Il conflitto tra Russia e Ucraina sta prendendo dinamiche che vanno a colpire non soltanto le nazioni interessate dalla guerra, ma si tratta di esiti globali che hanno modificato i rapporti internazionali fino a oggi esistenti. Oggi Gazprom ha minacciato di chiudere le forniture all’Europa.
L’Ucraina sta riuscendo con molto coraggio a riconquistare i territori occupati dai russi e ha dimostrato forza e dedizione. La popolazione però oggi risulta molto impoverita e le privazioni a cui sono costretti necessitano di essere contrastate con urgenza per evitare che l’inverno alle porte, avvii conseguenze irreversibili per il popolo che è ancora residente nella Nazione.
Putin dieci giorni fa ha inaspettatamente deciso di ritirare le proprie truppe dalla città di Kherson e ha spostato la sua roccaforte sulla riva orientale del fiume Dnipro. Proprio quando sembrava che potesse esserci una riconciliazione e un possibile futuro dialogo tra i due presidenti in guerra. La Russia ha ripreso a bombardare enormemente l’Ucraina e di conseguenza si è verificato un incidente provocato dalle truppe ucraine che ha purtroppo colpito la Polonia facendo piombare nuovamente la comunità internazionale non ha paura di una terza guerra mondiale imminente. Nelle ultime ore si sono verificati numerosissimi bombardamenti nelle zone del Donetsk ma anche nella regione di Zaporizhzhia e soprattutto nella Kherson appena liberata.
In questa guerra sono state danneggiate moltissime infrastrutture strategiche e civili ucraine tra cui la maggior parte delle centrali elettriche esistenti nel paese. L’arma energetica e qualcosa che Putin ha saputo sfruttare a proprio favore e che oggi dà i suoi frutti mettendo in difficoltà le nazioni europee.
Gazprom minaccia di chiudere le forniture all’Europa
La questione energetica è qualcosa che ha interessato la guerra in Ucraina fin dal principio. Il gas è stato un fattore di sicuro un enorme vantaggio Putin che ha saputo sfruttare egregiamente e che tutt’ora è punto molto importante e ha conseguenze molto serie sulla vita quotidiana delle persone. La limitazione delle forniture iniziali, i successivi incontri e la delineazione del price cap sono scaturite dalla difficoltà nata in Europa per l’approvvigionamento del combustibile pronto
Gazprom che è un’azienda di proprietà russa che ha la gestione il gasdotto che ha il compito di portare il gas proveniente dalla Russia direttamente in Europa. La questione che riporta oggi Gazprom fa ripiombare nell’incubo degli approvvigionamenti di materie prime l’Unione Europea che nonostante ciò negli ultimi mesi ha cercato di differenziare i propri approvvigionamenti in modo da non essere legati strettamente legati alla Russia.
Il momento attuale in Europa e per le nazioni europee è veramente delicato dato l’aumento dei prezzi e il malcontento che si è creato anche negli ambiti commerciali e lavorativi. Le misure adottate dall’unione europea sembrano non aver sollevato il popolo dalle pesanti conseguenze del conflitto Russia Ucraina.
Gazprom aveva già diminuito le forniture per poi riprenderle come accordato ma, dopo una verifica effettuata nell’ultimo periodo, si è reso conto di qualche cosa che ha avuto come reazione quella di minacciare L’Europa di lasciarla senza l’approvvigionamento di gas dovuto.
L’azienda fornitrice di gas sostiene di aver inviato 50 milioni di metri cubi soltanto nell’ultimo periodo ma dai grafici analizzati soltanto una piccola parte del gas destinato alla Moldavia è arrivato nel paese. Il resto dell’approvvigionamento e stato trattenuto dall’ucraina è questo ha scatenato il malcontento di Gazprom che si è detto quasi pronto a rinunciare All’accordo con i paesi europei.
Nonostante l’Europa si sia mossa per tempo ,prevedendo tale eventuale possibilità, la realtà è che l’occidente sta attraversando un momento veramente delicato a livello sociale ed economico e lo stop di una fornitura, seppur di minime quantità, comporterebbe ulteriore crisi ma anche frustrazione popolare.
La Moldavia si è lamentata giustamente di non aver ricevuto il proprio gas e di aver dovuto lasciare la popolazione al freddo. L’unione europea si è mossa immediatamente per cercare di arginare questo problema e aiutare il più possibile la popolazione.
A tutto questo si aggiungono tutti i problemi connessi alla guerra in Ucraina. Si apprende però di un incontro che lascia uno spiraglio di positività in questo delicato momento storico. Esperti militari di Iran e Ucraina si sono incontrati per fare il punto sulla questione tanto chiacchierata dei droni forniti dall’iran alla Russia.
Ucraina e Iran, Incontro per discutere dei droni utilizzati dai russi
Esperti ucraini e iraniani si sono incontrati oggi per parlare della questione sorta in merito ai droni di presunta fabbricazione iraniana utilizzati nel conflitto dalle truppe russe in Ucraina.
Il Ministro degli Esteri ucraino ha spiegato alla Cnn: “Non posso rivelare i dettagli, ma posso assicurarvi che la parte ucraina continua a prendere le misure più drastiche per impedire l’uso di armi iraniane da parte della Russia”.
Oleg Nikolenko, portavoce del Ministero degli Affari Esteri ucraino, ha precisato: “L’Ucraina ha informato l’Iran che le conseguenze della complicità nell’aggressione russa saranno incommensurabili rispetto ai potenziali benefici della cooperazione con la Russia”.
La situazione continua a preoccupare e nonostante gli ammonimenti internazionali la preoccupazione aumenta sempre più ma i conflitti sembrano destinati a durare a lungo. Lo stesso Stoltenberg ha confermato di non aspettarsi un conflitto di breve durata ma bensì una lunga guerra.