Una scelta presa con consapevolezza da parte di Greta Thunberg, ovvero quella di non partecipare alla 27esima conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico.
La pioniera delle battaglie per il pianeta e per l’ambiente, questa volta, ha detto NO, nonostante a questo incontro saranno presenti i principali leader di quasi tutti i Paese del mondo.
Conferenza sul clima: Greta Thunberg non ci sarà
Una conferenza importante quella che si terrà, dal 6 al 18 novembre a Sharm el-Sheikh, in Egitto. Il clima, l’ambiente e tutte le conseguenze che su di esso si stanno riversando, saranno i temi principali di dibattito e confronto fra i leader di quasi tutti i Paesi del mondo, che vi parteciperanno.
Ma lei no, non ci sarà: Greta Thunberg ha detto NO. E, come lei stessa ha dichiarato, non ci andrà per una serie di ragioni, anche in virtù del fatto che, proprio quest’anno, lo spezio che sarà dedicato alla società civile è drasticamente ridotto rispetto agli anni precedenti.
Greta ha dato una spiegazione ferma e decisa, confermando che molto spesso queste conferenze, specialmente sul clima, vengono utilizzate dalle persone al potere “come opportunità per ottenere attenzione”, cercando di dare possibili soluzioni ma che, poi, effettivamente, non si sa se mai saranno applicate. La giovane attivista non parteciperà all’evento e la sua critica è dura: “Non stanno funzionando”, riferendosi, proprio, alle tante conferenze sul clima fatte in questi anni.
Saranno più di 100 i leader dei Paesi che parteciperanno a questo evento, divisi fra capi di Stato e di Governo. Ci sarà anche la presidente del Consiglio Italiano, Giorgia Meloni. Ma ci saranno, oltre ai 100 leader, anche più di 40mila delegati da tutto il mondo.
Una conferenza che punterà l’accento, ancora una volta, sul problema del riscaldamento climatico e sul contrasto, da fare con efficacia, ai troppi cambiamenti climatici che sono , tuttora, in corso. Questa conferenza in Egitto sarà anche l’occasione per fare il punto della situazione su ciò che si era deciso a Glasgow e comprendere effettivamente cosa si è fatto e cosa no.
I tavoli di confronto
Uno dei temi centrali sarà il mantenimento del riscaldamento globale entro 1.5°. I tavoli di discussione saranno ben 6, a partire dalla finanza innovativa per lo sviluppo ed il clima, passando per la transizione giusta, per la sicurezza alimentare, ma anche per la sicurezza idrica, per gli investimenti sul futuro dell’energia e, non in ultimo, anche per il cambiamento climatico e sostenibilità delle comunità vulnerabili.
Tra i nuovi capi di Governo, oltre all’italiana Meloni, ci sarà anche il neo primo ministro inglese Sunak, il quale, all’inizio, non aveva dato sua sicura partecipazione, salvo poi disdire e confermare, invece, la sua presenza.
Ci saranno anche il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz. Un punto interrogativo, invece, è quello del nuovo presidente del Brasile, Lula, il quale potrebbe esser presente anche come testimone del suo impegno per raggiungere l’obiettivo internazionale sull’emissione dei gas serra.
L’assenza di Putin
Non ci sarà, invece, il primo ministro australiano, Albanese. Sarà presente la delegazione rappresentante il Paese. Non ci sarà il presidente russo Putin e, anche la Cina, non ha ancora confermato la sua presenza. Infine, sarà presente anche il presidente americano Biden.