E’ partita in questi giorni la petizione, da parte delle donne italiane, per poter lavorare da casa durante i giorni di maggior dolore delle mestruazioni.
Il 12 maggio 2022 in Spagna sono stati riconosciuti tre giorni di ferie al mese per le donne che soffrono di dolori molto forti durante i giorni di picco del ciclo mestruale, di solito sono proprio i primi tre.
Le donne che soffrono di forti dolori mestruali dovranno presentare un apposito certificato medico che attesti la loro patologia e quindi l’impossibilità al lavoro durante i primi tre giorni del mestruo.
Il Consiglio dei ministri spagnolo ha approvato il disegno di legge sui diritti sessuali e riproduttivi delle donne.
La Spagna è così diventata il primo Paese europeo a concedere giorni di ferie durante i giorni più invalidanti del ciclo mestruale, un diritto simile esiste già in Taiwan, in Giappone ed in Corea del Sud.
E’ stata creata in questi giorni, da Alexia Altieri, una petizione su Change.org in cui si richiede il lavoro da casa per le donne che soffrono di dismenorrea e quindi sono invalidate da forti dolori durante i giorni del ciclo mestruale.
In Italia circa l’80% delle donne soffrono di dismenorrea, capita quindi spesso che debbano assentarsi dal lavoro prendendo dei giorni di malattia che tutti i lavoratori dipendenti hanno a disposizione.
Questi giorni di malattia sono però limitati e non sufficienti a coprire tutti i giorni in cui una donna, nei giorni di picco delle mestruazioni, non può muoversi da casa, per colpa dei forti dolori.
Da qui nasce la richiesta di Alexia Altieri: far lavorare le donne da casa durante i primi giorni del mestruo, dove di solito il flusso è più abbondante e i dolori più forti.
Ad oggi la petizione ha raggiunto e superato le 25mila firme.
La richiesta sarà ovviamente presentata con allegato l’apposito certificato prescritto da un medico specialista.
In Italia era stato già presentato un disegno di legge simile, che però dispensava totalmente dall’attività lavorativa per un massimo di tre giorni al mese, questa legge avrebbe probabilmente incrementato le disuguaglianze e le discriminazioni che le donne subiscono ogni giorno dai datori di lavoro.
In una società patriarcale come la nostra, che già discrimina le donne all’interno del mondo del lavoro solo perché donne, con il rischio che rimangano incinte e abbiano bisogno di maternità e congedi parentali, una legge sui dolori da ciclo mestruale sarebbe stata la botta definitiva al tasso di occupazione femminile.
E’ illegale durante un colloquio di lavoro chiedere ad una donna se ha intenzione di fare figli, se è sposata e il suo orientamento sessuale.
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