Secondo le stime di Confcommercio, gli italiani ridurranno la spesa per i regali di Natale, quantificata in circa 157 euro a testa.
Si tratta di un dato inferiore all’anno scorso, dovuto sicuramente anche al carovita determinato dalla guerra.
La situazione internazionale sta subendo fortemente l‘influenza del conflitto in Ucraina, determinando l’aumento generale dei prezzi delle materie prime come la componente energetica ma anche di altri beni come i generi alimentari.
Non è una notizia che crea scalpore dunque quella relativa alle ultime analisi di Confcommercio, che hanno evidenziato come gli italiani spenderanno molto meno dell’anno scorso per quanto riguarda i regali natalizi.
In particolare, le stime hanno dimostrato che la propensione a spendere è in calo già dal 2015 ma ovviamente ancor di più a causa dei fattori che abbiamo nominato pocanzi.
La spesa quantificata per ogni persona si aggira intorno ai 157 euro ma potrebbero esserci delle sorprese come si è visto per il Black Friday, che come sempre fa registrare un’impennata degli acquisti.
La stessa ricerca condotta lo scorso anno in questo periodo, aveva riportato il dato di 169 euro di media per i regali natalizi, quindi abbiamo un leggero calo che porta i risultati odierni ad essere i più bassi da oltre 10 anni.
Secondo il direttore dell’ufficio studi di Confcommercio, Mariano Bella, non ci sarebbero segnali allarmanti e ci si aspettano sorprese positive in un contesto che comunque rimane problematico, a meno che non ci sia un crollo della fiducia.
Nonostante il parere di Bella, la propensione a fare regali natalizi è decrescente da anni e quest’anno si attesta il 41,7% contro il 41,1 % del 2021 e il 43,8% del 2020.
Il fenomeno della decrescita dunque è in momentaneo arresto e questo è da considerarsi importante in senso positivo.
Confcommercio nutre delle aspettative poiché se migliora la fiducia, così come è avvenuto nell’ultima settimana di novembre in occasione del Black Friday e del Cyber Monday, il periodo delle feste natalizie potrebbe non andare male per i consumi.
Tuttavia, il settore dei regali è quello che soffre di più poiché le famiglie devono lottare quest’anno con il carovita, rappresentato soprattutto dai prezzi alle stelle delle bollette, quindi si pensa principalmente ai generi di prima necessità come la spesa alimentare piuttosto che ai doni da fare ai propri cari.
Anche se i mercatini di Natale risultano come ogni anno affollati da coloro che arrivano da ogni parte d’Italia e del mondo per lasciarsi incantare da luci, sapori e artigianato locale, la situazione è abbastanza problematica.
Sebbene questa sia infatti una forte tradizione, rimangono i rincari e molto spesso si fanno solo semplici passeggiate piuttosto che acquistare qualcosa.
Fra i generi alimentari che costeranno di più, c’è il dolce tipico milanese, il panettone. Questo vedrà un aumento del prezzo del 37% per quanto riguarda gli industriali e il 7% per quelli artigianali.
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