Don Mario, o meglio il 57enne Rendon Herrera, è stato condannato a 35 anni di carcere e dovrà pagare una salata multa.
Dichiaratosi colpevole lo scorso anno, l’uomo era il boss del clan del Golfo, il più potente cartello colombiano.
Il suo nome completo è Daniel Rendon Herrera e oltre a essere a capo del più potente cartello colombiano della droga, era un leader delle forze paramilitari di autodifesa unite della Colombia, che il governo degli Stati Uniti dichiarò gruppo terroristico nel 2001.
Conosciuto come Don Mario, nacque nel 1966 da una famiglia tanto numerosa quanto povera. Uno dei suoi 13 fratelli è l’ex leader del gruppo paramilitare appena citato e Rendon era il secondo in comando dopo di lui.
Nel 2009 venne catturato dalla polizia colombiana, i cui agenti lo trovarono nascoso in una giungla.
Estradato negli Stati Uniti nel 2018, ha ammesso solo l’anno scorso i suoi crimini e fornito dettagli molto precisi come per esempio il traffico di circa 80 tonnellate di cocaina.
Rendon Herrera è conosciuto come Don Mario ma di santo ha davvero poco, infatti si tratta di un ex boss del cartello di droga colombiano chiamato clan del Golfo.
Si tratta di una delle organizzazioni colombiane più potenti e l’uomo, che l’anno scorso si dichiarò colpevole, è stato condannato a New York a 35 anni di prigione e dovrà pagare anche una sanzione di 45 milioni di dollari.
Ad annunciare la sentenza è il dipartimento della giustizia americano e la condanna incorpora anche i 15 anni che gli sono stati inflitti per aver fornito sostegno materiale a un’organizzazione terroristica, o meglio, un gruppo paramilitare di estrema destra con cui il clan si era alleato.
Secondo l’accusa tale gruppo sosteneva i propri obiettivi escogitando tasse sul traffico della droga nelle aree sotto il suo controllo e Don Mario si serviva di sicari per effettuare illeciti come rapine ma anche rapimenti e omicidi per mantenere controllo e disciplina ma anche per espandere il suo territorio di droga.
Rendon Herrera si era dichiarato colpevole, nel novembre del 2021, per aver diretto attività criminali. Confessò inoltre di aver trafficato almeno 80mila chilogrammi di cocaina.
Ad emettere la sentenza nei suoi confronti è stato il giudice di New York Dora Irizarry presso la corte federale di Brooklyn.
Oltre a questa, il narcotrafficante rischia anche diverse condanne nel suo Paese ma resteranno in sospeso fino al suo rilascio dal carcere statunitense in cui passerà i prossimi anni.
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