi con un mix letale di latte e insulina, non è chiaro per quale motivo e fra l’altro lei non ha mai collaborato e continua a dichiararsi innocente respingendo le accuse.
Alla domanda del giudice del Tribunale di Manchester, il presidente della giuria ha risposto “Colpevole”. La 33enne era specializzata nel reparto di ostetricia della struttura e come abbiamo detto, ieri non era in aula quando finalmente i risvolti delle indagini hanno posto fine a questa vicenda giudiziaria in cui i familiari delle vittime aspettavano giustizia da anni.
Si è assentata per motivi di salute, così un poliziotto in borghese è andato a notificare la sentenza poco dopo direttamente a casa dell’imputata, una piccola abitazione a Liverpool, dove l’ha trovata in tuta da ginnastica. È entrato e poco dopo è uscito insieme alla donna ammanettata.
Dopo la sentenza che condanna la ragazza all’ergastolo, l’ex direttore dell’ospedale in questione, Tony Chambers ha commentato dicendo “I miei pensieri vanno alle famiglie che hanno dovuto vivere quel tremendo dramma e che hanno sofferto”. Anche Stephen Breaury che all’epoca dei fatti era il primario del reparto di ostetricia, si è detto felice del verdetto però ha anche accusato le autorità della clinica di non aver preso provvedimenti nonostante gli allarmi dei medici su quanto accadeva ogni volta che Lucy rimaneva per un po’ di tempo sola con i bambini.
Una scia di morti sospette che hanno danneggiato molto la nomea della struttura ma soprattutto che tanti hanno notato coincidere con i turni di lavoro dell’infermiera.
Gli omicidi e i tentati omicidi risalgono al periodo fra giugno 2015 e giugno 2016, anno in cui Letby iniettava insulina e altre sostanze come latte e fluidi vari, a bambini appena nati con lo scopo di ucciderli, non è chiaro per quale motivo ma è evidente che la donna soffrisse di problemi psichici importanti per fare una cosa tanto crudele in modo seriale.
I primi ad accorgersi che quelle morti sospette potessero essere riconducibili a qualche azione di Lucy sono stati i medici dell’ospedale e anche grazie a quelle accuse, le forze dell’ordine sono riuscite ad incastrarla. Ora però servirà anche un’indagine interna.
“Nelle sue mani, sostanze innocue come il latte, diventavano armi letali. Il suo comportamento è stato una perversione degli studi che aveva svolto, con l’obiettivo di provocare morte e sofferenza” ha detto la procuratrice Pascale Jones nell’arringa prima del verdetto finale.
In quell’ambiente le famiglie dovevano sentirsi protette e al sicuro, in primis le partorienti. Di certo non avrebbero mai immaginato che ad assisterle e a prendersi cura dei nascituri ci fosse una spietata serial killer sadica e crudele.
Questa donna ha seminato l’orrore, facendo anche finta nei giorni successivi ai decessi, di provare compassione e di essere colei che moralmente poteva aiutare le coppie distrutte dalla perdita. Stava loro vicino e gli offriva conforto nel lutto. Chi invece è sopravvissuto patirà per tutta la vita le conseguenze dei suoi assalti immotivati.
Lucy ha usato vari metodi per uccidere i neonati, ad esempio ha iniettato non solo farmaci ma anche aria e una dose di latte oltre quella necessaria. L’indagine nei suoi confronti è durata 2 anni, partita appunto grazie alle segnalazioni di medici e colleghi che non credevano alle sue scuse e alle morti e collassi che si verificavano ultimamente nell’ospedale.
E sebbene la sua difesa abbia sempre sostenuto che le morti fossero il risultato di fallimenti nelle cure e che lei era vittima di un sistema che voleva a tutti i costi incolparla.
Ciò che ha fatto la donna ha tradito la sua missione di infermiera, è stata la prima della sua famiglia a laurearsi in medicina e da sempre aveva voluto fare questa professione. Poi c’erano stati problemi e frustrazioni personali che non è riuscita a superare, per questo ha cominciato ad uccidere a caso i bambini che doveva assistere. Poi ha fatto di tutto per nascondere le prove, ora si attende la sentenza definitiva di lunedì, che incriminerà definitivamente la peggiore assassina della storia britannica, dopo un processo durato 10 mesi.
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