È stato condannato per omicidio stradale il motociclista che nell’ottobre del 2020 travolse uccidendola Serena Greco. L’uomo dovrà scontare 3 anni e 4 mesi per la morte della donna, sposata con uno dei maestri di scherma della Nazionale e a sua volta ex schermitrice.
Una carambola che non le aveva lasciato scampo, quella in cui era stata coinvolta Serena Greco nel 2020 a Roma, e che ne aveva causato la morte. Oggi per il suo decesso è stato condannato per omicidio stradale il motociclista che l’aveva centrata in pieno, mentre sfrecciava con il suo bolide a più di 90 chilometri orari. I legali del centauro avevano chiesto un patteggiamento a due anni di reclusione, respinti dai giudici. Imputato anche un automobilista, che avendo chiesto il rito ordinario subirà un processo separato. Soddisfazione mista a dolore per il vedovo della donna 38enne, che si era costituito parte civile.
Una sentenza che di certo non riporterà tra le braccia dei suoi cari Serena Greco, la donna 38enne investita e uccisa nel 2020, ma che almeno dona un po’ di giustizia a quanto accaduto. Il motociclista che la travolse è stato condannato oggi dal gup di Roma a 3 anni e 4 mesi di reclusione, poiché l’uomo aveva chiesto il rito abbreviato che permette lo sconto di un terzo della pena.
“La sentenza fa giustizia di un fatto molto grave: purtroppo non si torna indietro ma questa sentenza potrebbe essere un monito per una maggiore responsabilità nella guida. Peraltro Alessandro il marito della vittima è impegnato da tempo una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale” hanno dichiarato i legali di parte civile Alessandro De Federicis e Giancinto Lupia ai giornalisti dell’Adnkronos.
Il pubblico ministero aveva chiesto per il motociclista una pena a 2 anni e mezzo, e il giudice per l’udienza preliminare aveva respinto la richiesta della difesa di un patteggiamento a due anni, non ritenendolo congruo.
La donna, 38enne e madre di due figli, il pomeriggio del 23 ottobre 2020 stava viaggiando con il suo scooter a Roma, città nella quale risiedeva da diversi anni per motivi di lavoro, e aveva appena qualche minuto prima avvisato il marito del suo rientro, quando venne travolta all’incrocio tra Via Nomentana e Corso Trieste da una moto lanciata a 90 chilometri orari.
I fatti, avvenuti intorno alle 16, videro coinvolti un uomo di 31 anni in sella a un T-Max, il Liberty Piaggio su cui viaggiava Serena, una Suzuki Swift e un camioncino. Le condizioni dei due motociclisti apparvero subito critiche, con quelle di Greco ritenute disperate. La donna, non a caso, trasportata d’urgenza all’Umberto I, morì poco dopo per le ferite riportate, mentre l’uomo, ricoverato in codice rosso, riuscì a sopravvivere dopo giorni di degenza.
Gli inquirenti stabilirono poi come il mezzo del 31enne stesse viaggiando a una velocità troppo sostenuta, e fosse stato proprio quella a causare la carambola rivelatasi mortale per Serena, all’epoca dei fatti dipendente del Caf e Patronato 50&più, e moglie di uno dei maestri della Nazionale italiana di scherma, Alessandro D’Agostino: “Un incidente stradale ha strappato Serena Greco all’affetto del marito, dei figli e di tutta la scherma italiana. Serena Greco, 38 anni, salernitana, dopo aver calcato le pedane da atleta e poi anche da arbitro, trasferitasi a Roma per seguire il marito, ha curato a lungo la segreteria del Club Scherma Roma” avevano scritto sul sito di Federscherma quel giorno, volendo ricordarla.
Rimane aperto ancora un processo, per l’uccisione di Serena Greco, a carico di un guidatore di una vettura che pare si fosse allontanata nei minuti subito successivi. L’uomo ha richiesto il rito ordinario, e quindi i giudici hanno ritenuto di dividere il suo iter da quello del motociclista.
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