Quello che è accaduto in una località sulle colline di Cesenate circa nove anni fa sembra davvero un film horror: un animatore, approfittando dell’ospitalità di una famiglia che aveva conosciuto qualche settimana prima in un camping in provincia di Ravenna, ha violentato il figlio di soli dieci anni nel cuore della notte.
Approfittare delle buona fede, della purezza e della fiducia di un bambino è quanto di più disgustoso ci possa essere al mondo. Farlo poi sapendo che i genitori non dubiterebbero mai di te, che ti hanno accolto a braccia aperte in casa loro, ti hanno offerto pasti continuamente, lo è forse ancora di più. Questo è in pratica quello che è successo a una famiglia proveniente da una località sulle colline del Cesenate.
2014: è estate e un ragazzo di poco più di vent’anni di origini toscane (viene da Lucca precisamente) lavora come animatore in un camping in provincia di Ravenna. Qui conosce una famiglia originaria di una località sulle colline del Cesenate – composta da madre, padre e bambino di dieci anni – che alloggia in una roulotte e sta trascorrendo tranquillamente le sue vacanze.
Il giovane instaura un rapporto di amicizia particolare con questa famiglia: i genitori si fidano ciecamente di lui, del resto è lui uno degli animatori che si occupa di intrattenere il figlio, così spesso lo invitano a pranzo e a cena da loro e con lui trascorrono molto tempo.
Alla fine la vacanza volge al termine e la famiglia torna a casa, ma il rapporto di amicizia instaurato con il ventenne è talmente forte e saldo che, verso la fine dell’estate, decidono di invitarlo a casa loro per trascorrere tutti insieme un fine settimana. Il ragazzo accetta, anche alla luce del fatto che probabilmente aveva ormai terminato la stagione lavorativa.
Qui, però, una notte qualcosa va storto: il piccolo si sveglia, va in bagno e si imbatte nell’animatore. Verosimilmente all’inizio non ha alcun timore, ma poi qualcosa cambia improvvisamente: quest’ultimo, infatti, decide bene di invitarlo ad avvicinarsi al suo letto. Il bambini di soli dieci anni rifiuta e il ventenne lo afferra e lo costringe a compiere e a subire atti sessuali contro la sua volontà. Il tutto con i genitori nella stessa casa.
Passano nove anni e il giovane, ormai trentenne, viene stato arrestato per violenza sessuale aggravata su un minore.
Quattro anni e otto mesi: questa è condanna ai danni dell’animatore che ha violentato un bambino di soli dieci anni, divenuta esecutiva dopo la sentenza della Cassazione. La procura di Forlì aveva emesso un ordine di carcerazione, eseguito poi dal centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale per la Toscana.
Ma c’è di più: il trentenne in realtà aveva già in passato avuto un’altra condanna, sempre per aver commesso reati simili a questo. Aveva infatti dovuto scontare già una pena di cinque anni: le accuse erano violenza su un bambino sempre di dieci anni, nel 2015 – quindi un anno dopo rispetto alla triste vicenda della famiglia di Cesenate – e stalking ai danni di un un altro ragazzino di undici anni.
Attualmente quindi l’uomo è stato condotto nella Casa circondariale di Prato e qui sconterà la sua pena.
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