Il 22 giugno, il Consiglio dei ministri ha confermato che ora le cose sono cambiate per quanto riguarda il congedo parentale. Per i neo papà sarà possibile restare a casa con i propri figli per 10 giorni, mentre per le mamme lavoratrici e professioniste autonome è stata estesa l’indennità giornaliera in caso di gravidanza a rischio.
Novità sul fronte del congedo parentale, che vede protagonisti entrambi i genitori in Italia.
Sarà così possibile trovare per i neo genitori un punto di equilibrio tra il proprio lavoro e la vita privata, più precisamente quella familiare.
Vediamo nel dettaglio cosa è cambiato e come i genitori potranno passare più tempo con i propri figli.
Partiamo dai lavoratori dipendenti, che avranno un aumento di 3 mesi sul congedo parentale indennizzato.
Saliranno quindi da sei a nove i mesi da utilizzare fino al compimento dei 12 anni del proprio figlio, a differenza dei sei anni indicati nel tipo di congedo precedentemente in vigore.
Per quanto riguarda invece i lavoratori autonomi e i professionisti, il diritto dall’indennità giornaliera è stata prolungata fino a due mesi. Sarà possibile usufruirne prima del parto in caso di gravidanze a rischio.
Per i neo papà diventa obbligatoria la possibilità di avere a disposizione 10 giorni, da usufruire in un lasso di tempo che va dai due mesi precedenti al parto della compagna, fino ai cinque giorni successivi la nascita.
Questi giorni saranno ugualmente permessi in caso di morte.
Quello appena esposto è un diritto che non vuole, in alcun modo, sostituirsi al congedo già esistente e in vigore di paternità alternativo.
Il congedo di paternità alternativo è infatti accettato in casi gravi di morte oppure in situazioni di infermità o abbandono del neonato da parte della mamma. In questo caso ci sarà ovviamente un previo accertamento dell’Asl.
C’è da fare un’ulteriore precisazione sulla norma, che non muta l’importo spettante ai genitori, ma solo i tempi e le modalità con cui gestirlo.
Infatti da adesso il congedo prevede 9 mesi per la coppia di genitori e 11 nel caso in cui ci sia un genitore solo. La coppia potrà scegliere di trasferire 3 di questi 9 mesi a proprio piacimento fra loro.
Per i restanti sei mesi (tre mesi a testa) non sarà invece possibile fare alcun tipo di trasferimento.
Le professioniste e lavoratrici autonome avranno diritto a due mesi prima e tre mesi dopo il parto per l’indennità di maternità.
Sono state inoltre previste delle sanzioni per tutti i datori di lavoro che cercheranno di ostacolare l’utilizzo del congedo da parte dei genitori.
Lo smart working acquisisce un valore centrale in queste situazioni. Sarà infatti facilitato l’accesso a questa modalità di lavoro che potrà essere svolto da casa.
I datori di lavoro saranno tenuti a dare la priorità a tutte quelle richieste di smart working avviate dai lavoratori, padri o madri con figli di età fino a 12 anni.
Il dato anagrafico dei figli non avrà più valenza, nel caso in cui questi soffrano di disabilità.
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