Ci risiamo: Conor McGregor ne ha combinata un’altra delle sue. Questa volta le sue azioni – anzi, le sue parole in questo caso, dovremmo dire – non hanno avuto risvolti legali, ma hanno comunque fatto il giro del mondo in pochissime ore e lo hanno portato al centro dell’attenzione non per meriti. Di nuovo. Ecco cos’è accaduto.
Se Conor McGregor avesse addosso una lettera scarlatta sarebbe sicuramente la I di irascibile. La sua fama di uomo dal carattere fumantino (dove fumantino ovviamente è un eufemismo) ormai lo precede: tra arresti, accuse, denunce, l’atleta è arrivato a quota 18 condanne ormai, ma questa volta è diverso. Questa volta, infatti, quello che ha fatto non ha avuto alcun risvolto legale, ma questo non significa che non sia comunque grave (anche se in misura diversa) e, soprattutto, che non sarebbe stato evitabile.
Pugile e campione di MMA, Conor McGregor è diventato negli ultimi anni uno degli sportivi più celebri del mondo. Ma non solo per i suoi risultati agonistici. Chi non ha mai letto il suo nome collegato a una rissa, un arresto, una controversia? Probabilmente nessuno. Anche i non appassionati di sport sfogliando le riviste oppure navigando sul web avranno letto di cosa è capace McGregor, nel vero senso della parola.
Lo avevamo lasciato così neanche un anno fa: l’atleta era stato arrestato per guida pericolosa. Era marzo del 2022, la primavera era appena iniziata, i fiori stavano iniziando a sbocciare. Un impavido McGregor stava proseguendo la sua corsa (in senso letterale) sulla sua auto – una Bentley tra l’altro, mica uno sportivo del suo calibro potrebbe guidare una Twingo come Pique – quando la polizia, dopo averlo beccato, lo ha arrestato per presunte violazioni del codice della strada nella zona di Plamerstown.
Poco dopo l’allora 33enne è stato rilasciato su cauzione e la stessa sorte è toccata alla sua auto, prima sequestrata e poi restituita. Ma il problema non era tanto quello, quanto il fatto che McGregor non fosse affatto nuovo a queste “marachelle” (non esiste un termine adatto a lui, scusateci).
L’atleta negli ultimi anni ha subìto ben 18 condanne, di cui la maggior parte sono reati stradali. Ma non solo, perché nel 2019 – quindi circa quattro anni fa – ha anche ricevuto una multa di mille euro per un’aggressione, mentre solo un paio di anni dopo è stato denunciato da Francesco Facchinetti, che raccontò sui suoi social – il luogo che predilige in assoluto per sfogarsi di tutte le difficoltà della vita – di essere stato colpito al volto proprio da Conor in una sala privata di un hotel di Roma (la vicenda era plausibile perché McGregor in quel periodo si trovava nella Capitale per far battezzare il figlio in Vaticano, in una cerimonia “sobria” insomma).
C’è da aggiungere che in quel periodo della sua vita McGregor era fermo: circa un anno prima si era fratturato di netto la caviglia durante un incontro con Poirier (se siete impavidi come lui, troverete sul web foto e video dell’infortunio, ma non alleghiamo qui niente, perché è davvero impressionante). Forse era particolarmente furioso anche per la sua impossibilità di sfogarsi sul ring? Chi lo sa.
Fatto sta che oggi ne ha combinata un’altra delle sue. Per la serie: McGregor perde il pelo, ma non il vizio.
Alla vigilia del suo rientro sull’ottagono, che arriverà dopo un paio di anni di stop forzato causa succitato infortunio), Conor McGregor ha dimostrato, per l’ennesima volta, che avere 34 anni (ne compirà 35 quest’anno), essere padre, essere uno degli atleti più famosi di tutto il Pianeta non significa essere capaci di imparare dai propri errori, anzi. L’atleta pare essere recidivo, continua a commettere sempre gli stessi sbagli, che non sempre sfociano nel penale, ma questo non significa che siano meno gravi, anzi, lo sono lo stesso, anche se in misura minore.
Tutto è partito dopo il suo arrivo a Las Vegas in vista dell’inizio delle riprese dell’ultima stagione del reality show The Ultimate Fighter, prodotto dalla Ultimate Fighting Championship (UFC) in collaborazione con Fox, incentrato sulla promozione di atleti professionisti di MMA, che per l’occasione sono “invitati” a vivere insieme e sono seguiti da due atleti dell’organizzazione.
Ebbene, non bastano tutti i suoi numerosi impegni – non parliamo solo del reality, ma anche della proprietà del pub The black forge e della produzione del suo whisky Proper No. Twelve – a tenerlo lontano dai guai, perché McGregor trova sempre il tempo per dare sfogo alla sua ira funesta. Ira che questa volta ha colpito il peso massimo britannico Tom Aspinall, reo di aver dichiarato che il suo ritorno sulle scene non sia poi chissà quanto emozionante e che almeno non lo sia quanto altri incontri imminenti, tra cui quello tra Jon Jones e Ciryl Gane, che avrà luogo proprio a Las Vegas il 4 marzo, quindi tra una decina di giorni tutto sommato. Il peso massimo aveva poi concluso il suo post così: “Ci sono altri venti combattimenti che mi interessano di più (di McGregor, ndr). Lo guarderò? Sì, ma se viene cancellato, non mi arrabbierò per questo”.
Ovviamente Conor poteva restare a guadare? No, che domande. E così, mentre si giostra tra le sue tante professioni, ha pensato bene di pubblicare un Tweet che recita così (non vi spaventate per i tanti beep, ma le sue esternazioni non possono essere assolutamente riportate): “Ammazzati e muori di fame, fo***to co***one irrispettoso e dì addio a quell’affare gk (si riferisce all’accordo di sponsorizzazione firmato non molto temo fa da Aspinall con Gym King, un marchio di abbigliamento ndr). Non pronunciare mai più il mio nome senza rispetto, testa di patata in poltiglia, ratto”.
Fermo restando che il penultimo insulto non ha molto senso in italiano, abbiamo tutti capito il concetto: Conor McGregor non ama non stare al centro dell’attenzione, non può non piacere a qualcuno, le sue prestazioni non possono non entusiasmare tutti. Stop. Chiunque affermi qualsiasi cosa contro di lui, dovrà pagare, venendo ricoperto di insulti pubblici (ma tanto poi li cancella, non abbiate paura). Del resto, questo Tweet è sparito dalla circolazione con la stessa velocità con cui il Codacons ha denunciato Blanco per aver distrutto i fiori di Sanremo, segno che, ancora una volta, il campione di MMA fa e disfa a suo piacimento. Ma piace anche per questo (oppure forse no).
Adesso il discorso è questo: Mc Gregor adesso avrebbe altro a cui badare. C’è il reality a cui pensare momentaneamente (a cui, come abbiamo anticipato, si sommano le sue attività), c’è il suo ritorno sull’ottagono da definire e mettere a punto, c’è anche il test antidoping dell’USADA – l’Agenzia antidoping degli Stati Uniti – da superare (se non rientra nel protocollo dovrà rinunciare a ricominciare), che significa che davanti a lui ha ancora sei mesi di controlli prima di poter competere nuovamente. E non dimentichiamo che ha anche una moglie e tre figli, quindi ha anche una famiglia di cui occuparsi.
Insomma di cose a cui pensare Conor McGregor ne ha eccome attualmente, perché perdere tempo dietro faccende di così poco conto? Per rispondere a questa domanda dovremmo entrare nella sua testa, quindi forse è meglio restare nel dubbio.
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